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Dopo Sony, con il sensore Exmor R da 5 megapixel presente in alcuni suoi modelli di compatte come la TX1 e la WX1, tocca ora a Toshiba annunciare la produzione di un sensore CMOS retroilluminato da 14,6 megapixel grazie al quale la società si propone di entrare da protagonista nel settore delle fotocamere digitale di fascia alta.

Il nuovo sensore Toshiba della gamma Dynastron, 1/2,3 pollici di grandezza con pixel pitch da 1,4 micron e frame rate di 60fps, promette infatti di migliorare la sensibilità e l'assorbimento di luce fino al 40% in più rispetto ai tradizionali sensori Toshiba precedenti, e tutto grazie alla particolare scelta della struttura del sensore stesso.

Rispetto a un sensore CMOS tradizionale, un sensore CMOS retroilluminato presenta uno schema costruttivo nel quale lo strato di fotodiodi è posto superiormente allo strato dei collegamenti metallici e dei transistor e non viceversa, con la conseguente eliminazione dell'ostacolo al passaggio della luce. Questo approccio comporta però controindicazioni quali superiori livelli di rumore, pixel difettosi e interferenze tra i colori che possono comportare un generale degrado dell'immagine e un peggioramento del rapporto segnale/rumore. Per superare questi problemi è dunque necessario poter disporre di fotodiodi e microlenti dalla particolare architettura, ottimizzati per sensori retroilluminati, con la necessità di consistenti investimenti e innovazioni tecnologiche.

La vera novità annunciata da Toshiba risiede dunque nell'imminente disponibilità (campioni in consegna a dicembre, produzione di massa prevista nel corso del terzo trimestre del 2010) di un sensore CMOS retroilluminato di caratteristiche tali da renderlo perfettamente idoneo all'impiego su reflex di fascia alta. Staremo a vedere dunque quale produttore fotografico aprirà la strada adottando per primo questa nuova tecnologia sulle proprie DSLR oltre che sulle compatte.

Toshiba: www.toshiba.com

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