Sony RX100 il test di Osservatorio DigitaleSeguendo la rotta già tracciata da tempo Sony, come altri player del mercato, ha dato il via alla produzione di fotocamere dall'aspetto compatto ma dalle prestazioni interessanti quasi quanto quelle di una DSLR. Su tutte è il caso della fenomenale RX1, compatta dal sensore a pieno formato, dotata di ottica fissa che ha scosso, anche per l'importanza del numero scritto sul cartellino di vendita, il mercato della fotografia nel mondo. Della stessa famiglia, anche se con un costo molto più accessibile, è l'oggetto protagonista del nostro test di questo mese: la RX100.

Sony DSC-RX100 | Osservatorio Digitale

Forse qualcuno si chiederà come mai, da un po' di tempo a questa parte, OD Lab concentri le sue attenzioni su fotocamere che fino a poco tempo fa venivano ignorate, cioè le compatte. Diciamo subito che, rispetto al panorama presente qualche anno fa, anche questa sezione di prodotti ha subito un'evoluzione notevole tale da rendere interessante questo tipo di fotocamere anche al professionista che vuole con sé uno strumento da tenere in tasca come taccuino di appunti o anche qualcosa di più, capace di scattare in raw, con una qualità ottica più che accettabile. Da qui la richiesta di molti fotografi di avere un'opinione su questi piccole ma spesso preziose compagne di lavoro.

La Sony DSC-RX100, le cui caratteristiche tecniche possono essere confrontate attraverso il comparatore di Fotoguida, è una fotocamera piacevole al tatto e alla vista, tanto per cominciare: per gli amanti dell'estetica diremo che il corpo non presenta quasi alcuna protuberanza o sporgenza contro le quali si potrebbero scontrare le dita che impugnano la macchina, il che potrebbe essere un bene come un male. Infatti non si hanno grandi riferimenti "fisici" oltre al tasto di zoom e di selezione della modalità di scatto.

Sony RX100 il test di Osservatorio DigitaleL'ergonomia e il design, caratteristica tipica della casa giapponese, sono pienamente rispettati. Le prime caratteristiche che balzano all'occhio sono il grande display LCD da 3" da 1,2 milioni di pixel sul retro e l'ampia ghiera che circonda l'obiettivo, attraverso la quale è possibile, in ogni momento e in qualunque modalità impostata, selezionare la coppia di tempi/diaframmi oppure il tempo o il diaframma nei rispettivi modi di scatto o, ancora, la selezione dei valori possibili per ogni tipo di impostazione di scatto (panorama, scene, automatica intelligente, automatica evoluta e così via); qualora non bastasse, attraverso un apposito menu è possibile personalizzare la funzione della ghiera stessa così da avere sempre "a portata di mano" la capacità di modificare i valori di una funzione specifica. Per gli utenti più evoluti sarà piacevole e comodo scattare anche in manuale potendo utilizzare contemporaneamente la ghiera multifunzione per la selezione del diaframma e la piccola ghiera rotante posta sul retro, a lato del display, per impostare i tempi.

La sensazione che si ha impugnando la RX100 è subito piacevole, grazie alla stondatura dei bordi e alla finitura satinata del corpo: stranamente, anche per chi ha mani di dimensioni generose sembrerà di utilizzare una fotocamera proporzionata e bilanciata, nel peso e nelle dimensioni, grazie anche al corpo in alluminio davvero ben progettato.

Entrando a pieno nel test di questa fotocamera potremmo dire che basa le sue caratteristiche principali sulla qualità dell'immagine grazie a un sensore CMOS di grandi dimensioni (ricordando che stiamo sempre parlando di una compatta) da 1" combinato a un obiettivo zoom stabilizzato da 10,4 a 37,1mm (equivalenti a un 28 - 100mm) di progettazione Zeiss. Il sensore da 1 pollice, lo stesso impiegato sulle nuove Nikon 1, è praticamente due volte e mezza più ampio rispetto alla media dei sensori impiegati sulle fotocamere di questa categoria: le uniche che ne possiedano uno ancora più grande sono la Canon G1 X (oggetto della prova dello scorso mese di aprile, dotata di un sensore APS-C) e la sorella maggiore Sony R1 che impiega addirittura un sensore a pieno formato. La risoluzione massima del sensore della RX100 è di 20,2 megapixel.

Sony RX100 il test di Osservatorio DigitaleLo zoom della RX100 non è purtroppo molto spinto a livello ottico, la sua estensione arriva "solo" a un valore equivalente a 100mm di estensione, al punto da farci desiderare qualcosa in più durante le riprese; ma è d'obbligo considerare le dimensioni del corpo che, forse, non poteva contenere uno zoom più potente. Anche l'apertura non è costante su tutte le lunghezze focali: si parte da un ottimo f/1:1,8 sul 28mm per arrivare a un ben più normale f/1:4,9 sul tele da 100mm.

In generale la RX100 è molto rapida nell'espletare ogni sua funzione il che la rende ancora più piacevole e utile da utilizzare. La gamma di valori ISO utilizzabili è ampia e regolabile dall'utente: inizialmente il range è importato in fabbrica tra i valori 125 e 6.400 ma può essere ampliato, sia in basso sia in alto, fino ai valori massimi 80 e 25.600. La capacità di ripresa a raffica può raggiungere i 10 fotogrammi al secondo: non male davvero, considerando che molte fotocamere di categoria superiore non riescono neppure a raggiungere la metà di questo valore.

Si parlava prima di una delle due ghiere rotanti, quella posta intorno all'obiettivo, che rappresentano il cuore del sistema di controllo della fotocamera. L'altra, che oltre a ruotare funge anche da pulsante a quattro direzioni, si trova sul lato destro del grande schermo posteriore e da accesso a una vasta quantità di funzioni e valori da selezionare/impostare. Lavorando frettolosamente si rischia spesso di incorrere in qualche selezione indesiderata: la più frequente è la selezione della modalità flash, ma in questi casi forse è preferibile selezionare una modalità di scatto diversa da quella Manuale; la fretta, si sa, non è foriera quasi mai di grandi risultati.

Premendo la parte superiore della ghiera, contraddistinta dalla scritta DISP, è possibile accedere ad alcune funzioni interessanti come la livella elettronica, le opzioni di visualizzazione che vorremo avere sempre a disposizione sullo schermo o, ancora, in modo riproduzione l'indicazione dell'istogramma RGB dell'immagine scattata. Come accade ormai praticamente su tutte le fotocamere attuali, anche qui non poteva mancare il tasto FN che permette di accedere rapidamente a tutta una serie di funzioni assegnabili attraverso il menu di personalizzazione del menu principale. Tra queste è possibile scegliere la compensazione dell'esposizione, la funzione HDR, il modo di focusing, il valore ISO, il modo flash, il bilanciamento del bianco, la dimensione dell'immagine o, ancora, il rilevamento dei visi o delle tipologie di sorriso e molte altre ancora, tenendo tuttavia sempre presente che molte di queste non saranno disponibili proprio scattando in manuale.

Da notare, tra le caratteristiche nell'area video della RX100, la capacità di scattare fino a 17 immagini senza che la ripresa video risulti ininterrotta o frammentata mentre si girano filmati in FullHD a 1080i, oppure è possibile girare in pieno formato FullHD 1080p senza la possibilità di scattare foto aggiuntive.

Sony RX100 il test di Osservatorio DigitaleInteressante la stabilizzazione della lente che interviene senza che l'utilizzatore quasi se ne accorga: impostabile in due modi, Standard e Active, che agiscono su movimenti più o meno rilevanti, rendono l'utilizzo del cavalletto superfluo, anche se la RX100 nella parte inferiore prevede proprio un attacco standard per i treppiedi.

Sulla parte superiore del corpo ci sono due minuscoli fori entro i quali sono alloggiati i due microfoni per la ripresa audio stereofonica. A detta di esperti del settore video, mondo entro al quale od non si è mai spinto in modo approfondito, la qualità delle riprese è da ritenersi addirittura eccellente anche se la parte audio potrebbe dare risultati migliori se la ripresa potesse essere effettuata con un microfono esterno: ancora una volta vogliamo sottolineare che stiamo parlando di una fotocamera compatta e questa limitazione ci sembra tutt'altro che importante.

Le riprese video possono essere effettuate utilizzando tutti e quattro le modalità di esposizione PASM: cioè in modo Program (automatico), a priorità di diaframmi, a priorità di tempi e in manuale.

Un altro punto che ci ha impressionato è stata l'autonomia delle batterie: durante tutto il tempo della prova (oltre un mese di utilizzo) sono state necessarie solo due ricariche complete della batteria in dotazione. Questo grazie anche alla tecnologia proprietaria di Sony chiamata WhiteMagic, dedicata in modo specifico alla gestione del display che, oltre a fornire immagini molto risolute, come abbiamo già visto, riesce a ridurre sensibilmente il consumo di corrente e quindi a preservare la durata dell'accumulatore e della ricarica: ovviamente il nostro consiglio, qualora partiste per un viaggio, è quello di portare sempre  e comunque con sé il caricabatterie.

Sony RX100 il test di Osservatorio DigitaleÈ chiara l'intenzione del colosso giapponese di proporre con la RX100 una fotocamera compatta evoluta capace di entusiasmare anche gli utenti più esigenti che, avendo bisogno di un secondo o terzo corpo, non vogliono rinunciare alle prestazioni di una DSLR senza per questo lanciarsi nell'acquisto di un secondo sistema a lenti intercambiabili, magari mirrorless. L'interfaccia software della RX100 è pratica e completa, capace di soddisfare le esigenze di chi vuole personalizzare profondamente la propria fotocamera senza spaventare tuttavia coloro che si avvicinano al mondo della fotografia, a differenza, ad esempio, del sistema 1 di Nikon che, al contrario e volutamente, possiede un'interfaccia molto semplice, forse fin troppo. È praticamente mutuata dalle sorelle maggiori SLT e NEX, portando avanti così l'ormai solito "family feeling" a cui i maggiori produttori di elettronica ci hanno abituato da tempo.

La capacità di scattare in raw e i 20 milioni di pixel sono un ottimo punto di partenza per ottenere comunque fotografie definite anche qualora si dovesse ritagliare l'immagine. Inoltre, con un sensore così grande, scattando in manuale si ottengono risultati davvero eccellenti, provare per credere. Forse è possibile riscontrare una leggera tendenza a realizzare immagini più chiare rispetto a quanto ci si aspetti guardando l'anteprima sul display, quindi è consigliabile imparare a scattare diminuendo di 1/3 o 2/3 di EV l'esposizione generale: un passaggio in meno da fare in fase di elaborazione e archiviazione.

Rapporto dImensioni sensoriVolendola migliorare ancora, la RX100 dovrebbe avere un mirino ottico (oppure almeno prevederlo come accessorio esterno) perché il display LCD, nonostante sia molto definito in piena luce, risulta comunque un po' difficile da utilizzare.

Una compatta dal corpo di queste dimensioni si può trovare nella Canon S100, anche se quest'ultima dal punto di vista ottico ed elettronico è molto meno evoluta e performante della RX100. A livello qualitativo dell'immagine si dovrebbe confrontare più con la Canon G1 X, nonostante questa possieda un sensore ancora più grande e appartenga a una fascia di prezzo differente.

E a proposito di prezzo, quello di mercato è in linea con quello delle fotocamere concorrenti della stessa categoria e si aggira intorno ai 600 euro, mentre lo street price attuale è intorno ai 540 euro: investimento che, a nostro avviso, vale la spesa.

(data di pubblicazione: maggio 2013)