Test

Un confronto quasi (im)possibile

Ezio Rotamartir

È da tempo che si parla di fotografia professionale declinata con nuovi paradigmi come la leggerezza e la compattezza, tipici delle mirrorless: ma i professionisti prediligono ancora le reflex. Perché?

Canon 1Dx vs. Fujifilm X-T2

È da molto tempo che sentiamo parlare di fotografia professionale declinata sotto nuovi paradigmi come quello della leggerezza e della compattezza, a tutto vantaggio di una certa tipologia di fotocamere, le mirrorless. Tuttavia abbiamo dati che ci confermano la tendenza della maggioranza di professionisti all'utilizzo di strumenti più tradizionali come le reflex, proprio grazie all'alta affidabilità e alle elevatissime prestazioni che i modelli dedicati a questi utilizzatori riescono a garantire. Abbiamo pensato quindi a un confronto tra i due mondi, quello di una mirrorless e quello di una reflex, entrambe top di gamma, messi a confronto in modo quasi normale. Ecco perché del nostro confronto quasi (im)possibile tra due ammiraglie: una Canon 1 Dx Mark II contro una Fujifilm X-T2.

Entrambe le macchine sono di ultimissima generazione, nel senso che sono l'ultima incarnazione del modello top di gamma della propria casa produttrice, e portano in dote tutta una serie di migliorie e innovazioni tecnologiche che hanno fatto gridare di gioia gli addetti ai lavori al momento del loro ingresso sul mercato. La prima andava a sostituire un vero e proprio cavallo di battaglia di casa Canon, quella 1 Dx che aveva riunito in sé le caratteristiche delle due precedenti ammiraglie, la 1 D (sportiva e veloce) e la 1 Ds (più dettagliata e risoluta), fondendole in una sola fotocamera capace di assicurare ottimi risultati sia ai fotografi che desideravano scatti e raffiche veloci sia ai colleghi che scattavano per la carta stampata patinata, spesso per la moda o la pubblicità.

La seconda arriva come la nuova generazione di quella che è stata un po' una nuova rivoluzione in casa Fujifilm, la X-T1, capace di emulare le prestazioni di una DSLR in un corpo più contenuto come quello di una mirrorless ma con il mirino al centro del corpo e la maneggevolezza tipica delle reflex di un tempo, il tutto condito da un software più avanzato e un autofocus ancora più veloce e performante.

Diciamo subito che il confronto in sé potrebbe sembrare a dir poco iniquo per tutta una serie di fattori ma, in primo luogo, per la fascia di prezzo alla quale appartengono i due modelli testati: la Canon si trova sul mercato a un prezzo intorno ai 5.100 Euro mentre la Fujifilm si mantiene sotto ai duemila: la nostra è una provocazione che ci piaceva e, avendo la due fotocamere in redazione, ci siamo chiesti "perché no?".

È impossibile anche solo metterle una vicina all'altra perché le dimensioni sono così diverse da far quasi sorridere. Le cose cambiano se, come viene suggerito spesso da Fujifilm, alla X-T2 si aggiunge il battery grip (integrato da sempre nei corpi della serie 1 di Canon) che non solo facilita la presa della fotocamera quando si scatta in verticale ma aggiunge anche un po' di "sprint" alla raffica che passa dagli 8 agli 11 scatti al secondo.

Volendo continuare da subito con la "lista della spesa" delle caratteristiche prettamente tecniche, Canon stravince su Fujifilm in almeno otto categorie sulle quindici prese in considerazione, pareggiandone tre ma vediamo di che cosa si parla in concreto.

Prima categoria: il sensore (Full frame da 20,2 mp per Canon e APS-C X-Trans da 24 mp per Fujifilm) è importante per la resa di una fotocamera e, lo sappiamo, più grande è meglio è: per chi non lo avesse ancora capito stiamo parlando di un oggetto che serve a catturare la luce e più fotoni riescono a entrare nell'area di acquisizione sicuramente maggiori e migliori sono le informazioni che vengono elaborate. L'esempio più comune è quello della raccolta d'acqua mentre piove: un catino ne raccoglierà sicuramente di più di un bicchiere, chiaro?
Ergo, nonostante  la maggior risoluzione del sensore X-Trans di terza generazione, circa il 20%, il pieno formato di Canon non si lascia intimorire in nessuna condizione di luce, garantendo una qualità che risulta costante grazie anche alla tecnologia Dual Pixel a rilevamento di fase che, praticamente raddoppia la capacità di acquisizione del sensore stesso.

Seconda categoria: il display LCD, da 3,2" per Canon (coadiuvato da altri due schermi LCD di servizio, uno sotto al display principale e uno nella parte superiore del corpo macchina) e da 3,0" per Fujifilm.

Il sistema a tre display LCD della Canon EOS 1 Dx Mark II

Terza categoria: il corpo macchina, come si può vedere dalla fotografia in apertura, è unico e dalle dimensioni generose per Canon mentre è decisamente più piccolo per Fujifilm, a meno che non si decida di montare un grip opzionale, scelta spesso operata dai professionisti. A questo punto i pesi a confronto sono sempre distanti anche se si avvicinano. I 1.340 grammi della 1 Dx Mark II sono tanti anche contro gli 800 della X-T2 con grip o i 507 del solo corpo. Sotto questo aspetto il punto va quindi alla seconda.

Quarta categoria: la tropicalizzazione del sistema. Canon da anni impiega sistemi di "sealing" molto complessi ed efficaci per i propri corpi macchina e obiettivi, sistemi in grado di garantire l'impiego delle apparecchiature anche in condizioni atmosferiche a dir poco difficili. Prova ne sono le immagini realizzate, ad esempio, dall'ottimo Alessandro Trovati, in giro per il pianeta al seguito della Coppa del Mondo di Sci oppure travolto dai nubifragi mentre racconta le tappe del Tour de France di ciclismo. Bene, anche Fujifilm ha provveduto da tempo a regalare una certezza ai suoi professionisti realizzando un ottimo sistema di contenimento di acqua e polvere. Direi un bel pareggio.

Quinta categoria: la gamma ISO che per Canon si estende da 50 a 409600 mentre per Fujifilm va da 100 a 51200 (entrambe si tengono lontanissime dai valori ridicoli di oltre 3 milioni di ISO proposti da qualche altro produttore...). Nonostante si sia portati ancora a pensare che il massimo si possa ottenere scattando immagini tra i 100 e gli 800 ISO, ci si rende conto invece che oggi si ottengono immagini dettagliate e prive di rumore anche scattando a valori di sensibilità che erano impensabili (o semplicemente inutilizzabili) fino a qualche anno fa. Ci ha sorpreso la piccola DxO One quando abbiamo scattato a 12800 ISO ottenendo un RAW che, a prima vista, faceva letteralmente paura mentre sviluppato ha restituito una fotografia perfetta. Anche con le due regine del nostro test abbiamo ottenuto risultati eccellenti nei quali, però, ancora una volta l'ha spuntata Canon, grazie anche alla maggiore gamma disponibile.

Sesta categoria: la geolocalizzazione delle immagini. Qualcuno di voi starà pensando che non ha grande importanza questo tipo di dato perché nella stragrande maggioranza dei casi le nostre foto sono realizzate in un ambito territoriale conosciuto ma va considerato l'utilizzo che i professionisti fanno di questo tipo di apparecchiatura, spesso in giro per il mondo senza riferimenti certi. Penso non solo a chi si trova nelle foreste del Borneo "on assignment" per National Geographic ma anche semplicemente a coloro che sono in mezzo alle montagne o su una strada di terra battura del nord Africa o, ancora, dei Balcani: a quel punto poter sapere con certezza se una fotografia è stata scattata in un luogo oppure in un altro (pensiamo ai reporte di guerra) è davvero importante. Bene, per questo motivo Canon ha dotato la sua ammiraglia di ben tre diversi sistemi di geolocalizzazione globale (GPS - USA, GLONASS - Russia e Quasi-Zenith Satellite Michibiki - Giappone) mentre nessuno è previsto per il modello di Fujifilm. Ovviamente è possibile aggiungere a quest'ultima un sistema esterno di raccolta dati GPS che, oltre a non essere così performante come i tre di Canon, aumenterà il volume e il peso dell'intero sistema.

Il terminale di geolocalizzazione della Canon EOS 1 Dx Mark II

Settima categoria: la velocità dell'otturatore. Entrambe le macchine possono raggiungere velocità incredibili come 1/8000 di secondo, direi più che sufficienti per congelare qualsiasi attimo. Pareggio.

Ottava categoria: il sistema autofocus. Canon, grazie anche al sensore Dual Pixel e ai due potenti processori DIGIC 6+ di cui è dotata la 1Dx Mk II, impiega un sistema di messa a fuoco con soli 61 punti dei quali 41 a croce, tutti selezionabili anche singolarmente. Fujifilm, che ha lavorato moltissimo su quest'area, ha implementato un sistema a 325 punti (sì avete letto bene) dei quali 169 a rilevamento di fase. Detta così non c'è storia tra i due sistemi. Tuttavia, nonostante l'autofocus sulle mirrorless – da sempre una spina nel fianco di questi sistemi – sia diventato velocissimo, con la X-T2 abbiamo avuto non pochi problemi quando le condizioni di luce non erano ottimali, soprattutto utilizzando la nuova ottica zoom 100-400mm*, arrivando addirittura a perdere alcune opportunità di ripresa. In ogni caso diamo con fiducia il punto a Fujifilm, non fosse altro per gli sforzi prodotti in questi ultimi anni.

Nona categoria: la connettività. Oltre alla presa USB 3 presente su entrambe i modelli, Canon ha anche una presa Gigabit Ethernet per il trasferimento dei file su memoria esterna oltre alla possibilità di utilizzare un sistema wireless opzionale e una porta mini HDMI. Fujifilm ha invece un sistema di trasmissione wireless integrato che, volendo, può anche raccogliere i dati di geolocalizzazione da una sorgente esterna. Ottima caratteristica ma, a nostro avviso, poco tuilizzata dai professionisti poiché tende a "drenare" in fretta le batterie. Punto a Canon.

Decima categoria: supporti di memorizzazione. Canon ha dotato la sua ammiraglia di due slot per schede di memoria, uno per le tradizionali CompactFlash e uno per le più nuove e performanti CFAST 2.0, che permettono di scattare fino a 140 immagini RAW a piena risoluzione senza interruzione. Fujifilm, anche per questioni di spazio, ha preferito dotare la sua ammiraglia di due slot per schede SD. Perlando di una caratteristica che a noi di od piace poco, cioè la ripresa video, diremo per dovere di cronaca che entrambe le macchine possono girare filmati in 4K (una caratteristica molto in voga oggigiorno). Grazie anche alla velocità delle schede CFAST Canon può girare filmati fino a 29 minuti e 59" nel massimo formato, senza perdere un singolo frame. Direi punto a Canon anche qui.

Fujifilm X-T2 con e senza grip

Undicesima categoria: Live view e raffica. Come abbiamo già raccontato prima la raffica massima varia sia per Canon sia per Fujifilm solo che per la prima si parla di 14 scatti al secondo in modalità normale e 16 in modalità Live View mentre per Fujifilm la differenza è data dall'utilizzo o meno del grip opzionale; al massimo però si possono raggiungere 11 scatti al secondo sempre tenendo conto che le immagini sono di un sensore APS-C quindi, nel caso fosse necessario, ritagliabili fino a un certo punto. Punto a Canon.

Dodicesima categoria: il software di gestione del sistema. Da anni Canon ci ha abituati a un software molto dettagliato e suddiviso in varie sezioni attraverso le quali si può gestire tutte le funzioni della macchina e tutte le situazioni di scatto con grande precisione. Lo stesso software, declinato secondo le necessità e funzionalità del caso, viene implementato su tutti i prodotti della casa, rendendo estremamente facile passare da un modello all'altro. Fujifilm ha un buon software di sistema, non a livello della concorrente, che a volte rende complicato l'utilizzo di certe funzioni. Volevamo, ad esempio, provare la X-T2 con ottiche diverse da quelle che ci avevano dato a corredo della macchina in test e, per trovare la funzione di scatto senza ottica (ad esempio per utilizzare un adattatore per ottiche di terze parti) è stato necessario andare in una sezione nascosta del software che permettesse di attivare tale funzione. È una scelta poiché considerata una funzione poco utilizzata o perché la casa giapponese tende a scoraggiare l'utilizzo di altre ottiche che non siano quelle originali? Punto decisamente a favore di Canon

Tredicesima categoria: i comandi per la correzione delle funzioni principali. Vince a mani basse Fujifilm che, con la sua impostazione "analogica" delle funzioni come tempi, diaframmi e variazione dell'esposizione (entrambe le macchine possono lavorare su una gamma di +/- 5 EV), rende l'utilizzo della macchina davvero comodo e veloce. È anche vero che ormai ci siamo tutti abituati a utilizzare ghiere e rotelle per modificare i valori di impostazione delle nostre fotocamere ma, lasciatemi dire, che la velocità con cui si cambia un tempo o un diaframma alla vecchia maniera è a dir poco fantastico. Punto Fujifilm con lode.

Fujifilm X-T2 controlli analogici delle funzioni

Quattrordicesima categoria: il confezionamento del prodotto. Canon ha una grande qualità anche nella realizzazione del packaging con cui consegna il prodotto al proprio cliente finale, forse uno dei migliori del settore ma Fujifilm lavora a un livello addirittura superiore che ci riporta nel settore del lusso, della gioielleria, del prodotto di classe a sé: personalmente non ho mai visto tanta cura riposta da un altro produttore di elettronica nel confezionare e presentare i propri prodotti; nella scatola principale trova posto tutta una serie di altre scatole singole dedicate al corpo macchina, agli accessori di serie, ai manuali e così via (anche se questi mancavano nella confezione inviataci per il test). Punto per Fujifilm.

Quindicesima categoria: il prezzo. Se guardiamo solo il dato numerico ovviamente stravince Fujifilm con i suoi 1.870 Euro di prezzo medio per il solo corpo contro i 5.100 Euro del modello Canon. Come dicevamo in precedenza se si cominciano ad aggiungere accessori che avvicinino la X-T2 alle funzionalità della 1 Dx Mark II, come grip e GPS il prezzo si alza fino a raggiungere la metà dell'altra ma, soprattutto, si vanifica il benefit del corpo di piccole dimensioni che, tra un accessorio e l'altro, vede aumentarne il volume in maniera sensibile. Considerata la diversa classe dei prodotti direi anche qui un bel pareggio.

In conclusione

Il confronto, come abbiamo visto, può essere considerato impari sì ma fino a un certo punto se si considera l'isteria con la quale ormai certi gruppi social affrontano tutte le questioni (e questo non avviene, ahinoi, solo per quelle legate al mondo del materiale fotografico). Da qualche tempo, infatti, riceviamo spesso inviti a considerare maggiormente il mondo mirrorless e a maggiro ragione quello Fujifilm, come un valido antagonista dei marchi storici per il mercato professionale. Vorremmo ricordare che dall'apparizione della prima fotocamera mirrorless con sensore X, la X100 compatta a ottica fissa, ci schierammo tra i fans di quel sistema e tra i sostenitori degli sforzi fatti da Fujifilm per affermare un ssitema innovativo e all'avanguardia. Questo non ci frena però dall'affermare che, nonostante gli sforzi fatti e i traguardi tecnologici raggiunti, anche le fotocamere più evolute come la X-Pro 2 o la X-T2 devono ancora farne di strada prima di scalzare certe consuetudini tra i professionisti impegnati nel mondo fotografico per "portare a casa" tutta una serie di servizi come gli eventi olimpici o i campionati del mondo di calcio, di nuoto, di rugby, di ciclismo per parlare di eventi sportivi o l'elezione di un leader politico e un qualsiasi altro evento di rilevanza planetaria. Sarà magari così in un prossimo futuro ma, per ora, la preferenza dei pro va ancora per la stragrande maggioranza dei casi al mondo reflex e, ancora più specificamente a quelle dslr a marchio Canon: non lo dice solo osservatoriodigitale ma i dati oggettivi che raccontano, ad esempio, che all'utlimo Superbowl il 75% dei professionisti utilizzasse una di queste fotocamere.

Il nostro confronto è stato interessante e ci ha dato il modo di apprezzare a pieno le doti delle due fotocamere provate lasciandoci solo un po' perplessi sull'autofocus della X-T2 che in condizioni di luce scarsa ha smesso di fare il suo lavoro e che, in una situazione reale di lavoro, ci avrebbe impedito di realizzare il nostro servizio.

Se cercate tuttavia un'ottima macchina per realizzare le vostre immagini in un ambito che non sia quello sportivo o quello della foto di fashion, dove la luce è poco controllabile e i tempi di reazione sono limitatissimi, allora troverete nella Fujifilm una preziosa compagna capace di accompagnarvi nel tempo. Oppure, ancora, se amate Fujifilm perché pensate abbia liberato il mondo della fotografia dalla pesantezza dei corpi macchina tradizionali ma siete disposti a ripensarci in favore di immagini ancora più perfette potrete sempre fare un balzo in avanti rivolgendo le vostre attenzioni alla nuova medio formato, quasi per tutte le tasche, la bella GFX. Ma questo è un altro discorso che affronteremo in un'altro test.

Data di pubblicazione: aprile 2017
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