Libri fotografici da appendere al muro: così possono essere definiti i calendari di oggi. Archiviato il classico calendario su cui un tempo si scrivevano note e appuntamenti – per questi ci sono smartphone e agende su computer – ora i «Cal», come qualcuno li chiama, sono diventati oggetti da ammirare durante l’anno e, successivamente, da collezionare. Naturalmente non stiamo parlando dei calendari da edicola, con attricette o aspiranti tali, nude e in pose che qualcuno vorrebbe definire sexy. Parliamo di quei calendari che, numerati, con una grafica di particolare pregio e presentati in occasioni speciali e comunque su giornali e tivù rappresentano uno status symbol mostrabile senza problemi, almeno se per status symbol intendiamo qualcosa che si possa esibire.

E loro infatti si possono esibire con piacere: una Ferrari si tende a occultare per non indurre in tentazione (ladri ed Equitalia), il Rolex anche (o almeno non sul polso sinistro soprattutto quando si è al volante). I calendari sono diventati una carta di identità – o almeno una propaggine di essa – di chi li ha alle spalle: ne indicano gusti, interessi, ma anche posizioni ottenute. In una società che riserva grande attenzione all’apparenza il calendario ne può essere una misura. Anche se, in questi ultimi tempi, mostrare sta diventando un verbo sempre meno di moda. Così anche il calendario più famoso, “The Cal”, ha abbandonato i nudi e le ambientazioni da sogno per presentare delle modelle che, al massimo, sono in costume da bagno e spesso in studio. Sono comunque modelle Victoria’s Secrets, non di grandi magazzini, e fotografate da Patrick Demarchelier e Peter Lindbergh. Stiamo pur sempre parlando del Calendario Pirelli.

Testimone non solo di chi lo possiede è il Calendario Epson che, arrivato alla 14ª edizione, ha scelto un altro famosissimo fotografo italiano. È infatti Luca Campigotto a ritmare i giorni del 2014 insieme a Epson. L’applauso alle immagini non può che accompagnare ogni mese, motivato dalla bellezza delle immagini, dalla capacità di tradurre in foto degli sguardi insoliti, dalla perfezione tecnica, che colpisce chi sa guardare con più attenzione. Per tutti gli altri il 2014 sarà un viaggio intorno al mondo, dalle metropoli notturne a paesaggi selvaggi, visto attraverso gli occhi (e l’obiettivo) di Luca Campigotto.

Milano da ottobre 2014 sul Calendario Epson ©Luca Campigotto | Osservatorio Digitale

Come ormai Epson ci ha abituato fin dalla prima edizione il calendario è anche un «oggetto» di grande appeal, testimone di quanto l’azienda abbia ormai a cuore la elevata qualità fotografica e di quali risultati abbia raggiunto in tal senso. Ma anche dimostrazione di quanto l’attenzione artigianale, unita al gusto del bello e alla fantasia – chi avrebbe mai pensato di poter attaccare una a una le foto su 999 copie? –, permetta di ottenere. Tutte le foto sono state infatti stampate con inkjet di Epson su carta Epson Premium Luster Photo Paper, quindi tagliate e incollate una a una, avendo cura di farle combaciare perfettamente con la parte stampata tipograficamente, sulle 999 copie numerate. E, in molti casi, firmate personalmente dall’autore.

Perché la presentazione del calendario – e anche questa è ormai una tradizione per il Calendario Epson – è avvenuta in una prestigiosa sede pubblica. Da alcuni anni è il Museo della Scienza e della Tecnica di via san Vittore a Milano, dove in una serata speciale sono state esposte le foto scelte, insieme alle immagini che hanno composto i precedenti 13 calendari firmati da altri prestigiosi fotografi italiani come Giorgio Lotti, Franco Fontana, Mario De Biasi, Giovanni Gastel, Mimmo Jodice, Ferdinando Scianna, Gian Paolo Barbieri, Gianni Berengo Gardin, Massimo Vitali, Vittorio Storaro, Gabriele Basilico, Maurizio Galimberti e Stefano Unterthiner. E ancora, seguendo una ormai consolidata tradizione, Luca Campigotto ha firmato le copie agli intervenuti. Che prima, girando per la sala, erano stati catturati dal fascino notturno di una Milano vista da una prospettiva insolita, dal bianco e nero di una Venezia che sa mostrare la sua magia solo a chi la guarda con affetto, dal colore di una Londra che mostra di sé un lato insolito, dall’inquietante natura colta nella regione del Ladakh in India, dalle insolite prospettive scelte per cogliere lo skyline di New York.

Londra da settembre 2014 sul Calendario Epson ©Luca Campigotto | Osservatorio Digitale

Intitolato “Scenari”, il calendario e il suo autore vengono presentati con queste parole: «I suoi viaggi, tra spazi metropolitani notturni immersi nell'illuminazione artificiale e sconfinati scenari desertici dove solo si intuisce la presenza dell’uomo, formano un percorso visivo unico, basato costantemente sulla tensione compositiva dell'inquadratura e l'uso scenografico della luce». Da parte loro le immagini, alcune in bianco e nero, altre a colori, dimostrano la qualità che è possibile ottenere – e quanto Epson è attenta a questa realizzando stampanti e carta – ma rendono anche evidente quanto sia importante saper guardare per indurre con l’obiettivo il sincero applauso dell’osservatore e il piacere della condivisione. Uniti allo stimolo a guardarsi intorno con meno superficialità, per godere delle bellezze di un mondo che è bene preservare. Perché l’arte, la cultura, la natura, sono beni preziosi.

(data di pubblicazione: dicembre 2013)