Logo Photokina 2012Anche su Colonia sembra abbattersi la tendenza alla crisi delle manifestazioni fieristiche di cui si parla nell'Editoriale: nonostante sia una delle poche fiere di fotografia dal respiro davvero internazionale e abbia cadenza biennale, anche il Photokina ha subito una leggera frenata in termini di interesse e crescita. Partiamo dai numeri: quelli comunicati dagli organizzatori, per i quali l'edizione appena conclusa è stata un ennesimo successo, ma che a un'analisi più attenta raccontano una storia abbastanza diversa. Il primo dato che balza all'occhio è il rallentamento nella crescita dei visitatori, solo 4.000 in più rispetto ai 181.000 del 2010, quando l'incremento dal 2008 era stato pari a tre volte tanto; il secondo riguarda la progressiva riduzione del numero di aziende presenti o rappresentate: 1158 complessivamente in quest'ultima edizione (con 803 espositori effettivi), contro le 1523 di quattro anni fa. Sono due parametri che appaiono in controtendenza rispetto al crescente interesse generalizzato verso la fotografia intesa sia come hobby che come professione, senza contare la prepotente diffusione dell'imaging mobile intervenuta nell'ultimo biennio, che ha richiamato alla manifestazione di Colonia una nuova fascia di pubblico e di produttori.

Il dato che si allontana maggiormente da una delle caratteristiche storiche del Photokina, da sempre appuntamento privilegiato per il trade, è tuttavia un altro: la percentuale di visitatori professionali è infatti scesa sotto la metà del totale (esattamente il 48%, contro i 2/3 del 2008), con un aumento significativo di quelli provenienti da Europa Orientale (+40%), Nordamerica (+26%) e Asia (+16%). Sono segnali che possono essere solo parzialmente spiegati con l'alibi della crisi economica, ma che soprattutto suggeriscono un ripensamento del modello stesso di fiera di settore come già avvenuto peraltro in altri comparti. Viene subito alla mente quanto accaduto nell'industria informatica, che ha visto addirittura scomparire prestigiose manifestazioni storiche, da tutti considerate irrinunciabili, proprio in concomitanza con il definitivo affermarsi dell'IT in ogni aspetto del lavoro e della vita personale.

I padiglioni del Photokina 2012

Anche in quest'ottica può essere letta un'ulteriore tendenza, quella a rilasciare gli annunci che contano lungo tutto il mese precedente alla fiera stessa. Si tratta di una strategia pressoché obbligata per evitare sovrapposizioni con la concorrenza o altrettanto controproducenti diluizioni del messaggio nel “rumore di fondo” della manifestazione stessa; ma anche in questo caso si tratta di un film già visto che solitamente predispone al diffondersi di una serie di presentazioni private o mini-show paralleli nelle adiacenze fisiche e temporali della fiera principale. Considerato l'aumento del pubblico non professionale, potremmo quasi scommettere che nel 2014 questa strada potrà essere perseguita da più di un operatore desideroso di presentare i propri prodotti a interlocutori qualificati.

Andiamo ora a parlare di quanto è successo a proposito di fotografia vera in quel di Colonia anche se, attraverso Real Time, la copertura informativa nei giorni di fiera riguardo le novità è stata decisamente esaustiva.

Con la forte riduzione nelle vendite di fotocamere compatte registrata ancora una volta dai dati CIPA nel secondo trimestre 2012 (-22% rispetto all'anno precedente), si aspettava il Photokina anche per capire quali contromisure potessero essere state studiate dai produttori. La contrazione del mercato delle compatte era infatti un evento atteso per due motivi principali, la saturazione di questo segmento ormai del tutto maturo e la fortissima erosione avvenuta in questi ultimi anni a opera dei telefoni cellulari. La prima risposta, peraltro già annunciata all'IFA di Berlino nei primi giorni di settembre, sembra indicare l'intenzione di andare a contrastare la concorrenza sul sul suo terreno tradizionale, come testimoniano i primi apparecchi fotografici dotati di sistema operativo Android, connettività wi-fi e accesso a cataloghi specializzati di app. I modelli che provano ad aprire questa strada, la Nikon Coolpix S800c e la Samsung Galaxy Camera, sembrano essere al momento poco più che curiosità presentate per sondare il mercato. A questo scopo sarà interessante tenere d'occhio soprattutto i segnali provenienti dalla Casa coreana che, come produttrice (anche) di smartphone, può avere una visione più organica rispetto a quella di un brand fotografico puro come Nikon. Per il momento, crediamo che le opportunità più concrete per il segmento delle compatte possa risiedere nei modelli cosiddetti specialty diretti a nicchie ben definite: fotocamere ad altissima frequenza di scatto (anche 1000 immagini al secondo) per l'analisi del movimento, apparecchi rugged per impieghi professionali in ambienti ostili, macchine subacquee e per lo sport, e così via. Si tratta di una fascia di mercato da sempre considerata secondaria e lasciata ai produttori minori ma che potrebbe assumere una rilevanza inaspettata nel prossimo futuro.

Passando al segmento delle reflex, in un clima economico generale che non dispone all'ottimismo ci si aspettavano annunci in linea con le diminuite possibilità di acquisto del grande pubblico. In realtà quasi tutti i produttori hanno già da poco rinnovato le linee dall'entry-level al semiprofessionale, ed è stato pertanto quasi naturale doversi rivolgere a una fascia rimasta sinora abbastanza avara di offerta come quella delle DSLR full-frame non professionali. Significativo constatare come ben tre reflex digitali sulle quattro annunciate al Photokina propongano infatti un sensore a pieno formato, lasciando a Pentax l'unica novità APS-C in questo ambito.

SONY SLT 99Se la Sony A99 rappresenta il primo esperimento nel segmento delle full frame basate sulla tecnologia SLT a specchio traslucido, i due leader del mercato Canon e Nikon hanno invece deciso di dare vita a una categoria di prodotto del tutto nuova nell'ambito delle rispettive offerte. La Canon 6D si posiziona infatti a metà strada tra la 7D (la top di gamma per quanto riguarda il sensore APS-C) e la 5D Mark III, mentre la Nikon D600 nasce come un incrocio tra la D800 e la D7000 per proporre, anche in questo caso, una possibilità di ingresso nel mondo del pieno formato a prezzi più accessibili rispetto a quelli visti sinora per i sensori 35mm.

Un ampliamento del mercato delle DSLR in direzione full frame avrebbe, dal punto di vista dei produttori, il vantaggio di una ricaduta positiva sulle vendite di obiettivi costringendo chi ha sinora costruito il proprio parco ottiche approfittando dei prezzi contenuti e della vasta offerta di lenti "APS-C only" a effettuare un upgrade che può rivelarsi discretamente costoso.

E, a proposito di ottiche, anche quest'anno non sono mancati numerosi annunci di grande interesse partendo da un 10mm f/2,8 promesso a breve da Samyang, produttore coreano che si sta facendo notare per una politica di qualità e prezzi contenuti a fronte di un funzionamento esclusivamente manuale e, per l'appunto, di compatibilità con sensori APS-C (accorgimento che richiede un cerchio d'immagine ridotto, con una proporzionale diminuzione del costo di produzione delle lenti), fino a gioiellini come il tilt & shift Schneider-Kreuznach 28 mm/4.5 Super-Angulon Aspheric o al luminosissimo tele Zeiss Apo Sonnar T* 2/135 passando attraverso una vasta gamma di ottiche dedicati alle riprese video da reflex e alle varie mirrorless in circolazione. Il folto parco macchine a obiettivi intercambiabili in circolazione sta spingendo i produttori di obiettivi a rinnovare e ampliare le rispettive offerte a qualunque livello: nella fascia bassa, favoriti dal successo delle mirrorless, un segmento ancora tutto da riempire di proposte nei vari tipi di formato e di attacco, così come nella fascia più alta, dove le fotocamere con sensori superiori ai 20 megapixel impongono un potere di risoluzione ottica più elevato di quello comunemente accettato finora.

Arrivederci al 2014

Proprio le mirrorless, tema al quale è peraltro dedicato un ampio spazio di approfondimento nella nostra rubrica Mercati di questo mese, sembrano essere il segmento fotografico in maggior salute e, dal punto di vista finanziario, quello che consente i margini più elevati: a fronte infatti di un aumento annuo del 4,3% nelle consegne di fotocamere a obiettivi intercambiabili (reflex e mirrorless insieme), i ricavi sono aumentati del 20,3%. Considerando i dati statistici storici e gli attualii prezzi di vendita di reflex e mirrorless, sembrerebbe che l'incremento dei guadagni possa essere tranquillamente attribuito a quest'ultimo segmento, che al Photokina del 2010 muoveva i primi, timidi passi e che oggi è una realtà con cui tutti i produttori debbono fare i conti. In questo senso le mirrorless stanno soppiantando i cosiddetti modelli bridge a ottica fissa: da un lato le piccole compatte si sono evolute in termini di due elementi tradizionalmente appannaggio delle bridge come lai risoluzione e l'escursione di zoom; dall'altro le EVIL abbinano superiori livelli di maneggevolezza e controllo da parte dell'utilizzatore a partire da prezzi lievemente superiori a quelli delle bridge. Ricordiamo inoltre un altro grosso vantaggio che le mirrorless forniscono ai produttori: esattamente come le reflex, esse si aprono all'importantissimo mercato delle ottiche e degli accessori introducendo oltretutto nuovi formati proprietari di baionetta - e quindi licenze per le relative Case - ai quali è difficile rinunciare. Gli apparecchi bridge, con la loro assenza di aftersale, sembrano davvero destinati al prossimo oblio eccetto alcuni modelli di fascia più alta (Canon G15 o Sony DSC-RX1 per intenderci) progettati come "secondo corpo" per chi altrimenti utilizza reflex.

Poche novità invece nel medio formato, dove Mamiya ha presentato la 645 DF+, e Hasselblad ha invece introdotto la serie H5D. In entrambi i casi si tratta di un refresh tecnologico destinato a rendere più pratico l'utilizzo di questo genere di fotocamere. Grande attenzione è stata posta sul sistema autofocus, esattamente come hanno fatto i produttori di reflex: anzi, si può ben dire che in questo Photokina l'autofocus sia stato il componente oggetto del maggior numero di rinnovamenti approfonditi (anche perché, incidentalmente, ci si è accorti che le video DSLR hanno bisogno di sistemi AF diversi da quelli utilizzati fin qui sulle fotocamere still).

Tendenze

In due parole quindi possiamo sintetizzare le tendenze che sono apparse in questa edizione del Photokina: wifi, sensori a formato pieno e fotocamere mirrorless rivolte a un pubblico professionale. Della voglia di sistemi di trasmissione dei dati senza fili ne abbiamo già parlato, qui (c'è anche un piccolo richiamo a un prodotto in chiusura dell'articolo) e nell'editoriale quindi possiamo spendere qualche parola in più sugli altri due argomenti.

Durante lo show è apparsa chiara l'intenzione dei produttori di rivolgere l'attenzione e gli sforzi del reparto ricerca e sviluppo verso fotocamere con sensore a pieno formato invece di continuare nella spasmodica (e spesso sterile) ricerca del numero maggiore di megapixel, di difficile gestione su sensori di piccole dimensioni.Il target quindi è quello di concentrarsi sui sensori di dimensioni maggiori, appunto a pieno formato, dato anche il largo utilizzo del tipo APS-C delle nuove fotocamere mirrorless. L'indicazione è venuta già da quattro dei maggiori produttori (Canon, Nikon, Sony e Leica) che hanno presentato nuovi modelli tutti full-frame di diverse fasce di prezzo sottolineando che una densità inferiore di pixel su un'area più ampia offre molti vantaggi come l'introduzione di minor disturbo nelle immagini, la possibilità di usufruire di una maggiore sensibilità ISO, scatti multipli con raffiche più estese e, ultimo ma non meno importante, un impiego più mirato delle funzioni di calcolo del processore.

Questa situazione porterà anche a una richiesta maggiore di obiettivi dedicati e, infatti, tutti i maggiori produttori hanno indicato questa come la strada che verrà percorsa nel futuro a breve e medio termine, periodo in cui si concentreranno gli sforzi per proporre lenti dall'apertura minima tra l'f1:1,4 e f1:2,0 oppure obiettivi dedicati a impieghi particolari, pensiamo nuovamente a Samyang con il suo nuovo Tilt/Shift, o, ancora, a migliorare la trasmissione dei dati tra lente e corpo macchina.

L'altra grande categoria a cui si è rivolta l'attenzione dei produttori è sicuramente quella delle mirrorless di gamma alta, capaci cioè di utilizzare ottiche dedicate o compatibili con i sistemi DSLR professionali così da poter finalmente rivolgersi agli utenti Pro. Uno dei punti chiave della categoria è sicuramente la capacità di girare filmati con qualità broadcast, sia sotto l'aspetto video e audio: proprio a quest'ultima funzione è stata dedicata grande attenzione dai produttori che hanno implementato sulle nuove fotocamere prese microfoniche e cuffia per meglio gestire anche la parte che riguarda il suono. Grande attenzione anche al formato del sensore che nel caso di Sony RX1 è addirittura a formato pieno mentre nella grande maggioranza utilizza il già citato formato APS-C. Ancora una volta grande attenzione è stata data al trasferimento dei file in modalità wireless (Olympus, Panasonic, Sony) così da permettere di trasferire le immagini direttamente su computer o, perché no, su un sito web, in modo diretto o attraverso un telefono cellulare.

Per chiudere vogliamo citare alcuni prodotti che hanno attirato la nostra attenzione girovagando per gli stand. Più che altro una questione di colore che alcune case hanno voluto aggiungere ai prodotti in mostra.

Leica "à la carte"
Leica a la carteAllo stand del produttore tedesco c'era molto spazio per le imagini e poco dedicato alle fotocamere. Grandi lettere campeggiavano per richiamare l'attenzione sulle diverse famiglie di prodotti, dalla X alla S, passando dalla M e dalla C. Tra le novità già annunciate su RealTime anche qualche curiosità a cui Leica ci ha abituati, fotocamere impreziosite dal tocco di qualche stilista che nulla aggiungono al panorama dei prodotti già a catalogo, ma che diventano target di collezionisti ed esibizionisti senza tempo. È il caso della "nuova" M Paul Smith dagli acidi colori che contraddistinguono il marchio dello stilista così come del lancio del nuovo programma denominato "à la carte" attraverso il quale si può personalizzare il colore della propria fotocamera X2. Non solo nera o argento ma anche blu titanio con tutta una serie di finiture in pelle tutte da scegliere. Una vera e propria gioia per l'immagine... di chi la indossa.

Elinchrom Skyport
Elinchrom SkyportAncora un'applicazione wifi questa volta mirata a fare da ponte tra gli illuminatori e le iOS device Apple che possono controllare in remoto l'intero setup luci attraverso una app dedicata. Lo Skyport permette di controllare i sistemi con questo piccolo adattatore senza fili di nuova introduzione. È possibile controllare tutte le unità della serie RX. Questo modulo può essere utilizzato contemporaneamente anche come Universal Speed Receiver.

Hasselblad Lunar
Haaselblad Lunar con Tele SONYEsperimento di subitanea manifestazione di un progetto annunciato qualche ora prima in conferenza stampa, quello che sancisce la collaborazione tra la casa danese e il colosso giapponese Sony, è la "nuovissima" Lunar che, riveduta e corretta in ogni sua parte esterna, nasce dalla struttura interna di una NEX-7. Ricorda a tutti gli esperimenti fatti dalla concorrente Leica con le fotocamere delle serie D e V che altro non sono se non prodotti Panasonic con l'abito della festa; nel caso della Lunar sembra proprio che non ci sia molta differenza a livello di concetto base. Queste operazioni, che comunque trovano seguito nel mercato, sembrano fatte appositamente per soddisfare l'esigenza degli investitori finanziari, che vogliono vedere il proprio marchio acquisire sempre maggiori quote di mercato, e dei responsabili marketing che pretendono di raggirare la clientela di altri segmenti facendo risplendere i loro specchietti per le allodole.

Sony DSC-RX1

Sony DSC-RX1Definita come la prima compatta al mondo dotata di sensore full frame, questa fotocamera appartiene tecnicamente forse più al segmento bridge di fascia alta del quale si parlava poco sopra; dal punto di vista del prezzo, invece, si pone in una categoria a se stante proponendosi come alternativa a certi modelli Leica. Il sensore da 24,3 megapixel ha richiesto un'ottica Carl Zeiss Sonnar T* 35mm F2, e potremmo scommettere che la scelta di una focale fissa non abbia poco a che fare con la necessità di garantire un ottimo potere di risoluzione che, adottando uno zoom, sarebbe stato ben più difficile e soprattutto costoso da garantire. Aspettiamo di vedere come si comporterà questo apparecchio sul campo - sia nell'utilizzo pratico che in termini di mercato - e non ci stupiremmo se si rivelasse il precursore di una nuova classe adottata anche da altri produttori. In fondo, pur con la crisi e tutto il resto, questo Photokina ci ha dimostrato che le Case hanno tutte le intenzioni di procedere verso un innalzamento delle caratteristiche tecnico-qualitative delle rispettive offerte, con cartellini dei prezzi che si possono definire in molti modi fuorché di saldo.

Cerca su Osservatorio Digitale