Thomas LeuthardDefinire la street photography è decisamente difficile: un tentativo per approssimazione potrebbe essere quello di classificarla come 'fotografia della vita quotidiana, delle strade, delle persone reali'. Durante tutto il XX secolo, anche se non sempre classificate con questo nome, molti maestri della fotografia si sono confrontati con queste tematiche, hanno cercato di fotografare la vita di tutti i giorni senza preparare la posa, la scena e le persone coinvolte. In passato, spesso armati di Leica, di rangefinder molto semplici o di fotocamere usa e getta, gli street photographers hanno dovuto difendere la loro scelta, anche fisicamente, di fronte a quella che spesso viene vista come una violazione della privacy personale e non una forma di espressione fotografica. Tra i sinonimi di street photography vi è l'inglese 'candid' che tuttavia non rende, almeno in italiano, l'idea di quanto semplice, immediato e a volte sarcastico riesca ad essere questo tipo di foto.Tra i fotografi che si stanno affermando, soprattutto grazie all'avvento del digitale e ai social media, od ha scelto di intervistare lo svizzero Thomas Leuthard, street photographer svizzero di 40 anni che insegue la sua passione per l'immagine viaggiando nelle principali città del mondo (anche se per lavoro si occupa di IT nella pubblica amministrazione locale).

(C) Thomas Leuthard

od: Hai cominciato con la pellicola? Quando sei passato al digitale?

Thomas Leuthard: Non ho cominciato con la pellicola! Ho cominciato con una reflex digitale nel 2008, con una Nikon D40 (la DSLR dal costo minore, al tempo). Pertanto sono arrivato da poco alla fotografia e sto ancora facendo molta pratica.

od: Cos'è per te la street photography?

TL: Per me la street photography consiste nel documentare la vita di tutti i giorni della gente, né più né meno. Ci sono diverse correnti e livelli di street photography ma ritengo di averne scelta una molto personale ed individuale. Sebbene io abbia scattato molti ritratti 'rubati' a persone spesso inconsapevoli, ora mi sto concentrando su scene più complete, cercando di raccontare una storia con ogni fotografia.

od: Parlando delle tue foto: perché hai scelto il formato quadrato ed il bianco e nero?

TL: Adoro il formato quadrato (NdR: il formato simile al 6x6) perché è decisamente differente. Devo croppare ogni immagine ma... posso sopravvivere a questo. Il bianco e nero riduce gli oggetti alle forme pure ed ai dettagli, mentre il colore spesso è di troppo. Se una foto possiede uno o due colori dominanti, li lascio colorati ed intoccati ma ciò accade raramente.

(C) Thomas Leuthard

od: Quale direzione sta prendendo la street photography? Quale direzione prenderai tu?

TL: Difficile a dirsi, i fotografi che ci si stanno impegnando sono molti, alcuni con successo altri - la maggior parte – meno. Attualmente, la street photography risulta essere 'trendy' ma non credo lo rimarrà per molto. Probabilmente un giorno entreranno in vigore leggi che impediranno di fotografare nei luoghi pubblici senza limiti; di sicuro ci saranno cause legali ed altre difficoltà legate a questo tipo di espressione. Per quanto mi riguarda, posso dire che amo scattare foto nelle strade, ma è un percorso in evoluzione. Adoro viaggiare, incontrare persone e fotografare in giro per il mondo. Ma un giorno, probabilmente, tutto questo avrà fine.

od: In quale modo il digitale ha cambiato le "regole del gioco", anche nella street photography?

TL: La gente scatterà sempre più foto, data l'istantanea disponibilità dell'immagine; tutti possono scattare ovunque, anche con i telefoni cellulari. Tutto ciò non farà altro che aumentare la quantità degli scatti, ma non la loro qualità. C'è ovviamente una notevole differenza tra le persone che intraprendono un percorso serio e quelle che si limitano a copiarne lo stile.

(C) Thomas Leuthardod: Quali consigli/regole/trucchi vorresti dare agli street photographer?

TL: Non perdete tempo a leggere la storia, scattate foto. Dovremmo spendere il poco tempo che abbiamo scattando fotografie! Solo con la pratica continua e scattando foto 'in strada' potrete migliorare, non leggendo dei libri. È la mia personale esperienza: ho scattato un numero notevole di foto e, ancora oggi, arrivo a conservare solo il 5% del materiale.

od: La tua opinione: quanto conta l'armamento fotografico rispetto alla composizione dell'immagine?

TL: Nessuna fotocamera, per quanto sofisticata, sostituirà un buon occhio. Una foto ben definita non necessariamente racconta una storia. È l'occhio del fotografo e la composizione che fanno un buono scatto. La maggior parte delle persone non lo capisce veramente o non è in grado di mettere in pratica questa semplice regola.

od: Prendendo atto della tua risposta, qual è la tua fotocamera perfetta o la dotazione ideale?

TL: Per lungo tempo la mia preferita è stata una Panasonic Lumix GF1; ho fatto qualche scatto con una Leica M9 ma non è 'scoccata la scintilla', ho anche provato la Fuji X100 senza successo anche se entrambe sono due delle street camera più diffuse. Sono da poco passato alla nuova Lumix GX1, discendente della GF1, appena è uscita in negozio. La mia ottica preferita è il 20mm Pancake Lumix: veloce e luminoso, con un autofocus rapidissimo. Di sicuro il sensore e la qualità dell'immagine non sono ai massimi livelli, tuttavia l'usabilità è fantastica e riesco a scattare in ogni condizione. "Quick and dirty", come si dice,ma decisamente funzionale.

od: Ci sono altri street photographer di cui segui il lavoro?

TL: Ne seguo parecchi, ma ne ammiro solo pochi. Siegfried Hansen possiede, a mio avviso, il miglior 'occhio' per l'immagine. Anche se non mi piacciono proprio tutte le sue foto, alcune sono semplicemente incredibili.

(C) Thomas Leuthardod: Nel mondo online ti sei ritagliato una certa notorietà anche per gli ebook che realizzi e pubblichi gratuitamente. Come sei arrivato a questa idea e quanti download hai ottenuto sinora?

TL: In principio avevo cominciato a scrivere un blog settimanale dedicato alla street photography soffermandomi a ogni puntata su un aspetto differente della street photography. Dopo un po' di tempo un mio amico da Beirut mi ha chiesto perché non avessi ancora scritto un libro. Ho valutato che un vero libro avrebbe comportato un sacco di lavoro; quindi ho cominciato riprendendo alcuni argomenti che avevo già trattato e nell'arco di un mese il mio primo ebook era pronto per il download – gratis. "Going Candid" si sta avvicinando a 100.000 copie scaricate mentre "Collecting Souls" ha superato quota 35.000. Un successo inaspettato anche per me.

od: Non solo sei un editore, ma hai anche una attività come insegnante di workshop.

TL: Ogni trimestre organizzo un workshop per insegnare il mio personale metodo di fotografare nelle strade a chiunque ne sia interessato. Anche se è partito con un profilo basso, finora tutti i workshop hanno registrato il 'tutto esaurito'. Pare vi sia un mercato per questo! Ma i workshop sono solo un aspetto collaterale e non intendo l'insegnamento come un personale punto di arrivo. Come per molti altri aspetti della vita, amo le sfide di tutto ciò che è nuovo.

od: A dicembre 2011 hai organizzato un concorso online intitolato "Headlines". Di cosa si è trattato?

TL: La mia intenzione era quella di comporre una serie di foto con il titolo "Headlines" (NdR: “Titoli dei giornali”) prese da tutti i luoghi del mondo dove sono stato. Poi ho pensato: "Perché non creare un concorso al quale chiunque possa partecipare?". Il premio in palio è stato di 500 dollari (reali) dato che non mi piace l'idea di mandare prodotti sponsorizzati al posto di premi veri; i soldi li ho messi di tasca mia(!) dato che non ho nemmeno cercato uno sponsor. Utilizzando un album di Flickr per la raccolta di tutte le foto ho raggiunto circa 380 immagini e 1.800 fan. Le foto dei tre finalisti sono visibili su questa pagina.

Il sito di Thomas Leuthard si trova all'indirizzo 85mm.ch; i suoi lavori sono raccolti anche nella sua pagina Flickr