Taccuino

Ieri oggi domani in 10 mostre fotografiche

Valeria Prina

Tante mostre per vivere la fotografia appieno, riscoprendo fotografi del passato, ma anche vedendo come la realtà di oggi viene documentata attraverso la fotografia. Qui vi presentiamo alcune tra le 150 mostre che compongono il Photofestival, ma anche altre esposizioni da scoprire in presenza. I lunghi lockdown hanno però dato rilievo all’online, così anche chi sta lontano può avere degli assaggi di mostre o vederne di appositamente studiate per l’online.

Gli strumenti cambiano ma le fotografie rimarranno sempre: le parole di Luca Servadei presidente Aif sintetizzano la situazione attuale che riguarda la fotografia, con un mercato in sofferenza, ma un sempre maggior interesse per la fotografia. Che si traduce in voglia di riprendere ogni momento della propria vita, in particolare attraverso lo smartphone. Sono foto perlopiù destinate a essere guardate da chi le ha fatte e da pochi amici, grazie allo stato di WhatsApp o a qualche altro social, ma a volte il selfie diventa particolarmente significativo. È quanto avvenuto all’inquilina romana che si è trovata davanti, inaspettato, il presidente Mattarella in cerca di appartamento a Roma: il selfie che lei gli ha chiesto è diventato tema di più articoli sui giornali.

Insieme però la fotografia è sempre più uno strumento di comunicazione professionale. Basta pensare che ogni pezzo giornalistico è accompagnato da una foto e l’attenzione alla qualità deve avere sempre più rilievo. Intanto, diminuiti i problemi legati alla pandemia, hanno ripreso vita le mostre fotografiche capaci di attirare un pubblico interessato a confrontarsi con chi della fotografia ha fatto il proprio mestiere. A loro volta le mostre sono in grado di creare un indotto economico, portando lavoro a stampatori, corniciai, editori di cataloghi e di libri, senza contare tante altre attività a questo legate e gallerie che affittano i loro spazi espositivi. Piace dunque che una iniziativa rilevante come Photofestival venga riproposta per la 16ª edizione dal 16 settembre al 31 ottobre 2021 con la direzione artistica di Roberto Mutti. Con il titolo “La natura e la città Segni di un tempo nuovo” la rassegna ha coinvolto 100 spazi espositivi, gallerie e luoghi insoliti, anche nelle periferie, fino all’hinterland e a Lecco, Monza, Pavia e Varese, per ospitare 150 mostre. Queste sono presentate attraverso un catalogo cartaceo stampato in 10.000 copie in italiano e in inglese per coinvolgere anche un pubblico straniero e di turisti.
I lunghi mesi di lockdown hanno imposto anche nuovi modi di affrontare la realtà. Si sono visti spettacoli appositamente realizzati e ripresi per una visione in streaming e anche le mostre hanno iniziato a essere proposte in online. Così anche il Photofestival ha scelto di aggiungere lo strumento virtuale alla visione in presenza. Dal sito milanophotofestival.it è possibile accedere alla galleria virtuale per vedere un estratto delle mostre allestite.
Qui vi parliamo di alcune mostre nell’ambito di Photofestival di importanti fotografi contemporanei e del passato, con una attenzione anche ad alcune collettive. Insieme vi proponiamo altre mostre in giro per l’Italia con una lunga tenitura per evitare una abbuffata eccessiva.

1- È successo per gli Europei di calcio e per le Olimpiadi. Così non stupisce festeggiare i 200 + 1 anni dalla nascita di Nadar con una mostra che raccoglie 70 stampe originali e documenti che lo celebrano, attraverso i quali è possibile capire i rapporti di amicizia tra il famoso fotografo e i grandi del suo tempo. La mostra dal titolo “La curiosità dell’amicizia Alle origini della fotografia” è in programma al Centro culturale di Milano in largo Corsia dei servi 4 dal 20 ottobre al 5 dicembre ed è nel palinsesto di Photofestival.

2- Nel mondo della musica è stata addirittura coniata una espressione, Club dei 27 per indicare tutti quei cantanti morti a 27 anni. Ora una mostra nell’ambito del Photofestival vuole proporre qualcosa di simile. Riprendendo un motto di Menandro si intitola “Muore giovane chi è caro agli dei”. Esposta fino al 12 novembre alla Fondazione Mudima in via Tadino 26 a Milano raccoglie i lavori di grandi artiste morte giovani. Tra queste, Diane Arbus, Francesca Woodman morta a 23 anni.

3- Alla scoperta del mondo di Mario Testino ci porta la mostra in programma fino al 28 febbraio presso 29 Arts In Progress a Milano. Attraverso le foto esposte si può capire come è diventato un fotografo di moda di fama mondiale: sono esposte le più introvabili e iconiche opere fotografiche ma anche altre meno conosciute. La mostra è infatti suddivisa in due momenti che prevedono gli scatti fashion e il progetto “Ciao” interamente dedicato all’Italia. Inoltre, una serie di istantanee personali.
La mostra in via San Vittore 13 è nel palinsesto di Photofestival.

4- Personaggi famosi, fotografo ugualmente molto famoso: tutto cambia però con la mostra “Ron Galella. Exclusive Diary”, curata da Davide Faccioli e fruibile in modalità virtuale fino al 31 dicembre 2021 su Photology Online Gallery. In occasione del 90° compleanno del fotografo di origini italiane online sono presentate circa 40 opere fotografiche (tutte rarissime stampe vintage, le uniche firmate e timbrate dall'artista e con descrizione giornalistica d'epoca sul retro. Dimensioni 20x25 cm circa), suddivise in due categorie: singole e «sequenze d’azione» composte da due o tre stampe ciascuna. Ma anche il modo di vivere la fotografia da parte di Ron Galella è molto diverso rispetto al fotografo della mostra citata sopra. Davide Faccioli commenta «Quello che si sa sulla “street photography” non ha niente a che vedere con le fotografie “di strada” di Ron Galella. Egli pianifica in modo militare la sua strategia di azione: vede la strada come un campo di battaglia, con zone minate, sbarramenti da saltare e nemici da colpire. Il suo sistema di aggiramento prevede travestimenti, nascondigli, documenti falsi, adescamenti, azioni di depistaggio. La fotografia diventa guerriglia urbana, tutto per uno scoop, per un'altra sporca dozzina di personaggi da aggiungere al proprio archivio».
Andy Warhol, uno dei migliori amici di Ron Galella, un giorno ha detto: «Una buona foto deve ritrarre un personaggio famoso che sta facendo qualcosa di non famoso. Ecco perché il mio fotografo preferito è Ron Galella».

5- Lo sguardo femminile è protagonista della grande mostra “Le donne e la fotografia” presentata alla Fondazione Luciana Matalon di Milano dall’8 ottobre al 28 novembre 2021, a cura di Maria Francesca Frosi.

Le 90 foto, selezionate tra le 2.500 della collezione di Dionisio Gavagnin, sono suddivise secondo i due filoni, l’affermazione di sé e l’empatia e presentano i lavori di alcune delle protagoniste della fotografia dal primo Dopoguerra a oggi. Così nella prima sezione si trovano immagini dall’intento provocatorio accanto alla foto scattata da Paola Agosti a una manifestazione femminista anni ‘70. L’altro filone, l’empatia, raccontata come interesse, tocca in questo caso molti aspetti. C’è l’interesse scientifico, ma anche quello per le situazioni, con la voglia di individuare dei problemi evidenziandoli con uno scatto fotografico. Così, per citarne solo alcune, Dorothea Lange ci fa conoscere le conseguenze della grande depressione in America, mentre Lisetta Carmi ci fa scoprire altri mondi e Carla Cerati ci porta nella Milano dei salotti, ma anche tra i milanesi per incontri di ogni giorno. Girando nei corridoi della galleria di Foro Bonaparte si può anche capire come nel mondo della fotografia le donne sono riuscite a trovare un loro spazio e a farsi conoscere e apprezzare, diversamente da quanto avvenuto in altri settori. Moltissime tra loro sono infatti conosciute anche al grande pubblico, basta citare anche altri nomi, come Diane Arbus, Margaret Bourke-White, Gerda Taro, Lisette Model, Sandy Skoglund, Marina Abramovic, Tina Modotti, Nan Goldin, Cindy Sherman, Inge Morath, Sarah Moon.

Accompagna la mostra un catalogo, edito da Mandr.agor.art, con i testi critici di Maria Francesca Frosi e Dionisio Gavagnin. A completamento è previsto un fitto programma di eventi collaterali per approfondire alcuni temi.

6- 90+1: È il compleanno che festeggia il Circolo fotografico milanese con la mostra “L’occhio del milanese I novant’anni del Circolo fotografico milanese” esposta a Milano alla galleria Credito Valtellinese in corso Magenta 59 dal 19 ottobre al 10 dicembre nell’ambito del Photofestival. La mostra curata da Roberto Mutti, come il catalogo che la accompagna, attraverso una selezione di 180 scatti ci permette di conoscere le opere dei soci fotoamatori, suddivise in più aree tematiche. Per l’osservatore è anche un modo per condividere una passione e insieme capire l’importanza che ha avuto la fotografia amatoriale negli anni. Ma è anche una occasione per rivivere Milano negli anni, grazie all’obiettivo dei fotografi. «La mostra – si legge nella presentazione - racconta l’evoluzione, lo spirito e il carattere di Milano nei suoi vari aspetti. La città è radicalmente cambiata negli anni, si è trasformato l’ambiente urbano, sono mutati gli stili di vita, si sono modificati i volti, gli abiti, i gesti dei cittadini milanesi, pur mantenendo il carattere e lo spirito che contraddistinguono la “milanesità”. I fotografi del CFM hanno portato il loro stile e la loro personale visione a fornire un quadro variegato ed originale della città».

7- In questo periodo è ancora difficile viaggiare? Paolo Gotti propone un giro del mondo fotografico, alla scoperta dei paesaggi di oltre 70 Paesi, tra cui Niger, Cina, Haiti, Brasile, Messico-Guatemala, Nepal, Indonesia, USA, Canada, Thailandia, Malesia, Yemen, Venezuela, India, Cile, Bolivia, Islanda, Australia, Colombia, Cuba. Girando il mondo con la sua Nikon ha immortalato persone, paesaggi e situazioni, che ora condivide con gli osservatori della sua mostra “Finestre sul Mondo” con sottotitolo Lo sguardo artistico di Paolo Gotti tra natura, cultura e umanità. A Bologna al MUG – magazzini generativi (via Emilia Levante 9/F) fino al 31 gennaio 2022 sono esposte oltre 30 opere fotografiche di grandi dimensioni, tratte dal monumentale repertorio di oltre 10.000 immagini. Dei video proiettati compongono una narrazione ancora più completa.

8- Due aspetti del lavoro sono al centro delle mostre esposte dal 23 ottobre al 19 dicembre 2021 presso il Complesso monumentale de l'Ospitale, in via Fontana 2 a Rubiera in provincia di Reggio Emilia. Sono “Centrali logistiche alimentari” di Michele Borzoni e “Corpi e macchine al lavoro” di William Guerrieri presentate da Linea di Confine per la Fotografia Contemporanea. Le mostre attraverso la fotografia propongono le ricerche condotte da Michele Borzoni sul tema della logistica e da William Guerrieri sul tema del lavoro industriale in relazione ai cambiamenti tecnologici, previste dal progetto di indagine JOBS Nuove forme e spazi del lavoro nell’Emilia centrale, vincitore del bando Strategia Fotografia 2020 promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura. In particolare Michele Borzoni presenta una ricerca visiva sulle grandi superfici dedicate alla movimentazione di prodotti del comparto agroalimentare in Emilia Centrale. William Guerrieri ha invece puntato l’attenzione sulla interazione uomo-macchina, al centro dell’evoluzione del lavoro in rapporto alle tecnologie nell’Industria 4.0.

La mostra comprende anche le fotografie realizzate da Vilma Bulla, Giovanni Cecchinato, Stefano Forti, Matteo Montaldo, Fabio Morassutto, Leonardo Stefani e Silvia Vespasiani, nell’ambito del laboratorio Corpi e macchine al lavoro.

9- Uno stabilimento raccontato negli anni attraverso la fotografia. È la mostra “Luce Naturale” esposta fino al 30 novembre presso gli spazi industriali dello stabilimento Laterlite di Rubbiano di Solignano, in provincia di Parma. Organizzata nell’ambito del programma Imprese Aperte, progetto promosso da UPI - Unione Parmense degli Industriali e dall’associazione “Parma, io ci sto!”, in collaborazione con l’ente di formazione Cisita, in occasione di Parma 2020+2021 presenta fotografie scattate all’interno dello stesso stabilimento da Gabriele Basilico nel 1983 e da Luca Santiago Mora tra il 2017 e il 2020.

Parlando delle fotografie a colori di Gabriele Basilico, scrive il curatore della mostra Daniele De Luigi «è come se la fabbrica raccontasse se stessa, con un fotografo che tende a nascondere la propria abilità facendosi passare per cronista». Con quegli scatti, Basilico rappresenta anche un passaggio storico, dagli anni Settanta, in cui la fabbrica era divenuta simbolo della lotta operaia, agli anni Ottanta in cui la sfera del lavoro e quella del privato si separarono inesorabilmente e i luoghi industriali tornano a rappresentare solo se stessi.

Quarant’anni dopo, Luca Santiago Mora racconta fotograficamente l’architettura nel rapporto con l’ambiente, le persone, il tempo.

10- È in costruzione con uno sbocco virtuale la mostra proposta da Fujifilm. Chiede di narrare la vita di quest’ultimo anno attraverso le fotografie. Per questo chiunque può caricare le proprie foto fino al 5 dicembre su printlife@home. Fujifilm premierà i contributi più creativi e significativi: ogni settimana sceglierà, tramite una giuria indipendente, cinque foto e relativi autori a cui destinare prodotti instax e relative pellicole. Al primo classificato sarà destinata la stampante Share SP3, al secondo la fotocamera istantanea instax mini LiPlay, al terzo la fotocamera Square SQ1, al quarto la mini 40 e al quinto la mini 11.

 

In apertura: Maria Michalowska Multiplicacje 1971 stampa alla gelatina sali d argento 24x59 cm

Data di pubblicazione: ottobre-dicembre 2021
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