analisi mercato mondiale fotocamere digitali Anche quest'anno ci ritroviamo a parlare di un mercato della fotografia digitale in crisi dal punto di vista commerciale, come certificano i dati relativi al 2014 diffusi a inizio febbraio dalla CIPA, l'associazione che riunisce i produttori fotografici giapponesi. Alla crisi commerciale fa però da contraltare l'estrema vivacità progettuale e tecnologica attraverso la quale i produttori sono strenuamente impegnati a contrastare la flessione di un mercato giunto al quarto anno di flessione consecutivo, con la prospettiva di un 2015 ancora negativo, anche se con accenti molto diversi per i singoli segmenti.

Volendo trovare uno spunto di (parziale) consolazione in una situazione che non può certo definirsi rosea, l'andamento negativo del mercato della fotografia digitale appare in progressivo rallentamento, anche se per il ritorno al segno più probabilmente saranno necessari anni. Come sottolineavamo nella nostra precedente analisi del mercato (2013, mercato mondiale dimezzato), svariate dinamiche commerciali e tecnologiche (concorrenza "dal basso" da parte degli smartphone, maturazione del mercato, ecc.) accompagnate alla perdurante crisi economica globale hanno ormai più che dimezzato il mercato mondiale delle fotocamere digitali, che in quattro anni si è contratto di ben oltre il 60%, attestandosi nel 2014 a 43,4 milioni di unità, in discesa di quasi il 31% rispetto all'anno prima quando le unità consegnate erano state 62,8 milioni. Sottolineando il fatto che i dati CIPA non sono globali, in quanto dell'associazione non fanno parte produttori quali le europee Hasselblad, Leica e Rollei, la cinese BenQ, le statunitensi GE e Kodak e, soprattutto, il gigante sudcoreano Samsung, appare comunque evidente che la scala di grandezza dei valori in oggetto non viene modificata significativamente.

mercato mondiale fotocamere 2006-2014

 Il grafico precedente mostra chiaramente il rallentamento della crisi rispetto al 2013, frenata che secondo le previsioni della CIPA dovrebbe proseguire nel 2015, quando il calo dovrebbe attestarsi al 20% con 34,7 milioni di unità vendute. Anche questo dato negativo è però da prendere con le molle, in quanto come si può apprezzare dal confronto con il grafico corrispondente nell'analisi riguardante il 2013, le stime CIPA abitualmente peccano di eccessivo ottimismo, dato che per il 2014 indicavano un calo del 19,6% a 50,5 milioni. Anche sul versante industriale il trend rimane fortemente negativo: se infatti nel 2013 le fotocamere prodotte erano state 61 milioni, -21,42% sul 2012, lo scorso anno la produzione è scesa fino a 39,6 milioni, in calo del 35% circa.

Fotocamere a ottica intercambiabile

Dopo la 'prima assoluta' negativa del 2013, il segmento delle fotocamere a ottica intercambiabile o ILC (Interchangeable Lens Camera) – ovvero DSLR e CSC – ha registrato lo scorso anno una flessione ancora più marcata (-19,22%), scendendo a 13,8 milioni dai 17,1 milioni del 2013.

mercato mondiale fotocamere a ottica intercambiabile 2006-2014

Nel caso delle ILC tuttavia, la CIPA prevede per il prossimo anno una contrazione molto più modesta, inferiore al 6% con circa 850.000 unità vendute in meno, che se confermata potrebbe addirittura prefigurare un ritorno al segno più per il 2016. Va però sottolineato il fatto che in questo segmento il 2014 si è rivelato addirittura peggiore del 2013, a conferma degli echi ancora intensi della crisi economica globale, anche in questo caso in controtendenza con le anticipazioni CIPA, che ottimisticamente pronosticavano un calo limitato del 2,52%. Particolarmente interessante risulta anche quest'anno la ripartizione delle vendite tra DSLR e CSC, grazie al fatto che dal 2012 la CIPA ha iniziato a fornire dati separati per queste due tipologie di fotocamere a ottica intercambiabile, come si può apprezzare dal grafico seguente.

mercato mondiale DSLR/CSC 2012-2014

Se nel 2013 le consegne di reflex e mirrorless avevano registrato un calo di entità comparabile, attorno al 15%, attestandosi rispettivamente a 13,8 milioni e 3,3 milioni, lo scorso anno la flessione che ha interessato le ILC ha riguardato quasi esclusivamente le DSLR, scese del 23,69% a 10,5 milioni, contro il -0,5% delle CSC. Particolarmente interessante anche il fatto che queste ultime, con circa 3,3 milioni di unità vendute, hanno visto aumentare significativamente la loro quota di mercato all'interno del segmento delle fotocamere a ottica intercambiabile, salendo a poco meno del 24% contro il 76% delle DSLR (nel 2013 le quote erano rispettivamente del 19% e 81%). Questa differenza si è riproposta in maniera pressoché identica anche a livello industriale, dove la produzione di ILC è calata di quasi il 20% a 13,5 milioni contro i 16,8 milioni del 2013, riduzione quasi interamente a carico delle reflex (10,3 milioni, -24,31%) rispetto ai 3,2 milioni (-0,51%) delle mirrorless. Come di consueto la CIPA non fornisce stime separate per queste due tipologie, ma per il 2015 è lecito attendersi che la nuova flessione possa essere ancora quasi interamente a carico delle DSLR.

Ottiche

In perfetta corrispondenza con quanto accaduto ai corpi macchina, nel 2014 le vendite di obiettivi hanno fatto registrare un nuovo calo dopo la prima volta assoluta del 2013. Quale parziale consolazione, la riduzione si è attestata su livelli non troppo dissimili, come illustra chiaramente il grafico che segue.

mercato mondiale ottiche 2006-2014

Se nel 2013 le vendite di ottiche avevano totalizzato i 26,7 milioni, -12,13% rispetto all'anno precedente, nel 2014 le consegne si sono fermate a poco meno di 23 milioni, con un calo del 14% circa. Anche nel caso delle ottiche per il 2014 la CIPA aveva stimato ottimisticamente una riduzione solamente del 4,1% a 25,6 milioni. Per l'anno in corso è stato previsto un calo del 6,1% a 21,5 milioni, che se confermato dai fatti potrebbe lasciare presagire un ritorno alla crescita per il 2016 anche per le ottiche. Per quanto concerne la produzione, a livello industriale la situazione è stata meno negativa, con la flessione attestatasi al 13,92% (22,3 milioni di unità prodotte) contro il -16,81% del 2013, quando le unità fabbricate erano state poco meno di 26 milioni.

Fotocamere a ottica fissa

Per quanto concerne le molteplici tipologie di fotocamere a ottica fissa, compatte, travelzoom, Large Sensor Compact, bridge, all-weather e superzoom, che si tratti di un mercato in crisi è purtroppo un fatto che non fa quasi più notizia, alla luce del quarto anno consecutivo di forte calo che è stato il 2014. Si tratta in questo caso di una contrazione strutturale nella quale la crisi economica è solamente uno dei fattori responsabili e neppure il più importante. La disponibilità in commercio ormai da diversi anni di smartphone caratterizzati da capacità fotografiche sempre più sofisticate, infatti, ha portato praticamente alla scomparsa delle compatte di fascia bassa, la cui scarsa sofisticazione le ha di fatto rese superflue. Per contrastare questa tendenza, i produttori di fotocamere hanno posto l'accento sullo sviluppo di compatte molto più avanzate e sofisticate rispetto al passato, ma inevitabilmente anche molto più costose.

mercato mondiale fotocamere a ottica fissa 2006-2014

Per il 2014 la CIPA stimava le consegne di fotocamere a ottica fissa a 33,8 milioni, con un calo di poco superiore al 26% rispetto all'anno precedente. Anche in questo caso la realtà si è rivelata peggiore delle previsioni, con le vendite attestatesi a 29,6 milioni, in discesa di oltre il 35%. L'unico aspetto positivo riguarda anche in questo caso il rallentamento della contrazione del mercato, che dal -41,39% del 2013 dovrebbe passare secondo la CIPA al -26% di quest'anno, quando le consegne dovrebbero totalizzare i 21,7 milioni. Se questa previsione dovesse essere confermata, alla fine del 2015 il segmento delle fotocamere a ottica fissa sarebbe pari a meno di un quinto rispetto al 2010, quando erano state vendute oltre 108 milioni di unità. Dopo il calo del 44,27% del 2013, la produzione ha segnato lo scorso anno una nuova riduzione di quasi il 34% a 29,3 milioni di unità, valori impensabili soltanto pochi anni fa.

In conclusione

La tendenza delineatasi nel 2013, una situazione commerciale e produttiva fortemente negativa accompagnata da uno sviluppo tecnologico e da una spinta all'innovazione altrettanto marcati, si è confermata anche nel 2014 e sembra destinata a consolidarsi anche quest'anno. Gli smartphone, attraverso capacità esterne offerte da prodotti quali le 'lens style camera' sviluppate da Sony e Kodak oppure mediante modelli sempre più sofisticati, quali il recentissimo Panasonic Lumix DMC-CM1, che vanta capacità fotografiche invidiabili, continueranno a prendere sempre più piede, costringendo i produttori fotografici a sviluppare fotocamere a ottica fissa sempre più avanzate, caratterizzate da sensori di dimensioni più grandi, APS-C e spesso anche full frame, ottiche integrate più luminose e veloci, funzionalità più sofisticate e complete. La concorrenza di fotocamere a ottica fissa di simili caratteristiche a sua svolta spingerà i produttori a rendere le ILC ancora più avanzate allo scopo di evitare che queste ultime vedano erodere pericolosamente la loro base di mercato.

Il quadro che emerge da questa analisi dello stato di salute della fotografia digitale lascia presagire un 2015 di transizione verso un settore che nel volgere di pochi anni potrebbe apparire quasi irriconoscibile in quanto a varietà e diversificazione delle tipologie di fotocamere, produttori attivi e dimensioni e composizione del mercato stesso.

Data di pubblicazione: marzo 2015
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