L'attuale e il prossimo numero della rubrica Mercati sono dedicati interamente a una panoramica delle fotocamere digitali, suddivisa in due parti per ragioni di spazio, nella quale esamineremo e confronteremo sinteticamente le offerte dei vari produttori. Per motivi di praticità e nell'intento di facilitare il raffronto tra i prodotti abbiamo deciso di non trattare contemporaneamente tutte le proposte di una singola Casa strutturando invece l'analisi in categorie, iniziando dalle fotocamere a ottica intercambiabile. La prossima puntata sarà invece dedicata alle compatte a obiettivo intercambiabile - le cosiddette fotocamere "mirrorless" - e alle compatte high-end.

È opportuno chiarire innanzitutto che il presente articolo non intende proporsi quale guida esaustiva al portafoglio prodotti delle varie Case in materia di reflex, ma semplicemente fornire una panoramica di carattere generale di quanto attualmente offerto dal mercato, dello stato commerciale dei singoli prodotti e di ciò che è lecito attendersi nel prossimo futuro; il tutto senza alcuna pretesa di ufficialità o infallibilità, ma unicamente sintetizzando e organizzando a beneficio del lettore informazioni provenienti dalle fonti più disparate.

I produttori

In questa prima parte della nostra analisi concentreremo dunque l'attenzione alle fotocamere a ottica intercambiabile, ovvero ai dispositivi dotati di pentaspecchio tradizionale. I produttori di questo tipo di apparecchi sono oggi in numero inferiore rispetto a qualche anno fa, in quanto marchi storici come Leica e Hasselblad non propongono alcuna soluzione di questo genere avendo deciso di concentrarsi su altre tipologie di apparecchi (medio formato, a telemetro o compatte), mentre altri produttori che fino a poco tempo fa avevano in catalogo reflex tradizionali, come ad esempio Fujifilm con la FinePix S5 Pro del 2006 o Samsung con la GX-20 di inizio 2008, entrambe praticamente introvabili in Italia, hanno abbandonato a tutti gli effetti questo segmento di mercato puntando sulle fotocamere compatte a obiettivi intercambiabili. Oltre ai leader Canon e Nikon, in questo segmento troviamo proposte di Olympus, Pentax, Sigma e Sony. Vediamo dunque quanto propone oggi il mercato e quali novità si prospettano per il prossimo futuro, iniziando la disamina da Canon.

Logo CanonCanon offre una gamma di DSLR completa e articolata che può essere presa quale termine di paragone per razionalità e organicità delle proposte. Iniziando l'analisi dalla porzione inferiore del catalogo troviamo la nuovissima entry-level Canon EOS 1100D annunciata nel febbraio 2011 e da poco in commercio. Questa DSLR con sensore APS-C da 18M, contraddistinta dallo schermo orientabile, ha sostituito quale modello base la EOS 1000D da 10M risalente a giugno 2008, in produzione ancora per poco tempo. Il modello successivo dal punto di vista commerciale è la valida EOS 500D annunciata a marzo 2009, equipaggiata di sensore CMOS APS-C da 15 megapixel. A essa segue la EOS 550D (presentata a febbraio 2010), dotata di sensore APS-C da 18M derivato da quello della 7D, e soprattutto la nuovissima EOS 600D annunciata a febbraio di quest'anno, in pratica un derivato della precedente dotato di schermo orientabile.

Nella fascia successiva troviamo la EOS 50D, uno dei modelli più datati nella gamma Canon (l'annuncio risale infatti ad agosto 2008). Quest'ottima fotocamera di fascia media, equipaggiata di sensore APS-C da 15 megapixel, ha trovato un degno successore nella recente EOS 60D, presentata a due anni esatti di distanza (agosto 2010). Questo modello, dotato di un nuovo sensore da 18M e un display orientabile, per caratteristiche e prezzo si colloca quasi esattamente a metà strada tra la 550D e la EOS 7D.

Canon 7DProprio quest'ultima apre la categoria delle DSLR Canon semipro/professionali. Presentata a settembre 2009, questa sofisticata fotocamera da 18 megapixel propone un insieme di caratteristiche e funzionalità che ne fanno un vero punto di riferimento tra le APS-C attualmente in commercio. Di seguito troviamo nella gamma Canon la EOS 5D Mark II da 21M, un termine di paragone in quanto a caratteristiche per questa categoria di apparecchi, che sembra non risentire ancora del peso del tempo nonostante sia stata presentata a settembre 2008. DSLR full frame relativamente economica, la 5D è seguita dalla EOS 1D Mark IV. Annunciata a ottobre 2009, la quinta generazione della APS-H Canon incorpora un sensore da 16M e caratteristiche superiori alla precedente Mark III soprattutto in termini di capacità del sistema autofocus che tanti grattacapi aveva dato nella versione precedente. Al vertice della gamma troviamo poi la EOS 1Ds Mark III, la professionale Canon da studio equipaggiata con sensore full frame (36x24 mm) da 21M, risalente ad agosto 2007.

Il futuro

Con l'introduzione delle nuove 1100D e 600D e la presenza delle recenti 550D e 60D, la porzione medio-bassa della gamma Canon è stata ormai rinnovata. Tenendo conto della durata media della vita commerciale delle fotocamere, in generale 18-24 mesi con punte fino a 36 mesi per i modelli più sofisticati, notiamo che è proprio la parte alta del portafoglio di DSLR a necessitare di un ringiovanimento. In questa fascia, infatti, la 5D Mark II risale ormai a quasi tre anni fa e la top di gamma 1Ds tra breve compirà addirittura quattro anni. Anche la 1D Mark IV, benché più recente e dotata di eccellenti caratteristiche, è comunque il frutto dell'evoluzione di modelli precedenti, dunque non è troppo presto per iniziare a considerarne un successore.I tempi sono quindi ampiamente maturi perché Canon annunci dei degni sostituti di questi modelli, ma la crisi economica che non demorde e la comprensibile prudenza di tutti i produttori lascia poco spazio alla presentazione di novità in tal senso, almeno per quanto riguarda il 2011.

Logo NikonRispetto a Canon, Nikon propone una gamma di proposte per certi aspetti ancora più razionale, in netto contrasto come vedremo alla proliferazione delle proposte Sony. Nella parte bassa della gamma Nikon troviamo il modello entry-level D3100 con sensore APS-C da 14M annunciato ad agosto 2010, evoluzione della precedente D3000 da 10M risalente a luglio 2009, che ha affiancato migliorandone le caratteristiche. A queste segue la nuovissima D5100 da 16M presentata nell'aprile scorso, che unisce alle caratteristiche della D3100 alcune delle funzioni della sofisticata D7000 mantenendo lo schermo orientabile della D5000. Quest'ultima, tra le prime DSLR in assoluto dotata di display orientabile, è stata presentata ad aprile 2009. Dotata di sensore APS-C da 12 megapixel, entro breve tempo dovrebbe lasciare spazio alla D5100.

Ricordata per dovere di cronaca l'anziana D60 da 10M annunciata a gennaio 2008, una valida DSLR ancora relativamente diffusa in commercio, con la quasi coeva D90 (agosto 2008) entriamo nella porzione intermedia del portafoglio di DSLR Nikon. Caratterizzata da un sensore da 12 megapixel, la D90 ha rappresentato nella gamma Nikon il passaggio quasi obbligato nella crescita verso superiori livelli di sofisticazione, almeno fino all'arrivo della recente D7000 presentata nel settembre scorso.

Nikon D7000Questa sofisticata DSLR incorpora un nuovo sensore CMOS APS-C da 16M, secondo per risoluzione soltanto all'ammiraglia D3x, e offre caratteristiche tali da renderla un termine di paragone per le fotocamere di questa fascia. La D300s che segue nella gamma Nikon, annunciata a luglio 2009, è un aggiornamento della precedente D300, rispetto alla quale presenta poche novità. Proprio per il fatto di essere una rivisitazione di un prodotto piuttosto datato, nonostante le ottime caratteristiche la D300s da 12M è uno dei maggiori indiziati per una sostituzione nel breve periodo. Risalente a quasi tre anni fa (luglio 2008), la D700, primo modello professionale che incontriamo nel portafoglio Nikon, è una sorta di D3 con qualche funzionalità in meno, ma che ne mantiene tutte le qualità compreso il sensore full frame da 12 megapixel. Tra le DSLR professionali Nikon la D3 è il modello più vecchio ancora reperibile in commercio. Annunciata nell'agosto 2007, questa full frame da 12M ha costituito, fino al rilascio del successore D3s, un punto di riferimento assoluto per le sue caratteristiche avanzate, non ultima la capacità di scattare immagini fino a 25400 ISO (all'epoca un valore sbalorditivo). A due anni circa di distanza (ottobre 2009) la D3 è stata ringiovanita con il modello D3s, che ne riprende tutte le qualità migliorandole ulteriormente. Al vertice della gamma Nikon troviamo infine la D3x annunciata a dicembre 2008, essenzialmente una D3 equipaggiata con un nuovo sensore full frame da 24M.

Il futuro

Come nel caso di Canon, anche per Nikon il punto dolente è rappresentato dalla porzione medio-alta della gamma prodotti, in quanto la parte inferiore è stata rinnovata recentemente con i modelli D3100 e D5100. Essendo destinate a uscire presto di scena D3000 e D5000 (per non parlare della D60), in questa categoria è la D90, risalente ormai a quasi tre anni fa, la più bisognosa di un erede. Risalendo nella gamma Nikon, alla recente D7000 si affiancano modelli (D700 e D300s) che, per quanto validi, richiederebbero dei sostituti in tempi rapidi. Ai vertici della gamma, infine, tutte le DSLR Nikon vantano già 3-4 quattro anni di vita e quindi, come per Canon, sarebbe lecito attendersi delle novità. La situazione economica tutt'altro che incoraggiante però, lascia presagire che difficilmente quest'anno verranno rilasciati altri nuovi modelli di DSLR Nikon.

Logo OlympusIl presente di Olympus nel settore delle DSLR tradizionali delinea una situazione piuttosto fosca, considerando anche l'enfasi e l'impegno crescenti da parte del produttore nel segmento delle fotocamere mirroless. Al momento Olympus propone essenzialmente solo quattro modelli di reflex, caratterizzati come tradizione da sensori in formato 4/3 o FT (Four Thirds) da 17,3x13mm, che a tutti i fini pratici nel mercato italiano si riducono praticamente a due. Partendo dalle parte bassa della gamma troviamo la ottima E-420 da 10M, erede della precedente E410 fuori produzione, che però risale ormai a marzo 2008. Tra le DSLR tradizionali più compatte e leggere del mercato, questa fotocamera risente ormai del peso degli anni e abbisognerebbe di un erede. In realtà Olympus aveva provato a rinnovare la E-420 con la E-450 presentata a marzo 2009. Trattandosi però a tutti gli effetti di una E-420 con modesti miglioramenti a causa del timore di Olympus di andare a intaccare il mercato dei modelli immediatamente superiori, la E-450 non ha riscosso successo ed è ormai fuori commercio. Identico destino ha incontrato la E-520 equipaggiata sempre di sensore FT da 10 megapixel, annunciata a maggio 2008 quale erede della precedente E-510. Le caratteristiche non eccelse in particolare per quanto riguarda il mirino e la qualità delle immagini in condizioni di luce difficili ne hanno però abbreviato la vita commerciale e anche questo modello è ormai fuori mercato.

Passando alla fascia intermedia della gamma Olympus troviamo l'eccellente E-620, una DSLR equipaggiata con un sensore FT da 12M presentata a febbraio 2009. Dotata di schermo orientabile e vicina come dimensioni alla entry-level E-420, la E-620 corregge i difetti della E-520 proponendo una fotocamera ricca di funzioni e qualitativamente valida che però, almeno in Italia, è oggi difficilmente reperibile. Non considerando la E-600, una versione in tono minore della E-620 commercializzata soltanto in Nordamerica, nella gamma Olympus troviamo poi l'ottima E-30, presentata a novembre 2008 e dotata di sensore da 12M. Questa DSLR, caratterizzata dal display orientabile e ricca di funzioni avanzate, è però ormai difficilmente reperibile sul mercato italiano. Il top della gamma è rappresentato dalla nuova ammiraglia E-5, annunciata a settembre 2010, che ha preso il posto della precedente E-3 uscita di produzione.

Olympus E-5Si tratta di una reflex di alto livello equipaggiata con un sensore FT da 12M e schermo orientabile, molto sofisticata e altrettanto costosa (prezzo medio in Italia nel 2010 di ben 1.649 euro). Considerando il fatto che si tratta soltanto di qualche centinaio di euro in meno rispetto a una full frame come la Canon 5D Mark II, secondo alcune voci potrebbe rappresentare il canto del cigno di Olympus nel settore delle reflex tradizionali.

Il futuro

La ragione di ciò risiede da un lato nel crescente consenso e successo commerciale che stanno riscuotendo nel mondo le fotocamere compatte a obiettivi intercambiabili nelle quali Olympus, con il suo formato MFT (Micro Four Thirds) è uno dei principali protagonisti nonché pionieri. Meno compatte e leggere delle MFT ma non altrettanto efficaci rispetto alle reflex in formato APS-C a causa delle minori dimensioni del sensore, le reflex FT non sembrano avere un futuro di fronte ed è probabile che alla fine Olympus deciderà di concentrarsi sulle fotocamere compatte a ottica intercambiabile come hanno già fatto Panasonic e Samsung. Una conferma in tal senso è offerta dal lancio proprio in questi giorni di ben tre nuovi modelli di MFT della famiglia Olympus PEN: l'ammiraglia EP-3, la versione alleggerita E-PL3 e la controparte "ultra-light" E-PM1.

Logo PentaxPentax propone una gamma abbastanza articolata e completa di prodotti, sebbene molto meno numerosi rispetto soltanto a uno o due anni fa. Il modello entry-level è oggi costituito dalla Pentax K-x, un'ottima DSLR che unisce un sensore CMOS APS-C da 12M al compatto corpo macchina della più vecchia K-m da 10 megapixel risalente a settembre 2008 e ormai uscita di produzione. Annunciata a settembre 2009, la K-x è una valida fotocamera cui nella porzione inferiore della gamma Pentax segue il modello K-r, presentato a settembre 2010, che unisce il sensore APS-C da 12M della K-x a un corpo più simile alla K-7, dalla quale eredita anche diverse funzionalità. Proprio quest'ultima rappresenta la proposta Pentax di fascia superiore. Annunciata a maggio 2009, la K-7 è una DSLR sofisticata e ricca di funzioni, equipaggiata con un sensore APS-C da 14M che per quanto tutt'ora valida ha ormai quasi tre anni di vita commerciale alle spalle.

Pentax K-5Al vertice della gamma Pentax troviamo la recente K-5 (è stata presentata nel settembre 2010) che, se a prima vista è quasi indistinguibile dalla K-7. in realtà introduce diverse novità a partire dal nuovo sensore CMOS in formato APS-C da 16 megapixel e dalla sensibilità ISO fino a 51200 in modalità ampliata, il valore più elevato offerto fino a oggi da una fotocamera APS-C.

Il futuro

Il futuro di Pentax nel settore delle fotocamere a ottica intercambiabile sembra essere all'insegna del concetto "mirrorless", almeno per quanto riguarda la porzione inferiore della gamma, alla luce del recentissimo annuncio della nuova Pentax Q di cui parleremo più diffusamente nella prossima parte di questa rubrica. Per quanto concerne le reflex tradizionali, come detto la Pentax K-7, per quanto ancora valida, sarebbe candidata ad avere presto un erede. La stessa considerazione potrebbe applicarsi alla K-x, più recente soltanto di poco. Sarà però interessante vedere se dopo l'esperimento della nuova Pentax Q il produttore intenderà proseguire sulla strada delle fotocamere mirrorless abbandonando le reflex tradizionali oppure se, come appare forse più probabile, continueremo a vedere in commercio fotocamere Pentax con pentaspecchio almeno nella fascia superiore del mercato.

Logo SigmaSigma attualmente propone due soli modelli di reflex, entrambi basati sulla particolare tecnologia dei sensori Foveon (in cui ogni pixel del sensore registra tutte le informazioni relative ai colori, a differenza dei sensori Bayer tradizionali), i quali equipaggiano tutte le fotocamere di questo produttore. Il modello di fascia bassa è la SD15, annunciata a febbraio 2010. Questa DSLR dalle caratteristiche avanzate è equipaggiata con il sensore CMOS APS-C Foveon X3 da 14M (4MP x 3 layer) di 20,7x13,8 mm.

 

Sigma SD1Al top troviamo poi la nuovissima SD1, una fotocamera molto sofisticata che utilizza un sensore Foveon X3 da 46 megapixel di 24x16mm. Annunciata un paio di anni fa e finalmente presentata ufficialmente a settembre 2010, questa fotocamera di gamma alta viene proposta dal produttore addirittura come un'alternativa economica alle medio formato. Non ancora disponibile in commercio, dovrebbe essere caratterizzata da prezzi abbondantemente superiori ai 7.000 dollari per kit con vari modelli di ottica.

Il futuro

Sigma procede imperterrita sulla strada della tecnologia Foveon per tutti i propri modelli di fotocamere e, se il successo commerciale non sembra ancora essere giunto, ciò nondimeno si tratta di apparecchi che per la qualità delle immagini prodotte, realmente molto elevata, riscuotono l'apprezzamento di molti appassionati. Sarà dunque interessante vedere quale sarà l'accoglienza riservata alla nuova ammiraglia quando sarà finalmente disponibile in commercio. Essendo molto recenti entrambi i modelli di DSLR Sigma, non è prevedibile l'uscita di nuove proposte nel breve periodo.

Logo SonyPer quanto riguarda le fotocamere a ottica intercambiabile dotate di pentaspecchio, Sony è indubbiamente il primo produttore al mondo in quanto a prolificità. Infatti attualmente Sony ha in catalogo ben 12 modelli di DSLR, cui si aggiungono 3 modelli di SLT, fotocamere digitali dotate di specchio traslucido (da cui la sigla SLT, Single Lens Translucent). A questo primato in fatto di varietà delle proposte non corrisponde però un successo commerciale paragonabile, considerando il fatto che secondo un'indagine condotta verso la fine dello scorso anno, i due leader del mercato Canon e Nikon detengono quasi l'80% del mercato delle fotocamere a ottica intercambiabile, dunque DSLR e mirroless, mentre tutti gli altri produttori assommati si devono accontentare del restante 20% e poco più. Dunque la politica seguita da Sony tendente a occupare ogni minimo spazio del mercato con modelli talvolta tanto simili uno all'altro da essere praticamente sovrapponibili non sembra dimostrarsi particolarmente pagante.

Nella gamma dei prodotti Sony troviamo il modello entry-level A230, presentato a maggio 2009, una DSLR da 10M che ha sostituito la precedente A200. A propria volta la A230, destinata a breve ad uscire dal mercato, ha trovato un successore nella A290. Annunciata a giugno 2010, questa DSLR con sensore CCD APS-C da 14 megapixel non presenta però caratteristiche entusiasmanti, specialmente ad alti valori ISO. Nella gamma Sony segue la A330, aggiornamento con miglioramenti minori della precedente A300. Annunciata a maggio 2009, questa reflex equipaggiata con un sensore CCD APS-C da 10M è affiancata dalla A380, presentata contemporaneamente, che nella gamma Sony ha preso il posto della precedente A350. Di caratteristiche piuttosto modeste come la citata A330, questa reflex da 14M è inferiore alle concorrenti Canon EOS 500D e Nikon D5000. In teoria un successore di questo modello esiste già sotto forma della A390, annunciata a giugno 2010. Mantenendo il sensore CCD APS-C da 14M della A380, questo modello introduce miglioramenti contenuti, come il display orientabile, senza peraltro migliorarne le caratteristiche, fatto che la pone nettamente alle spalle delle concorrenti come la Canon EOS 550D e la Nikon D5100.

Risalendo la porzione inferiore della gamma Sony troviamo ancora la A450 presentata a gennaio 2010. Questo modello mantiene lo stesso sensore CMOS APS-C da 14M della più costosa A550 e le caratteristiche ergonomiche avanzate della serie A5XX, ma utilizza il piccolo (2,6") display fisso della A230. Venendo alla serie A5XX, in teoria attualmente sono ben quattro i modelli in produzione. Le più vecchie A500 e A550, presentate entrambe ad agosto 2009, sono però destinate a uscire di scena in breve tempo. Fotocamere non particolarmente azzeccate nella combinazione di caratteristiche (sensore da 12M per la prima, da 14M per la seconda), pur complessivamente valide mancano però entrambe delle qualità atte a porle sulle stesso piano delle concorrenti di altre marche. Per correggere la situazione Sony ha introdotto ad agosto 2010 due successori sotto forma dei modelli A560 e A580, equipaggiati entrambi con un nuovo sensore Exmor CMOS HD in formato APS-C rispettivamente da 14 e da 16M. Le caratteristiche pressoché sovrapponibili hanno però fatto sì che la A580 "fagocitasse" presto la sorella minore, che attualmente non è nemmeno proposta da Sony in Italia. Ottime fotocamere per la loro categoria, le nuove reflex serie A5XX devono guardarsi però da un temibile avversario commerciale proprio in casa, sotto forma delle nuove SLT.

Annunciate ad agosto 2010, le SLT A-33 e A-55 sono le prime fotocamere a incorporare la tecnologia a specchio traslucido sviluppata da Sony, offrendo la capacità Live View Sony SLT A-55con AF costante a rilevamento di fase sia in modalità di scatto che di ripresa. Questa capacità è ottenuta grazie alla presenza di uno specchio fisso semitrasparente (per tale ragione abbiamo preferito inserire le SLT Sony nella categoria delle fotocamere dotate di specchio) che dirige una piccola porzione di luce al sistema AF lasciandone filtrare la maggior parte al sensore CMOS APS-C (da 14M sulla prima e da 16M sulla seconda, che si differenzia anche per la presenza di un modulo GPS integrato). Altamente innovative, queste due fotocamere offrono un complesso di caratteristiche estremamente valide. La A-33 ha già trovato un successore nella nuovissima A-35 presentata ai primi di giugno 2011. Equipaggiata con una nuova versione del sensore CMOS APS-C Exmor da 16 megapixel progettata per ridurre il consumo delle batterie e migliorare le performance termiche, la A35 mantiene le eccellenti caratteristiche del modello che va a sostituire incorporando però, chissà per quale ragione, un display fisso al posto dello schermo orientabile delle due consorelle.

Arriviamo finalmente alla porzione superiore della gamma Sony, tanto deserta quanto la parte inferiore è affollata. Uscita ormai di produzione la vecchia A700, in questa fascia troviamo soltanto due full frame: la A850 e la più vecchia A900. Equipaggiati entrambe con un sensore da 24M, i due modelli presentati rispettivamente ad agosto 2009 e a settembre 2008 si differenziano sostanzialmente soltanto per il mirino con copertura inferiore e per il buffer più piccolo della A850, caratteristiche che si traducono in una velocità di scatto continuo inferiore (3fps anziché 5). In entrambi i casi si tratta di reflex dalle ottime caratteristiche che però non possono competere con le rivali di altre marche, in particolare per quanto riguarda le performance ad alti valori ISO in condizioni di luce scarsa.

Il futuro

È sicuramente auspicabile una razionalizzazione della porzione inferiore della gamma prodotti e in questo senso Sony dovrebbe essere aiutata da un lato dall'invecchiamento precoce e dalle non eccelse caratteristiche di alcuni modelli, dall'altro dalle qualità innovative della serie SLT. A230, A330 ed A380 sono destinate dunque a uscire presto di scena, lasciando nella fascia entry-level soltanto i modelli A290 e A390. Nella porzione immediatamente superiore dovrebbero rimanere la A450 e la A580, insieme alle citate SLT (la nuovissima A-35 e il prevedibile successore della A-55), con la scomparsa di A500, A550 e A560. Ai vertici della gamma si parla da tempo con insistenza di una nuova SLT di fascia alta, da più parti indicata come A-77, che dovrebbe occupare il posto lasciato libero dalla vecchia A700. Per Sony rimarrebbe poi da risolvere il problema della sostituzione delle due full frame con un modello più al passo coi tempi e soprattutto in grado di rivaleggiare sotto ogni aspetto con le rivali Canon e Nikon.

Conclusioni

Il mercato delle fotocamere a ottica intercambiabile dotate di pentaspecchio è, come abbiamo visto, dominato da Canon e Nikon, con gli altri produttori costretti a lottare per non uscire da questo prestigioso segmento. Se come detto Fujifilm e Samsung hanno già gettato la spugna, per il futuro non è detto che, complice il successo delle fotocamere compatte a obiettivi intercambiabili, questa strada non venga intrapresa anche da altri produttori, segnatamente Olympus e forse addirittura Pentax.

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