Dal punto di vista storico gennaio non è mai stato un mese positivo per il mercato della fotografia digitale, sia in relazione alla produzione che per quanto concerne le vendite, e l'avvio del 2009 non fa eccezione. Il consueto appuntamento con la rubrica dedicata al mercato della fotografia digitale, oltre alla tradizionale analisi dei dati di vendita e produzione a livello sia globale che regionale nei tre classici segmenti - reflex, ottiche e compatte - questo mese concentra l'attenzione sull'andamento del mercato negli ultimi tre anni, evidenziandone ciclicità e ricorsi storici e traendone motivi di un seppur cauto ottimismo per febbraio.
Gennaio: produzione e vendite a picco

Il primo mese del 2009, il più freddo dell'anno, ha "gelato" anche le vendite e la produzione nel settore della fotografia digitale, letteralmente colate a picco. Parafrasando il titolo di un famoso film, potremmo dire che gennaio 2009 per il mercato della fotografia digitale ha segnato il "ritorno al passato". Per quanto riguarda sia la produzione che le vendite, infatti, stando alle cifre di quasi tutti i segmenti sembra di essere tornati al gennaio 2006, essendo andata in fumo la crescita degli ultimi due anni. Come facilmente prevedibile la crisi sta picchiando duro anche nella fotografia digitale. Marzo ha portato in dono la notizia della richiesta di amministrazione controllata da parte di Franke & Heidecke, la casa che produce i corpi macchina per le medio formato Sinar Hy6 e Leaf Afi; e l'annuncio da parte del quotidiano economico giapponese Nikkei dell'intenzione di Hoya, parent company di Pentax, di dimezzare il personale impiegato in Giappone e di ridurre di 300 unità gli addetti operanti all'estero. Queste novità sono il chiaro segno di una crisi che spinge i produttori fotografici a ridurre ove possibile i costi anche con tagli di personale nella vendita, nella produzione e nello sviluppo, a ridurre pesantemente i ritmi produttivi per non trovarsi con scorte invendute, e a rimandare a tempi migliori il lancio di nuovi prodotti, almeno per quanto riguarda gli apparecchi di fascia alta e costo elevato, come dimostra l'edizione fortemente sotto tono del PMA di Las Vegas.

Per quanto riguarda la produzione, gennaio si può tranquillamente definire, restando in tema cinematografico, un mese da "profondo rosso": -26,81% per le compatte (3,4 milioni contro 4,7), -33,54% per le ottiche (192.000 unità contro 289.000 circa), addirittura -51,11% per le reflex (285.000 unità contro 583.000 circa) rispetto a dicembre. Come abbiamo ricordato nel numero scorso, gennaio è storicamente un mese caratterizzato dal segno meno, ma mai i dati negativi avevano assunto simili dimensioni. Basti pensare che a gennaio 2008, quando la crisi economica mondiale era ancora di là da venire, i dati della produzione indicavano -23% circa per le compatte, -9% per le reflex e addirittura +4% circa per le ottiche. Se ipotizzando lo scorso mese un dato negativo del 25% per le compatte non ci siamo discostati significativamente dalla realtà, per quanto riguarda le reflex - con solo il 10% - abbiamo dunque peccato di eccessivo ottimismo, considerata la ben più cruda realtà. Cosa attenderci dunque dai dati di produzione relativi a febbraio? Storicamente il secondo mese dell'anno ha sempre visto una ripresa della produzione sia per quanto riguarda le compatte che le reflex, almeno dal 2006 a oggi, periodo per il quale disponiamo di dati omogenei grazie alla CIPA, l'associazione che riunisce i produttori fotografici giapponesi, come sempre prodiga di informazioni. Dati contrastanti invece per quanto riguarda le ottiche, con dati di produzione a febbraio sia in negativo che in positivo. Volendo azzardare una previsione, per febbraio 2009 è lecito comunque attendersi una ripresa della produzione rispetto a gennaio, non fosse altro per il fatto che in previsione della primavera, stagione in cui generalmente si registra una ripresa delle vendite, i negozianti hanno necessità di procedere al riassortimento dei modelli e per i produttori è giocoforza incrementare i volumi. Staremo a vedere dunque se febbraio ci recherà novità in positivo, almeno sul versante della produzione.

Passiamo ora ad analizzare le consegne, altro punto dolente di gennaio. Il grafico a lato riporta le consegne nei tre segmenti di mercato - reflex, compatte e ottiche - da settembre 2008 a gennaio 2009, periodo di tempo nel quale si è registrato un calo costante (eccettuati corpi macchina e obiettivi in ottobre). Sono dunque quattro-cinque i mesi consecutivi nei quali le vendite hanno continuato a riportare il segno meno in tutti e tre i comparti. Anche a gennaio il calo è stato drastico: -39,63% per le DSLR (circa 327.000 unità consegnate contro le 542.000 di dicembre), -34,26% per le DSC (approssimativamente 3,6 milioni anziché 5,4) e -23,07% per le ottiche (circa 638.000 contro 829.000). Mai come nel 2009 il calo tradizionale di gennaio era stato così profondo. Nel 2008 erano stati registrati -9,23% per le reflex, -17,98% per le compatte e -4,47% per le ottiche; nel 2007 i dati indicavano rispettivamente -8,11%, -34,18% e -16,53%; mentre nel 2006 troviamo -9,21% per le DSLR, -30,96% per le DSC e -18,99% per gli obiettivi. Come si evince, se per quanto riguarda le compatte a gennaio 2009 non siamo troppo lontani dalla media del periodo (29,34%), ben più pesante è il raffronto per reflex e ottiche (medie rispettivamente di -16,55% e -15,77%). I dati sembrano indicare dunque per gennaio 2009 una flessione delle compatte non troppo accentuata rispetto ai dati storici, nonostante la crisi economica, mentre per corpi macchina e obiettivi il calo è decisamente più profondo. Sarà interessante valutare già a partire dai dati relativi a febbraio se questa tendenza, dovuta probabilmente a un problema di prezzo - ovviamente più elevato per reflex e ottiche rispetto alle compatte - si riconfermerà e, nel caso, in quale misura.

Cosa dobbiamo attenderci dunque nel mese di febbraio per quanto riguarda le vendite? Come si può apprezzare osservando i grafici relativi alle consegne nel periodo 2006-2009 presentati più avanti, febbraio è storicamente un mese caratterizzato da dati contrastanti, con aumenti e cali delle consegne distribuiti in modo tale da rendere quanto mai difficoltoso fare previsioni. Non è comunque fuori luogo ipotizzare una ripresa in tutti e tre i comparti, anche se probabilmente di modeste proporzioni, che rappresenterebbe una vera e propria boccata di ossigeno dopo tanti mesi di flessioni consecutive.

Le consegne a livello geografico in gennaio: l'Europa tiene in piedi il mercato

Vediamo ora come si è aperto il 2009 nei vari mercati mondiali della fotografia digitale. La crisi economica ha continuato a farla da padrona anche in gennaio, portando cali nelle vendite tali da confermare il sovvertimento tra le varie aree geografiche di posizioni di mercato che sembravano ormai consolidate.

In gennaio le vendite di reflex hanno visto il Vecchio Continente assommare abbondantemente più della metà del mercato mondiale con il 56,5%, seppure con un lieve calo delle consegne (approssimativamente 185.000 unità contro le 196.000 di dicembre). La flessione, pari al 5,46%, è stata di gran lungo la più contenuta tra tutte le cinque macro-aree, considerato che chi ha fatto meglio è stato il cosiddetto "resto del mondo" con -36,73% (ben diversa però la scala dei valori, approssimativamente 10.000 pezzi contro 16.000), seguito da Giappone con -49,2% (quasi 38.000 unità anziché 76.000), Asia con -58% (circa 83.000 pezzi contro 197.000) e Nordamerica con addirittura -80,87% (sole 11.000 unità contro 58.000 circa). Con poco più del 25% l'Asia ridiscende dunque al secondo posto dietro all'Europa rispetto a dicembre, mentre il Nordamerica sprofonda al livello del resto del mondo, con poco più del 3% del mercato mondiale delle reflex.

Per le ottiche gennaio non è andato molto meglio. In questo segmento spicca l'unico segno più del mese in tutti i segmenti, appannaggio dell'Europa, che con un +3,23% (all'incirca 304.000 unità consegnate contro le 294.000 di dicembre) assomma a quasi il 48% del mercato mondiale degli obiettivi. Malissimo il Nordamerica, con -42,47% rispetto a dicembre (approssimativamente 72.000 pezzi anziché 125.000), che ora vale poco più dell'11% del mercato, collocandosi al terzo posto poco davanti al Giappone con il 10,57% (67.000 unità contro 114.000 circa). L'Asia si riconferma al secondo posto con quasi il 27% (170.000 pezzi consegnati contro 267.000).

Consistenti le perdite anche per quanto riguarda le compatte se si eccettua l'Europa, che con un calo soltanto del 14,7% (1,80 milioni di unità vendute a gennaio contro 1,38 milioni a dicembre) conserva il comando del segmento con quasi il 33%. Al secondo posto praticamente appaiate con il 21% si collocano Nordamerica e Asia (circa 757.000 unità contro 1,18 milioni per il primo, approssimativamente 763.000 pezzi anziché 1,26 milioni per la seconda), che calano rispettivamente del 36% e di poco più del 39% rispetto a dicembre. Male anche Giappone e resto del mondo con un calo di oltre il 45% per entrambi, con una riduzione delle vendite dalle circa 800.000 unità di dicembre alle 450.000 di gennaio.

Il dato che balza maggiormente all'occhio da questa analisi è l'andamento in controtendenza dell'Europa nel settore delle ottiche, unico segno positivo nel segmento, a cui si accompagna il modesto calo nei corpi macchina. Come si evince dai grafici, a gennaio il Vecchio Continente ha tenuto in piedi il mercato di reflex e ottiche, mentre nel segmento delle compatte il contributo è stato meno determinante. Si può forse ipotizzare che il peggio sia passato? Difficile a dirsi, certo è che l'Europa, anche nel settore della fotografia digitale, sembra reagire meglio alla crisi rispetto ad altri mercati. Emblematico in questo senso è il caso del Nordamerica, che a gennaio ha ripetuto le performance disastrose di dicembre in tutti e tre i segmenti. La tendenza pesantemente negativa, infatti, ha fatto sprofondare il Nordamerica al terzo posto del mercato mondiale, in taluni casi appaiato al Giappone e al resto del mondo. Significativo il fatto che anche in Nordamerica le vendite di ottiche siano calate della metà rispetto ai corpi macchina. In linea generale, tralasciando il resto del mondo, poco significativo in quanto a entità dei numeri in gioco, anche a gennaio si è confermata la tendenza che vede le vendite di obiettivi resistere meglio alla crisi rispetto ai corpi macchina, seppur con un calo generalizzato. Stesso discorso per le compatte, dove in termini percentuali il calo delle vendite è meno marcato rispetto alle reflex. Degno di nota anche il caso dell'Asia che. pur con un calo sensibile in tutti e tre i segmenti, si conferma saldamente come secondo mercato mondiale.

Come andranno dunque le vendite in febbraio nei singoli mercati? In attesa dei nuovi dati CIPA, possiamo dire che febbraio è, dal punto di vista delle tendenze storiche, un mese caratterizzato dal segno più. Essendo difficile azzardare ipotesi precise con la crisi in atto, è però possibile fare qualche considerazione. In linea generale l'Europa dovrebbe confermare quanto meno le performance parzialmente positive, o quanto meno non eccessivamente negative, di gennaio, così come l'Asia, mentre per il Nordamerica è difficile ipotizzare un altro mese tanto negativo come i tre precedenti. Probabile dunque che in Nordamerica il calo delle vendite registri un'inversione di tendenza o quanto meno un rallentamento. Per la fotografia digitale l'arrivo della primavera segna tradizionalmente una ripresa delle vendite dopo i mesi di calo invernali; vedremo dunque se febbraio si orienterà nel solco abituale, nonostante la crisi economica.

Stagionalità, ciclicità e andamento del mercato

Con l'arrivo della primavera ci è sembrato opportuno analizzare in quale misura l'andamento delle vendite nel settore della fotografia digitale subisca l'influsso della stagionalità. In linea generale, come accade un po' in tutti i settori, anche questo mercato registra alti e bassi legati alle stagioni o a particolari momenti dell'anno, come le festività. Dall'esame dei dati forniti dalla CIPA, per omogeneità riferibili al periodo 2006-2009, le vendite nel settore della fotografia digitale presentano un andamento che, soprattutto negli ultimi due anni, si è fatto abbastanza regolare e prevedibile, almeno fino all'insorgere della crisi economica mondiale in atto.

Iniziamo la nostra disamina dalla DSLR. Dal grafico qui a fianco emerge chiaramente il crollo delle vendite che ha caratterizzato l'ultima parte del 2008 e l'avvio del 2009, con una flessione delle consegne dagli 1,33 milioni di unità di ottobre 2008 ai 327.000 circa del gennaio scorso, pari addirittura al 75%. Balza inoltre subito all'occhio come il mercato delle reflex digitali oggi sia praticamente tornato ai livelli di tre anni fa, con 327.000 circa unità consegnate contro le poco più di 279.000 di gennaio 2006. Al di là della profonda crisi in atto si può apprezzare inoltre come gennaio, giugno e dicembre siano sempre stati mesi in calo, mentre marzo, maggio, agosto e settembre abbiano sempre registrato una crescita. Per quanto concerne gli altri mesi, febbraio, aprile, ottobre e novembre sono mesi caratterizzati tendenzialmente da un incremento delle consegne al contrario di luglio, tendenzialmente in flessione. Questi dati e le tendenze storiche farebbero dunque ben sperare in una ripresa delle vendite di reflex nel mese di febbraio; come si evince dal grafico, tuttavia, con la crisi economica in corso, che già ha stravolto l'entità del calo tradizionale di dicembre-gennaio, sussiste il rischio di vedere fare capolino il segno negativo anche a febbraio.

Il confronto tra il grafico precedente con quello riportato qui sopra, che illustra l'andamento del mercato delle reflex nei dodici mesi in riferimento alla frazione corrispondente dell'anno prima, si presta ad alcune interessanti considerazioni. Innanzitutto, spiccano chiaramente gli effetti della crisi economica globale sulle vendite di reflex, con l'inizio della flessione, tuttora perdurante, databile a novembre 2008. Si palesa anche come, al di là della crisi, la crescita mese su mese rispetto all'anno precedente si vada progressivamente regolarizzando o, in taluni casi, riducendo con il passare degli anni. Possiamo rilevare infatti un picco dell'incremento collocabile fra ottobre 2006 e giugno 2007, nel quale si è registrato l'aumento consecutivo più consistente rispetto a qualunque altro periodo. Dopo di allora, il ritmo della crescita si è fatto assai più regolare, complice forse la maturazione del mercato, tanto che, in una situazione non di crisi economica galoppante come quella in atto si potrebbero azzardare previsioni aventi un certo grado di fondamento. Ad esempio, il grafico lascerebbe presagire una crescita delle vendite nel mese di febbraio attorno al 20%, ma si tratta di un'indicazione da prendere con le molle. Spicca inoltre chiaramente l'entità del calo delle consegne in gennaio, ben oltre il 40% rispetto al 2008, e ciò lascia più di un timore riguardo febbraio.

Passiamo ora ad analizzare il segmento delle ottiche, giocoforza strettamente legato alle reflex. La prima constatazione che balza subito all'occhio è la flessione delle consegne di obiettivi da ottobre 2008 a gennaio 2009 inferiore rispetto ai corpi macchina. Il calo infatti è stato "soltanto" di poco superiore al 67%, da 1,95 milioni circa di unità a quasi 638.000, con uno scarto quindi di quasi l'8% rispetto ai corpi macchina. Dall'esame del grafico emerge anche chiaramente come febbraio, marzo, maggio, agosto e settembre siano sempre stati mesi caratterizzati dal segno più, al contrario di novembre e dicembre, mesi storicamente di flessione delle vendite in tutti e tre i segmenti di mercato. Gli altri mesi mostrano un andamento altalenante, sebbene tendenzialmente in positivo negli ultimi due anni. È degno di nota anche l'andamento marcatamente regolare delle linee nei mesi corrispondenti dei vari anni, segno di un segmento di mercato piuttosto stabile. Proprio questa regolarità lascia ben sperare per le vendite di obiettivi nel mese di febbraio.

Il raffronto dei due grafici riguardanti gli obiettivi lascia spazio a spunti interessanti. Anche nel segmento delle ottiche si può apprezzare l'inizio della flessione delle consegne tuttora in atto, risalente a novembre 2008, così come il picco dell'incremento situato fra ottobre 2006 e giugno 2007, mai più raggiunto.

Al di là della flessione anomala di giugno 2006, anche il mercato delle ottiche presenta segni evidenti di maturazione testimoniata dall'andamento più regolare assunto con il trascorrere degli anni. È però confrontando i grafici relativi all'andamento delle consegne di corpi macchina e obiettivi rispetto allo stesso mese dell'anno precedente che emergono le considerazioni più interessanti. Da maggio 2008, dal punto di vista percentuale le vendite di corpi macchina si sono mantenute costantemente a un livello superiore rispetto agli obiettivi fino a gennaio di quest'anno, quando il rapporto si è invertito. Fino a maggio 2008, invece, il vantaggio nelle consegne si era alternato continuamente tra corpi e obiettivi. Sarà dunque interessante vedere nei prossimi mesi se l'inversione del rapporto di gennaio rappresenta un caso isolato oppure se si è aperta una nuova fase che vede le vendite di ottiche crescere - in realtà, con il crisi in atto, calare meno sensibilmente - rispetto ai corpi macchina. È altresì interessante notare come, a differenza di reflex e compatte, il mercato delle ottiche anche con la pesante flessione di gennaio 2009 rimanga ben al di sopra dei livelli di gennaio 2006, quando erano state consegnate poco più di 452.000 unità.

Spostando la nostra analisi al segmento delle compatte, il grafico a lato pone chiaramente in luce l'andamento spiccatamente regolare di questo mercato da un anno all'altro nell'arco dei dodici mesi. Troviamo così che gennaio, giugno, luglio, novembre e dicembre sono sempre stati contraddistinti da una flessione delle vendite, mentre febbraio, marzo, agosto e settembre presentano sempre un incremento. Proprio questa regolarità di andamento lascia ben presagire per il mese di febbraio, nonostante la crisi: è quantomeno possibile, infatti, che febbraio segni una ripresa delle vendite rispetto a gennaio. Il grafico evidenzia anche come pure nel segmento delle compatte la crisi abbia virtualmente riportato il mercato ai livelli di gennaio 2006, quando le vendite erano state di 3,55 milioni di unità contro 3,57 milioni di gennaio 2009.

Il grafico per le compatte relativo alla variazione delle consegne rispetto allo stesse mese dell'anno precedente mostra un andamento fortemente altalenante, probabilmente a indicare che si tratta di un segmento di mercato piuttosto volubile in quanto a entità di crescita. Ciò si evince anche dal fatto che, a differenza delle reflex e delle ottiche, non esiste un periodo di picco univoco, ma piuttosto nell'arco degli ultimi tre anni si sono succeduti vari periodi di picco e flessione della crescita. Dal confronto dei due grafici relativi alle DSC nel periodo 2006-2009, marcatamente regolare nell'andamento quello relativo alle unità consegnate e spiccatamente irregolare quello riguardante la variazione rispetto allo stesso mese dell'anno precedente, si potrebbe ipotizzare per il mese di febbraio un incremento delle consegne come è accaduto nei tre ani precedenti, ma di entità difficilmente stimabile, considerate la variabilità intrinseca del segmento e gli effetti della crisi economica.

Gennaio è stato ancora un mese di pesante sofferenza per il mercato della fotografia digitale e, apparentemente, non sembrerebbero esserci i presupposti per una ripresa, almeno nell'immediato. I timidi segnali positivi dell'economia mondiale e, come abbiamo visto nella nostra analisi, la tendenza storica che vede febbraio un mese in crescita tanto per la produzione quanto per le vendite, lasciano spazio tuttavia a un cauto ottimismo che ci auguriamo tutti di vedere confermato dai prossimi dati che verranno diffusi dalla CIPA.

CIPA: www.cipa.jp/english/index.html