analisi- travelzoomLa crisi del mercato delle fotocamere digitali in generale e di quelle a ottica fissa in particolare, categoria in cui rientrano le travelzoom, ci presenta anche quest'anno – e in misura maggiore rispetto al 2015 – un panorama del mercato in costante contrazione dal punto di vista commerciale. Nonostante la grande scarsità di novità, il segmento delle travelzoom propone alcuni nuovi prodotti di notevole interesse che meritano un approfondimento.

Esattamente come nel caso delle fotocamere all-weather di cui ci siamo occupati recentemente ('All-weather: una razza in declino?'), le travelzoom si rivolgono a una precisa categoria di appassionati, sebbene il bacino di utenza sia incomparabilmente più ampio. A dispetto di ciò, come abbiamo sottolineato nell'analisi del mercato della fotografia digitale nello scorso anno ('2015: Ennesima contrazione per il mercato mondiale delle fotocamere' e '2015: Le mirrorless avanzano ovunque'), le vendite di fotocamere a ottica fissasono da anni in costante contrazione. Questa situazione se da un lato induce i produttori a spingere sull'accelerazione dell'evoluzione tecnologica per donare nuovo appeal a una tipologia di prodotti che vende sempre meno, dall'altro li costringe a frenare il ricambio generazionale delle fotocamere, con la conseguenza che negli anni recenti il ritmo di uscita dei nuovi modelli si è enormemente rallentato e la vita commerciale dei prodotti si è allungata proporzionalmente.

Rimanendo al paragone con il recente articolo sulle all-weather, anche il numero di nuove travelzoom uscite sul mercato da settembre 2015, quando ci siamo occupati di questa materia ('Una travelzoom per viaggiare'), è talmente basso che si potrebbe obiettare riguardo l'opportunità di tornare sull'argomento; tuttavia a dispetto dei numerosi fattori contrari, il concetto di travelzoom mantiene inalterata la propria validità, non essendo al momento ipotizzabile la sua sostituzione con un'altra tipologia di fotocamera, almeno nel breve-medio periodo. Vediamo perché.

Come suggerisce il nome stesso, la travelzoom è la fotocamera ideale da portare in viaggio per tutti quegli appassionati di fotografia che vogliono evitare le complicazioni delle fotocamere a ottica intercambiabile, siano esse reflex o mirrorless, optando per una fotocamera caratterizzata da pesi e ingombri particolarmente contenuti ma dotata di un'ottica adatta a ogni tipologia di scatto. Cosa significa tutto ciò in termini pratici? Una travelzoom deve innanzitutto avere un corpo compatto tanto da poter essere riposta in tasca o nella borsetta. Ciò significa dunque niente corpo tipo 'bridge', ma sufficientemente sottile da richiedere una classica custodia allungata. In secondo luogo la focale dell'ottica montata deve spaziare dal grandangolo al medio-alto teleobiettivo per soddisfare qualunque esigenza di scatto. Per mantene bassi gli ingombri ciò richiede ottiche collassabili, ovvero che rientrano nel profilo del corpo macchina, che come tali al momento non sembrano poter conciliare focali di 750-1000mm al limite superiore con sensori di dimensioni maggiori rispetto al classico formato 1/2,3" (6,17 x 4,55 mm), con tutte le limitazioni dal punto di vista della qualità dell'immagine connesse a dimensioni così contenute. Ciò naturalmente non significa, come avremo modo di vedere, che le moderne travelzoom manchino di pregi tali da farne una scelta perfettamente soddisfacente dal punto di vista dell'appassionato che, come sempre dovrebbe essere, ne abbia valutato con attenzione i pro e i contro. Rammentato come sempre al lettore che i dati completi di tutte le fotocamere di cui parleremo sono consultabili nel comparatore di Fotoguida.it, esaminiamo qual'è oggi lo stato dell'arte nelle travelzoom, procedendo come di consueto in ordine rigorosamente alfabetico.

Canon PowerShot SX720 HSCanon è uno dei pochi produttori ad avere rilasciato una nuova travelzoom successivamente a settembre 2015, per la precisione la nuovissima PowerShot SX720 HS, successore della già valida PowerShot SX710 HS di cui abbiamo parlato nel precedente articolo sull'argomento, al quale rimandiamo per un utile confronto. Annunciata a marzo 2016, la SX720 migliora ulteriormente le già ottime caratteristiche del predecessore, da cui si differenzia principalmente per lo zoom portato all'eccellente valore di 40x (24 - 960mm) f/3,3 – 6,9. Le altre caratteristiche rimangono sostanzialmente invariate rispetto alla SX710: sensore BSI-CMOS di 1/2,3" (6,17 x 4,55 mm) con risoluzione di 20,3M, processore d'immagine DIGIC 6, sistema autofocus a rilevamento contrasto a 9 punti AF, display LCD fisso di 3'' da 922.000 punti, funzione Zoom Framing Assist per facilitare la mira alla focale massima, sensibilità ISO nativa 80 – 3200, velocità di scatto continuo aumentata a 5,9fps, capacità video full HD 1080p60 con audio stereo nei formati MP4, MPEG-4 e AVC/H.264, flash incorporato e connettività Wi-Fi e NFC. Pesante pronta all'uso soltanto 270gr, la PowerShot SX720 HS rappresenta il tipico esempio di travelzoom di nuova generazione, capace di fornire ottime prestazioni pur con i vincoli di peso e ingombro cui deve sottostare. Il prezzo medio iniziale della PowerShot SX720 HS è di 339 euro, molto concorrenziale rispetto alle rivali presentate recentemente, mentre la precedente PowerShot SX710 HS nel primo trimestre 2016 aveva un prezzo medio di 256 euro, davvero interessante per una travelzoom praticamente identica al modello più recente.

A differenza di Canon, l'arcirivale Nikon non ha ritenuto opportuno proporre fino a questo momento una nuova travelzoom per il 2016, e la proposta più recente rimane dunque la Coolpix S9900 del marzo 2015, descritta in 'Una travelzoom per viaggiare'. Sovrapponibile quasi esattamente come caratteristiche alla Canon PowerShot SX710 HS, proprio come quest'ultima la Coolpix S9900 mantiene tutt'oggi inalterata la propria validità, accompagnata dall'ottimo prezzo medio nel primo trimestre 2016 di 276 euro.

Sostanzialmente simile è l'approccio seguito da Olympus, la cui travelzoom più recente è attualmente, almeno al di fuori del Giappone, la Stylus SH-2 del marzo 2015. A febbraio 2016, infatti, è stata annunciata la nuovissima Stylus SH-3, un aggiornamento di modesta entità rispetto alla già eccellente SH-2, ma al momento non è ancora dato sapere se e quando questa sofisticata travelzoom verrà commercializzata nel resto del mondo. La Stylus SH-2, analizzata nel precedente articolo sull'argomento, è tutt'ora una delle travelzoom più avanzate in commercio, distinguendosi dalla concorrenza per il supporto Raw, la velocità di scatto continui di ben 11,5fps e il display touch. Nel primo trimestre 2016 la Stylus SH-2 aveva però un prezzo medio sensibilmente superiore rispetto alle travelzoom coeve: 316 euro.

Panasonic Lumix DMC-TZ80Panasonic, al contrario, ha da pochissimo rinnovato le proprie proposte in tema di travelzoom, introducendo il modello di punta Lumix DMC-TZ80, destinata a sostituire l'eccellente TZ70 del marzo 2015. Panasonic vanta una solida tradizione di produttore di alcune tra le migliori esponenti della categoria e la TZ80 non fa eccezione. Riprendendo le caratteristiche che hanno fatto della precedente TZ70 una delle travelzoom più apprezzate, la nuovissima Lumix DMC-TZ80 propone un sofisticato sensore HS MOS nel classico formato 1/2,3" da 18,1M, un EVF avanzato da 1.166.00 punti con copertura del 100%, unica tra le rivali, un sofisticato sistema autofocus a rilevamento contrasto a 49 punti AF con tecnologia Depth-from-Defocus, zoom ottico 30x (24 - 720mm) f/3,3 – 6,4, display LCD touch fisso di 3'' da 1.040.000 punti, supporto Raw, sensibilità ISO nativa 80 – 3200 estendibile a 6400, velocità di scatto continuo di 10fps, capacità video 4K/UHD 2160p25 con audio stereo nei formati AVCHD, AVCHD Progressive e MP4, flash incorporato e connettività Wi-Fi. Pesante pronta all'uso 282gr, la Lumix DMC-TZ80 si colloca ai vertici della categoria in quanto a caratteristiche (EVF, supporto Raw, sistema avanzato di stabilizzazione su cinque assi, supporto video 4K), proseguendo su quella che sembra essere la strada per rendere più appetibili queste fotocamere con sensore da 1/2,3": quella delle caratteristiche sempre più avanzate. Come tradizione delle travelzoom di punta targate Panasonic, il prezzo iniziale della Lumix DMC-TZ80 è però elevato, 430 euro, mentre per la precedente Lumix DMC-TZ70 nel primo trimestre 2016 erano sufficienti in media 298 euro.

Sony Cyber-shot DSC-HX80Concludiamo questa rassegna con Sony, che come da consuetudine consolidata in questo segmento di mercato offre un ampio ventaglio di proposte. Alle ottime Cyber-shot DSC-HX90 e Cyber-shot DSC-WX500 e alla "lens style camera" Cyber-shot DSC-QX30, delle quali abbiamo parlato nel precedente articolo su questo argomento ('Una travelzoom per viaggiare'), molto recentemente (marzo 2016) si è aggiunta la nuovissima Cyber-shot DSC-HX80, praticamente sovrapponibile come caratteristiche alla 'sorella maggiore' Hx90. La Cyber-shot DSC-HX80 si contraddistingue infatti per un sensore CMOS Exmor R di 1/2,3" (6,17 x 4,55mm) da 18,2M, un EVF retrattile con copertura del 100%, sistema autofocus a rilevamento contrasto, zoom ottico 30x (25 - 750mm) f/3,5 – 6,4, display LCD inclinabile di 3'' da 921.600 punti, sensibilità ISO estesa 80 – 12800, velocità di scatto continuo di 10fps, capacità video full HD 1080p60 con audio stereo nei formati XAVC S, AVCHD e MP4, flash incorporato e connettività Wi-Fi e NFC. Pesante pronta all'uso soltanto 245gr la HX80 si colloca per prestazioni e caratteristiche ai vertici delle travelzoom, grazie alla presenza del mirino elettronico e al sofisticato sistema di stabilizzazione ottica su 5 assi SteadyShot. Il solo appunto che si può muovere a questa eccellente travelzoom è, come nel caso delle consorelle, l'assenza del supporto Raw. Il prezzo medio iniziale della Cyber-shot DSC-HX80 è, come consuetudine per Sony, piuttosto elevato anche per una fotocamera così sofisticata: 484 euro. I prezzi medi nel primo trimestre 2016 delle altre tre travelzoom high-end targate Sony, Cyber-shot DSC-HX90V, Cyber-shot DSC-WX500 e Cyber-shot DSC-QX30, erano rispettivamente di 409 euro, 319 euro e 280 euro.

In conclusione

Come sottolineato nella nostra precedente analisi sulle travelzoom, i sensori di 1/2,3" attualmente presenti in tutte le fotocamere appartenenti alla categoria non permettono una totale fruizione delle immagini scattate in considerazione dei limiti intrinseci del formato sensore. Per poter incorporare uno zoom potente e sufficientemente veloce e luminoso su fotocamere con pesi e ingombri tali da essere tascabili, infatti, non sembra essere stato possibile tecnologicamente parlando, andare oltre il formato 1/2,3". Prorprio l'aumento delle dimensioni del sensore appare essere l'unica strada per donare alle travelzoom quel nuovo sbocco commerciale che oggi sembra precluso da un'evoluzione tecnologica che, lungo il percorso attuale, mostra ormai di avere raggiunto il culmine. Chiaramente il produttore che riuscisse a unire un sensore di almeno 1'' a uno zoom con focale estesa al limite superiore almeno fino a 500-600mm e dalle buone performance di velocità e luminosità, il tutto senza penalizzare eccessivamente pesi e ingombri, avrebbe realizzato la quadratura del cerchio per rivoluzionare il mercato delle travelzoom. Fino a quel momento, tuttavia, rimanendo vincolati all'attuale formato sensore, i produttori hanno margini piuttosto ristretti per migliorare caratteristiche e performance delle moderne travelzoom. Attendiamo con fiducia di vedere se nel prevedibile futuro ci sarà un produttore con il coraggio e la capacità di sviluppare una travelzoom in grado di coniugare le migliori caratteristiche di una LSC (Large Sensor Compact) e di una superzoom, proponendola e a un prezzo abbordabile, perché si tratterebbe di una vera e propria rivoluzione in grado forse di invertire il declino apparentemente inarrestabile cui sembrano essere condannate le fotocamere a ottica fissa.

(data di pubblicazione: giugno 2016)
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