analisi mercato mondiale delle fotocamere digitali 2015Purtroppo si tratta oramai quasi di una 'non notizia', considerato il fatto che dopo l'effimero recupero del 2010 susseguente il primo brusco arresto in assoluto dell'anno precedente, il mercato della fotografia digitale è giunto al quinto anno consecutivo di pesante contrazione. Eppure anche in un quadro a tinte fosche come quello attuale, l'analisi dei dati relativi al 2015 diffusi a inizio febbraio dalla CIPA, l'associazione che riunisce i produttori fotografici giapponesi, fornisce spunti interessanti riguardo lo stato di salute del mercato.

Un motivo di soddisfazione viene dal fatto che dal 2013 la contrazione del mercato della fotografia digitale è in progressivo rallentamento, nonostante il ritorno al segno più appaia ancora lontano. I dati riguardanti il 2015 confermano infatti ancora una volta che nel mondo si vendono (relativamente) poche fotocamere sempre più capaci, sofisticate e costose, tutti fattori che tendono a rallentare sensibilmente il ricambio dei prodotti da parte degli appassionati. Questa tendenza è confermata chiaramente dall'allungamento della vita commerciale delle fotocamere, ormai attestatasi sui due-tre anni o anche più nel caso dei modelli di punta.

Come sottolineavamo nel precedente studio sull'argomento ('2014: nuova contrazione per il mercato mondiale'), sono numerosi i fattori commerciali e tecnologici (concorrenza da parte degli smartphone, maturazione del mercato, rallentamento del ricambio generazionale dei prodotti conseguente la maturazione della tecnologia, stagnazione economica globale) che hanno portato il mercato mondiale delle fotocamere digitali dal picco di unità vendute nel 2010 (121,5 milioni) ai soli 35,4 milioni del 2015. Questa involuzione ha avuto naturalmente fortissime ripercussioni sul versante produttivo, dove nel medesimo lasso di tempo la produzione è calata dai 121,8 milioni del 2010 ai 35,2 milioni dello scorso anno. In particolare, la contrazione rispetto al 2014 è stata del 17,7% (42,8 milioni).

mercato mondiale fotocamere 2006-2015

Come si evince chiaramente dal grafico soprastante, nel 2015 la flessione del mercato globale delle fotocamere digitali è stata superiore al 18%, un risultato non certo brillante ma pur sempre meno pesante del -31% del 2014. Complessivamente le fotocamere vendute lo scorso anno sono state circa 35,4 milioni contro i 43,4 milioni del 2014. Il grafico illustra chiaramente anche la contrazione di oltre due terzi del mercato mondiale verificatasi dal picco di vendite del 2010 (poco meno di 121,5 milioni di unità). Questa tendenza purtroppo non sembra conoscere fine, infatti anche per il 2016 la CIPA prevede una flessione – più contenuta rispetto al 2015 – nell'ordine del 12,4%, con 31 milioni di fotocamere consegnate. Passando all'analisi dei singoli segmenti, il mercato delle fotocamere a ottica intercambiabile è l'unico nel quale spicca un segno più, riferito come vedremo alle CSC (Compact System Camera), delle quali abbiamo parlato recentemente (Mirrorless update: parte prima e seconda).

mercato mondiale fotocamere a ottica intercambiabile 2006-2015

Questo segmento di mercato è quello in cui il dato negativo è meno pesante, essendo la flessione contenuta al 5,7% circa rispetto al 2014 (poco più di 13 milioni di unità vendute contro i 13,8 milioni circa dell'anno precedente). La flessione si conferma anche sul versante produttivo, in cui le unità fabbricate nel 2015 sono state poco più di 13 milioni, in discesa del 3,2% circa rispetto al 2014. Il grafico mostra chiaramente come il calo del 2015, seppure lieve, sia comunque il terzo consecutivo, confermando il fatto che nemmeno le fotocamere a ottica intercambiabile, da sempre il segmento trainante, siano immuni dalle dinamiche di mercato citate all'inizio. Rispetto al massimo di 20,1 milioni di unità consegnate nel 2012 il calo è dunque di circa un terzo. Anche per le fotocamere a ottica intercambiabile si prospetta un altro anno in negativo: la CIPA infatti prevede per il 2016 un nuovo calo di entità comparabile con quello del 2015, -5,3%, con 12,4 milioni di unità consegnate. Particolarmente interessante è il raffronto dei dati di vendita ripartiti tra DSLR e CSC (Compact System Camera), che la CIPA fornisce dal 2012.

mercato mondiale DSLR/CSC 2012-2015

Il grafico mostra chiaramente il diverso andamento dei due segmenti. Se nel 2012 le reflex e le mirrorless vendute erano state rispettivamente 16,2 milioni e 4 milioni, l'anno seguente si registrava un calo nell'ordine del 15%, più pronunciato per le mirrorless, a 13,8 milioni e 3,3 milioni circa. Nel 2014 però la tendenza si è invertita: le consegne di CSC infatti scendevano appena dello 0,5% mentre le DSLR crollavano di quasi il 24% a 10,5 milioni. Questa divergenza si è acuita nel 2015, quando alla nuova flessione delle reflex (-8%, 9,7 milioni circa di unità) si è contrapposta la crescita delle CSC, sebbene contenuta all'1,69% (3,34 milioni di consegne). Purtroppo la CIPA non ci fornisce previsioni sulla ripartizione delle consegne tra i due segmenti, ma nel 2016 è facilmente ipotizzabile una prosecuzione di questo trend, con il calo del 5,3% delle fotocamere a ottica intercambiabile imputabile integralmente alle DSLR.

mercato mondiale ottiche 2006-2015

L'andamento negativo delle vendite di fotocamere a ottica intercambiabile come sempre ha inciso negativamente anche sul mercato delle ottiche. Dal picco di vendite nel 2012, non a caso coinciso con quello dei corpi macchina, il segmento degli obiettivi ha subito una progressiva flessione, giunta nel 2015 al terzo anno consecutivo. Se nel 2012 le vendite avevano toccato il record di quasi 30,4 milioni, lo scorso anno le consegne si sono fermate a 21,7 milioni circa, con un calo del 5,54% rispetto ai 22,9 milioni del 2014 ma comunque nettamente inferiore al -14% del 2014 sul 2013. Questo andamento si ritrova anche nella produzione, che ha visto il 2015 chiudersi con 21,5 milioni circa di unità fabbricate, in discesa del 3,5% rispetto al 2014. Venendo al 2016, diversamente ai corpi macchina la CIPA prevede l'accentuarsi della flessione, pari al 7,8%, con l'attestarsi delle consegne a 20 milioni. Passiamo ora ad esaminare l'andamento di quello che ormai da anni è il vero tasto dolente del mercato della fotografia digitale: il segmento delle fotocamere a ottica fissa.

mercato mondiale fotocamere a ottica fissa 2006-2015

Osservando il grafico soprastante spicca immediatamente come il 2015 segni il quinto calo consecutivo dall'ultimo acuto del 2010, quando le vendite toccarono quota 108,6 milioni, poco meno del picco assoluto del 2008 (110 milioni). Lo scorso anno le consegne si sono arrestate a poco più di 22,3 milioni di unità, un livello oltre cinque volte inferiore rispetto al 2010 e in discesa di oltre il 24% nei confronti del 2014, quando le unità vendute erano state 29,6 milioni. Naturalmente non si tratta dell'ultimo anno con il segno meno. La CIPA infatti stima per il 2016 un'ulteriore contrazione del mercato pari al 16,6% a 18,6 milioni. Sul versando produttivo la situazione è pressoché analoga. Il 2015 ha visto un calo del 24,3% con 22,1 milioni di unità fabbricate quando nel 2010 erano stati sfornati quasi 109 milioni di pezzi: una raffronto impietoso che si commenta da solo. L'inarrestabile contrazione del mercato delle fotocamere a ottica fissa e la crescita quasi costante delle fotocamere a ottica intercambiabile si prestano a un'interessante considerazione.

rapporto fotocamere a ottica fissa/intercambiabile 2006-2015

Come si evince dal grafico, nel periodo 2006-2015 la ripartizione del mercato globale delle fotocamere ha visto crescere la percentuale delle fotocamere a ottica intercambiabile di oltre cinque volte fino al 37% circa dello scorso anno, mentre la quota delle fotocamere a ottica fissa calava da oltre il 93% a poco più del 63%. Se le previsioni diffuse dalla CIPA relativamente al 2016 saranno rispettate, ovvero le consegne di fotocamere a ottica fissa e intercambiabile si attesteranno rispettivamente a 18,6 milioni e 12,4 milioni, il prossimo anno la ripartizione del mercato globale sarà 60 a 40. Alla luce di un simile andamento non è dunque difficile ipotizzare che nel volgere di tre-quattro anni il mercato mondiale delle fotocamere digitali sarà ripartito in eguale misura tra le due tipologie: un risultato assolutamente impensabile soltanto pochi anni fa.

In conclusione

La crescita della quota di mercato delle fotocamere a ottica intercambiabile sembra ormai una tendenza inarrestabile e tutto lascia prevedere che nel medio periodo le fotocamere a ottica fissa dovranno lasciare il primato, e ciò nonostante mai come negli ultimi due-tre anni siano usciti sul mercato modelli dalle caratteristiche straordinarie, che poco o nulla hanno da invidiare alle migliori reflex e CSC. Purtroppo si tratta nella grande maggioranza dei casi di prodotti caratterizzati da prezzi molto elevati, spesso nettamente superiori a svariati modelli di DSLR e CSC di caratteristiche comparabili, un fatto ne preclude una più ampia diffusione. È facile prevedere pertanto che nei prossimi anni il mercato delle fotocamere a ottica intercambiabile, in particolare per quanto riguarda le mirrorless, continuerà ad ampliarsi, sebbene con ritmi molto diversi nelle diverse aree geografiche. Ma dell'andamento nei diverse mercati geografici ci occuperemo la prossima volta.

(data di pubblicazione: marzo 2016)
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