Mercati

2019: la fine di un’epoca

Stefano Tieghi

Il 2019 immortala in ogni parte del mondo l’ultimo anno di un’epoca che non c’è più, quella pre Covid 19, lasciando spazio anche nella fotografia digitale a una nuova era quanto mai ricca di incognite.

Il 2019 immortala in ogni parte del mondo l’ultimo anno di un’epoca che non c’è più, quella pre Covid 19, lasciando spazio anche nella fotografia digitale a una nuova era quanto mai ricca di incognite.

Proprio per questa ragione abbiamo deciso ugualmente di esaminare la situazione del mercato della fotografia nel 2019 suddivisa per aree geografiche, perché nessuno può dire oggi come sarà il ‘dopo’, ma l’unica certezza è che sarà sicuramente molto differente dal ‘prima’. Ciò è vero per ogni aspetto della nostra vita – sociale, organizzativo, economico – e la fotografia digitale non può certo fare eccezione. La pandemia di Covid 19, infatti, ha spazzato via il mondo come lo conoscevamo per aprire nuovi scenari totalmente sconosciuti in ogni aspetto della vita umana. Per quanto riguarda il mondo della fotografia digitale, le attività produttive e commerciali si sono pressoché fermate per la diffusione iniziale dell’epidemia in Cina, produttrice di diversi modelli di fotocamere giapponesi e di moltissima componentistica per il paese del Sol Levante. Il blocco progressivo di quasi tutte le attività commerciali a livello mondiale ha abbattuto le vendite di fotocamere, come vedremo. A titolo di esempio, i dati rilasciati da BCN Retail, una società di analisi che raccoglie giornalmente i dati di vendita delle mirrorless dai rivenditori online e fisici nel mercato giapponese, ha riportato che gli acquisiti sono crollati del 50,5% in marzo rispetto al mese corrispondente del 2019 contro una discesa del 9,9% in gennaio e del 23,5% in febbraio. Considerando il fatto che il Giappone in marzo non aveva ancora preso praticamente alcuna misura drastica a livello organizzativo, produttivo e commerciale, non è difficile quale possa essere la situazione da questo punto di vista in Cina, Europa e Stati Uniti, dove più forte si abbattuta l’epidemia.

Ecco dunque spiegati i motivi che ci hanno indotto a esaminare la situazione del mercato della fotografia nel 2019 a livello regionale (per confronto con il 2018 rimandiamo il lettore all'analisi pubblicata lo scorso anno), dopo l’analisi su scala globale (‘2019: il declino continua’) dello scorso numero: osservare com’era ieri per cercare di immaginare come sarà l’oggi e, soprattutto, il domani. A livello generale, le fotocamere vendute in Europa nel 2019 sono state 4,8 milioni, in calo del 18,6% rispetto all’anno precedente. Peggio hanno fatto Americhe e Asia, che con 4,0 e 3,5 milioni rispettivamente hanno registrato una flessione del 23,4% e 26,3%. Come il Vecchio continente, anche il Giappone ha contenuto la flessione al 18,6%, registrando 2,3 milioni di unità consegnate complessivamente.

Fotocamere a ottica fissa

Mercato fotocamere a ottica fissa per regioni 2006-2019

Come ormai da diversi anni a questa parte, il tasto più dolente rimane il segmento delle fotocamere a ottica fissa, dove l’Europa continua a mantenersi su livelli numerici dignitosi, per questi tempi, con 2,3 milioni circa di unità vendute, in discesa del 26,5% rispetto al 2018. Calo pressapoco della stessa entità per le Americhe – -25,6% – per un numero di consegne però nettamente inferiore: 1,69 milioni. L’Asia ha registrato una flessione sensibilmente inferiore, -14%, fermandosi però soltanto poco sopra il milione di unità.

Fotocamere a ottica intercambiabile

Mercato fotocamere a ottica intercambiabile per regioni 2006-2019Se nel segmento precedente la situazione appare definita piuttosto chiaramente, nelle fotocamere a ottica intercambiabile le dinamiche differenti tra reflex e mirrorless dipingono un quadro molto più contrastato, che vede le tre regioni pressoché sugli stessi livelli. Europa (2,54 milioni), Asia (2,48 milioni) e Americhe (2,35 milioni), infatti, nel 2019 si sono spartite quasi equamente il mercato, sebbene con flessioni nelle vendite sensibilmente diverse: soltanto 10% circa per il Vecchio continente, più del doppio (21,7%) per le Americhe e il triplo per l’Asia (30,5%).

Reflex e mirrorless

Mercato DSLR per regioni 2012-2019

Entrando nel dettaglio della suddivisione delle fotocamere a ottica intercambiabile tra DSLR e mirrorless, le prime vedono Europa e Americhe sugli stessi livelli, con il Vecchio continente che con 1,49 milioni di pezzi nel 2019 ha limitato la flessione al 14% circa rispetto al 2018, mentre le Americhe hanno registrato un calo di ben il 33,2%, fermandosi a 1,48 milioni di unità. Più indietro l’Asia, dove le vendite di reflex hanno subito un vero e proprio tracollo – -43,8% - per 1,2 milioni di unità consegnate.

Mercato mirrorless per regioni 2012-2019

Per quanto riguarda le fotocamere a ottica intercambiabile senza pentaspecchio, nel 2019 l’Asia si è riconfermata saldamente come il primo mercato mondiale con 1,3 milioni di consegne, sebbene con il calo più consistente fra tutte le regioni, - 12,5%. Il Vecchio continente rimane a sensibile distanza con approssimativamente 1 milione di pezzi venduti, ma limita la contrazione al 4% circa. Staccate le Americhe, che però registrano una crescita del 10,2% ma soltanto 876.000 unità circa.

Ottiche

Mercato ottiche per regioni 2006-2019

Ultimo segmento del mercato, le ottiche hanno visto nel 2019 viaggiare Europa e Americhe pressoché appaiate – 4,1 milioni di unità la prima, 4,2 milioni la seconda – sebbene con dinamiche sensibilmente diverse: -9,4% il Vecchio continente, ben -23% il Nuovo mondo. Ancora peggio ha fatto l’Asia, che con una flessione di quasi il 30% si è fermata a 3,8 milioni di obiettivi venduti.

In conclusione

Questa la fotografia della situazione nel 2019. Cosa accadrà nel 2020 è impossibile da prevedere con un un grado di precisione purchessia, certamente non è difficile pronosticare un anno nerissimo. Stante la recessione globale in atto in tutto il mondo, secondo gli economisti la peggiore dalla Grande Depressione susseguente al crollo delle borse nel 1929 – ad esempio, secondo i dati più recenti il numero dei disoccupati negli USA è cresciuto di 26 milioni di unità nel solo mese di marzo – anche qualora la produzione globale di fotocamere riprendesse ai ritmi pre-pandemia, resta da vedere quanti potenziali compratori saranno effettivamente disposti a investire quest’anno nell’acquisto di attrezzature fotografiche, quando magari rimarranno privi di un lavoro.

Con qualche giorno di anticipo sulla consueta scadenza, la CIPA ha rilasciato alcuni dati preliminari riguardanti le consegne di fotocamere nel mese di marzo. I numeri parlano da soli: fotocamere consegnate nel mondo sono state poco più di 597.513, il 12% in meno rispetto a febbraio ma ben il 52,2% rispetto a marzo 2019. Di queste, le fotocamere a ottica fissa sono state 321.157, +41,8% rispetto a febbraio ma il 46,7% nei confronti dell’anno prima. Le fotocamere a ottica intercambiabile consegnate sono state 276.356, in calo del 38,9% rispetto a febbraio e addirittura del 57,4% rispetto a marzo 2019. Guardando ai dati relativi a reflex e mirrorless, le prime sono semplicemente sprofondate, probabilmente anche a causa del bassissimo numero di nuovi modelli usciti sul mercato: 121.283 unità consegnate, corrispondenti a una flessione del 47,9% mese su mese e a un vero e proprio crollo del 66,3% rispetto a marzo di un anno fa. Non molto migliore è stato il comportamento delle mirrorless, che con 155.073 unità hanno fatto registrare un calo del 29,5% rispetto a febbraio e del 46,2% rispetto a marzo 2019. Le consegne di ottiche sono calate del 55,2% rispetto a un anno fa. E se questi sono i dati di marzo, non è difficile prevedere che quelli di aprile si riveleranno anche peggiori.

Ecco perché all’inizio parlavamo del 2019 come della fine di un’epoca per il mercato della fotografia digitale: gli anni di declino fino al 2019 compreso rischiano seriamente di rivelarsi quasi una sorta di piacevole ricordo rispetto al 2020. Un altro esempio della portata della situazione giunge dalla diffusione dei dati finanziari relativi al primo trimestre 2020 da parte di Canon. Ebbene, le vendite di fotocamere hanno registrato una riduzione del 27% rispetto al primo trimestre del 2019 e per ammissione della stessa Canon i dati relativi al secondo trimestre saranno sensibilmente peggiori.

La situazione in atto sul piano sanitario a livello mondiale è purtroppo ancora in costante evoluzione, tanto da rendere ancora più incerte le prospettive a livello economico. Per il settore della fotografia digitale la più grande incognita è strettamente legata a una qualche forma di ripresa economica, seppure ce ne sarà una nel 2020. La produzione di fotocamere e ottiche probabilmente potrebbe tornare abbastanza velocemente ai ritmi pre-Covid 19, il grande punto interrogativo è legato al versante della domanda: quante fotocamere e ottiche potrà assorbire nel 2020 il mercato mondiale? Non possedendo la sfera di cristallo, la sola considerazione che appare facilmente sottoscrivibile al momento è che le previsioni già negative per l’anno in corso così come sono state concepite prima della pandemia sono destinate a rivelarsi largamente errate per difetto.

Data di pubblicazione: maggio 2020
© riproduzione riservata

alt