Ecco alcuni consigli dalla vostra rubrica delle letture che, come al solito, non vi abbandona mai anche quando le uscite editoriali sono scarse o, addirittura, nulle per quanto riguarda il mondo della fotografia. Questo mese ci viene in aiuto ancora l'editore Contrasto con un volume dedicato a un grande regista che è anche, giocoforza, un amante della fotografia, Wim Wenders e con un altro volume dedicato all'opera di un altro grande fotografo, Arturo Zavattini con un opera che racchiude quasi tutti i suoi lavori oltre a molte fotografie inedite.

Wim Wenders - Una volta - osservatoriodigitale

Wim wenders
una volta
16,0 x 22,4 cm
400 pagine
329 fotografie
cartonato con dorso telato
contrasto
€ 24,90

Una volta è il libro del maestro del cinema Wim Wenders, pubblicato per la prima volta nel 1993, e ormai fuori catalogo da tempo. Presenta più di trecento fotografie di Wenders disposte per sequenze e accompagnate da sessanta piccole storie, scritte dal regista stesso, che iniziano tutte con il medesimo incipit: “Una volta”.

Il libro è introdotto da un nuovo testo di Leonetta Bentivoglio, seguito da un lungo dialogo fra la giornalista e Wim Wenders, in cui i due ragionano dei temi legati ai legami tra le immagini e le parole, al cinema, ai viaggi, all’amore e alla solitudine.

Seguono sessanta storie, in cui si alternano testi e fotografie, che dialogano tra loro in un viaggio straordinario attraversando paesi differenti. Attraverso questo viaggio l’autore ci fa incontrare, prestandoci i suoi occhi e le sue parole, personaggi del calibro di Godard, Kurosawa, Handke, Scorsese e Coppola. I luoghi e i volti fotografati da Wenders e raccolti nel libro Una volta, anticipano o corrono paralleli ai fotogrammi dei suoi film, ma in alcuni casi costituiscono un autonomo nucleo narrativo, materia di cinema così come di semplice racconto.

Le storie del volume sono brevi istantanee narrative, reliquie del presente o rovine del nostro tempo che non custodiscono memoria né portano tradizione, alcune sono già rovina dalla nascita, come certi interni di locali lungo le highways, o il Dakota con le ali smontate o i drive-in abbandonati che incontriamo sfogliando le pagine del volume. Wenders ci mostra il paesaggio della nostra epoca, luoghi e situazioni dove viviamo i nostri rapporti con gli altri e dove ambientiamo i nostri sentimenti.


Zavattini - viaggi e cinema - osservatoriodigitale

arturo zavattini
az - arturo zavattini fotografo
30,0 x 24,0 cm
217 pagine
178 fotografie in b/n
cartonato con dorso telato
contrasto
€ 27,20

AZ - Arturo Zavattini fotografo. Viaggi e cinema, 1950-1960 è il volume che raccoglie gran parte delle fotografie di Arturo Zavattini, quasi del tutto inedite, scattate in un decennio particolarmente importante per la storia del Novecento.

Il libro è introdotto da due testi critici dei curatori Francesco Faeta e Giacomo Daniele Fragapane, in cui si racconta l’approccio di Arturo Zavattini alla fotografia, scoperta nel 1949 quando il padre gli regala la prima macchina fotografica e coltivata a stretto contatto con l’impegno nel cinema. Le fotografie sono organizzate in cinque sezioni che ripercorrono i viaggi di Zavattini fotografo: dal Viaggio in Lucania che documenta la spedizione etnografica in compagnia di Ernesto De Martino, si passa attraverso le fotografie scattate tra le strade di Roma, Napoli e altre città italiane (Viaggi in Italia), fino ad arrivare al reportage realizzato nel 1956 a Bangkok e nel nord della Thailandia (Viaggio in Thailandia), e alle immagini realizzate invece a Cuba che includono un casuale incontro con Ernesto “Che” Guevara. Chiude il volume una suggestiva sezione che raccoglie immagini scattate sui set cinematografici e in altre situazioni di backstage, e che ritraggono personaggi come Sofia Loren o Vittorio De Sica.

I cinque capitoli, dunque, si pongono come invito a rileggere aspetti importanti e peculiari della vicenda culturale e sociale degli anni Sessanta, a scoprire un autore importante della fotografia italiana dell’epoca, a riflettere sulle ragioni profonde del suo realismo e sulla cornice teorica offerta al realismo dalla pratica etnografica, a ripensare gli angusti limiti teorici e storiografici dentro cui è sovente serrata la fotografia italiana. (Francesco Faeta)

Data di pubblicazione: febbraio 2016
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