analisi-lscLe Large Sensor Compact si collocano fin dalla loro comparsa al vertice assoluto tra le fotocamere a ottica fissa per prestazioni e caratteristiche, che in molti casi poco o niente hanno da invidiare alle migliori DSLR e CSC. Le moderne LSC sono fotocamere molto avanzate, sofisticate e in taluni casi anche molto costose che, se pure non sono in grado di invertire il progressivo declino che ormai da anni interessa il segmento delle compatte, hanno l'indubbio merito di avere impresso un forte e decisivo impulso – sicuramente dal punto di vista tecnologico se non da quello commerciale - a un mercato ormai languente.

Tavelzoom ('Travelzoom: una rivoluzione tecnologica nel futuro?'), bridge superzoom ('Bridge superzoom con sensore piccolo al tramonto?') e LSC superzoom ('LSC superzoom : l'ascesa di una nuova specie'), delle quali ci siamo occupati negli articoli precedenti, vantano indubbie qualità e offrono caratteristiche molto interessanti dal punto di vista fotografico, ma soltanto le LSC (Large Sensor Compact) uniscono sensori di grandi dimensioni, in alcuni casi addirittura full frame, con ottiche dalle performance al top, a focale fissa o a ridotta escursione per non penalizzare pesi e ingombri. Proprio quest'ultima caratteristica può essere considerata una limitazione intrinseca, ad esempio dagli amanti del teleobiettivo, a una tipologia di fotocamera praticamente ottimale.

Proprio l'innovazione tecnologica e le prestazioni all'avanguardia che fanno delle LSC le migliori fotocamere a ottica fissa in assoluto hanno contribuito a renderle una delle tipologie di fotocamera più ambita dagli appassionati. Questa constatazione trova conferma nell'elevato numero di modelli posti in commercio da praticamente tutti i produttori e dal fiorire di novità che caratterizza il settore. Nel volgere di poco più dell'anno trascorso dalla nostra ultima escursione in questa interessante materia ('Large Sensor Compact: all'avanguardia nella fotografia digitale'), infatti, sono stati quasi una decina i nuovi modelli usciti in commercio e rispetto a settembre 2014 quando ci eravamo soffermati sull'argomento ('Large Sensor Compact: compatte da sogno'), il panorama delle proposte commerciali risulta quasi totalmente rinnovato. Rammentando come di consueto al lettore che i dati completi di tutte le fotocamere che analizzeremo sono consultabili nel comparatore di Fotoguida.it, scopriamo i segreti delle migliori LSC del momento procedendo come abitudine in rigoroso ordine alfabetico.

logo canon

 

 

Unitamente a Leica e Sony, Canon è attualmente il produttore che propone la gamma più ampia e articolata di LSC, cui si aggiunge la LSC superzoom Powershot G3 X di cui abbiamo parlato il mese scorso. Capostipite della serie è stata nel 2012 la PowerShot G1 X, cui ha fatto seguito a maggio 2014 la PowerShot G1 X Mk II. Di questa eccellente LSC, che a differenza delle consorelle incorpora un sensore da 1,5" (18,7 x 14mm), abbiamo parlato esaurientemente nei due succitati articoli sull'argomento oltre che nella relativa news su Fotoguida e per tale ragione non ci dilungheremo oltre se non per dire che nel secondo trimestre 2016 il suo prezzo medio era di 563 euro, concorrenziale per una LSC che a oltre due anni di distanza dall'uscita sul mercato vanta ancora ottime caratteristiche (l'unico neo è l'assenza di un EVF integrato).

Canon G7 X Mk IIAlla PowerShot G1 X Mk II ha fatto seguito la PowerShot G7 X. Descritta in 'Large Sensor Compact: all'avanguardia nella fotografia digitale'), la PowerShot G7 X è un'ottima LSC midrange ancora assai valida, che a marzo 2016 ha trovato il proprio successore nella nuova PowerShot G7 X Mk II. Come il modello che l'ha preceduta, la G7 X Mk II è incentrata su un sensore BSI-CMOS di 1" (13,2 x 8,8 mm) da 20,1M, supportato da un processore di nuova generazione DIGIC 7, sistema autofocus a rilevamento contrasto a 31 punti AF, luminoso zoom ottico 4x (24 - 100mm) f/1,8 – 2,8, display LCD touch inclinabile di 3'' da 1.040.000 punti, ricchi controlli manuali, sensibilità ISO nativa 125 – 12800 estendibile a 25600, raffica innalzata a 8fps, supporto Raw, capacità video full HD 1080p60 con audio stereo nei formati MPEG4, AVC/H.264 e MP4, flash incorporato e connettività Wi-Fi e NFC. Pesante pronta all'uso soltanto 319gr, la G7 X Mk II è tra le LSC più compatte e leggere e offre ottime caratteristiche. L'unico appunto che si può muoverle è l'assenza dell'l'EVF anche in opzione. Nel secondo trimestre 2016 la PowerShot G7 X Mk II aveva un prezzo medio di 630 euro, in linea con le concorrenti, mentre la precedente PowerShot G7 X aveva un prezzo medio di 492 euro.

Canon G5 XAl di sopra della G7 X Mk II si posiziona la più recente (ottobre 2015) PowerShot G5 X, descritta anche su Fotoguida.it. Mantenendo processore, ottica e display della 'sorella minore', la G5 X integra un sensore BSI-CMOS di 1" (13,2 x 8,8 mm) da 20,1M e un luminoso mirino elettronico da 2.360.000 punti con copertura del 100%, cui si aggiungono controlli manuali completi, sensibilità ISO nativa 125 – 6400 estendibile a 12800, velocità di scatto continuo di 5,9fps, supporto Raw, capacità video full HD 1080p60 con audio stereo nei formati MPEG4, AVC/H.264 e MP4, flash incorporato e connettività Wi-Fi e NFC. Con un peso equipaggiato di 377gr, la PowerShot G5 X rinuncia al sensore da 1,5'' e al corpo in lega per contenere pesi e ingombri incorporando però l'EVF indispensabile per una LSC chiamata a competere con rivali agguerrite quali Sony Cyber-shot RX100 III e IV e le ancor più recenti Nikon DL. Al valore di raffica non esaltante si accompagnano per altro ottime caratteristiche generali e controlli manuali realmente completi che fanno della G5 X un'ottima soluzione nel ricco panorama delle moderne LSC. Nel secondo trimestre 2016 il suo prezzo medio era di 695 euro, concorrenziale rispetto alle dirette rivali.

Canon G9 XAlla base della gamma delle LSC targate Canon troviamo infine la PowerShot G9 X. Annunciata su Fotoguida.it in concomitanza con la G5 X, la G9 X aveva quale obiettivo sostituire la sottile e leggera compatta high-end PowerShot S120 e per fare ciò doveva necessariamente abbandonare il design costruttivo delle più grandi G1 X e G5 X. Ne è nata dunque una compatta e leggera (solo 209gr) fotocamera incentrata su un sensore BSI-CMOS di 1" (13,2 x 8,8 mm) da 20,2M coadiuvato da un processore DIGIC 6, zoom ottico 3x (28 - 80mm) f/2,0 – 4,9, display LCD touch fisso di 3'' da 1.040.000 punti, controlli manuali basici, sensibilità ISO nativa 125 – 6400 estendibile a 12800, raffica di 6fps, supporto Raw, capacità video full HD 1080p60 con audio stereo nei formati MPEG4, AVC/H.264 e MP4, flash incorporato e connettività Wi-Fi e NFC. Avendo quale obiettivo sostituire una compatta high-end come la PowerShot S120 e non certo confrontarsi con le LSC più evolute, la G9 X propone indubbiamente un riuscito compromesso tra leggerezza, semplicità e buone caratteristiche fotografiche. Nel secondo trimestre 2016 il prezzo medio della Canon PowerShot G9 X era di 420 euro, concorrenziale rispetto alla Sony Cyber-shot RX100 a essa paragonabile come impostazione ma molto più datata.

logo dxo

 

 

Una citazione merita la DxO One, una 'camera unit' collegabile alla porta USB di iPhone e iPad trasformandoli in vere e proprie LSC. Sul mercato da luglio 2015, la DxO One è un interessante dispositivo capace di ottime performance. Descritta in 'Large Sensor Compact: all'avanguardia nella fotografia digitale'), la DxO One aveva nel secondo trimestre 2016 un prezzo medio di 517 euro.

logo fujifilm

 

 

Fino a febbraio 2016 Fujifilm proponeva un unico modello di LSC, la X100T sul mercato italiano da novembre 2014. Molto apprezzata dagli appassionati per le sue caratteristiche avanzate, la Fujifilm X100T – descritta in 'Large Sensor Compact: all'avanguardia nella fotografia digitale', articolo cui rimandiamo per maggiori dettagli – è ancora oggi una delle migliori Large Sensor Compact in circolazione. Nel secondo trimestre 2016 il suo prezzo medio era di 1.054 euro.

Fujifilm X70Da febbraio 2016 è in commercio la Fujifilm X70, una sorta di 'sorella minore' della X100T, della quale rappresenta una versione semplificata e dal prezzo più abbordabile. Mantenendo la sofisticata combinazione sensore X-Trans CMOS II in formato APS-C (23,6 x 15,6mm) da 16,3M e processore EXR II che potenzia la X100T, qui però in versione priva di filtro passa-basso, la X70 propone una luminosa ottica 28mm f/2,8 con teleconverter digitale 35mm e 50mm, sistema autofocus a rilevamento contrasto a 49 punti AF, display touch LCD inclinabile di 3'' da 1.040.000 punti, ricchi controlli manuali, sensibilità ISO nativa 200 – 6400 (100 – 51200 estesa), velocità di scatto continuo di 8fps, supporto Raw, capacità video full HD 1080p60 con audio stereo nei formati H.264 e MOV, flash incorporato e connettività Wi-Fi integrata. Pesante pronta all'uso 340gr, la X70 è sicuramente la LSC in formato APS-C più semplice e compatta in circolazione, anche se per questo deve sacrificare l'EVF integrato e controlli manuali completi. Nel secondo trimestre 2016 il prezzo medio di questa valida LSC era di 635 euro, forse troppo elevato per le caratteristiche offerte, inferiori alla Ricoh GR II, probabilmente la migliore LSC APS-C disponibile sul mercato a prezzi concorrenziali.

logo leica

 

 

Pur in assenza di novità recenti non possiamo non parlare di Leica, uno dei tre produttori che attualmente offrono una ricca gamma di LSC, sebbene caratterizzate da prezzi al di fuori della portata di molti appassionati. Rimandando il lettore ai precedenti articoli in materia ('Large Sensor Compact: all'avanguardia nella fotografia digitale' e 'Large Sensor Compact: compatte da sogno') per approfondimenti sui singoli modelli, ricordiamo che attualmente Leica propone la X Vario, un'eccezionale APS-C da 16,1M con zoom 28-70mm sul mercato dal 2013 e ancora oggi ai vertici tra le LSC; la X-E (Typ 102), versione aggiornata della famosa X2, in commercio da fine 2014; la contemporanea X (Typ 113), sorta di 'sorella maggiore' della precedente sempre in formato APS-C; l'ottima D-Lux (Typ 109), erede della D-Lux 6 e sul mercato da fine 2014 e l'eccezionale Q (Typ 116) del 2015, una delle migliori (oltre che la più costosa) LSC in assoluto. Nel secondo trimestre 2016 i prezzi medi di queste LSC erano 2.183 euro (X Vario), 995 euro (X-E), 1.911 euro (X), 1.045 euro (D-Lux) e 4.280 euro (Q), molto superiori alle dirette concorrenti, pur trattandosi in tutti i casi di eccellenti fotocamere con in più il 'peso' del blasone Leica.

logo nikon

 

 

 

Tra i principali produttori Nikon è rimasta piuttosto attardata nel segmento delle LSC in quanto fino agli inizi del 2016 poteva offrire solamente l'ormai datata Coolpix A del 2013 (prezzo medio nel secondo trimestre di 704 euro) descritta in 'Large Sensor Compact: compatte da sogno'.

Nikon DL24-85A giugno 2016 però faceva il suo debutto la serie Nikon DL, che oltre alla LSC superzoom DL24-500 annovera attualmente DL18-50 e DL24-85. Nel caso di questi due modelli, annunciati su Fotoguida.it si tratta di fotocamere identiche eccettuata l'ottica. Incentrate su un sensore Nikon CX di 1,0'' (13,2 x 8,8mm) da 20,8M coadiuvato da un processore di nuova generazione Expeed 6A, queste LSC offrono un luminoso zoom ottico 2,8x (18 – 50mm)/3,6x (28 – 85mm) sempre f/1,8 – 2,8, sistema autofocus ibrido a rilevamento di contrasto (171 punti) e di fase (105 punti), EVF esterno opzionale, display LCD touch inclinabile di 3'' da 1.037.000 punti, controlli manuali completi, sensibilità ISO nativa 160 – 12800, raffica di 20fps (60fps bloccando la messa a fuoco sul primo scatto), supporto Raw, capacità video 4K/UHD 2160p30 con audio stereo nei formati MPEG4, AVC/H.264 e MP4, flash incorporato e connettività Wi-Fi con NFC e Bluetooth. Pesanti pronte all'uso circa 350gr, DL18-50 e DL24-85 come si può vedere sono tra le LSC più moderne e complete, criticabili unicamente per la scelta del mirino elettronico non integrato. Il prezzo medio iniziale di DL18-50 e DL24-85 era rispettivamente di 847 euro e 681 euro, piuttosto elevato per chi desidera aggiungervi l'EVF esterno.

logo panasonic



Panasonic propone due modelli di LSC dalle eccellenti caratteristiche, ai quali si è aggiunta un'interessante novità al Photokina 2016. Ma procediamo con ordine. L'interessantissima Lumix DMC-LX100, sul mercato da ottobre 2014 e annunciata su Fotoguida in occasione di Photokina 2014, si è guadagnata da subito un'eccellente reputazione per la qualità e le caratteristiche offerte. Rimandando il lettore al precedente articolo 'Large Sensor Compact: all'avanguardia nella fotografia digitale' per la descrizione dettagliata, ricordiamo qui che Lumix DMC-LX100 nel secondo trimestre 2016 aveva un prezzo medio di 609 euro, molto concorrenziale rispetto alle dirette rivali.

Panasonic Lumix DMC-TZ100Marzo 2016 segnava l'uscita sul mercato della Lumix DMC-TZ100, un'altra eccellente fotocamera che si è ritagliata un posto di rilievo tra le LSC. Annunciata su Fotoguida.it in occasione del CES 2016, la TZ100 è caratterizzata da un eccellente sensore HS MOS di 1,0'' (13,2 x 8,8mm) da 20,1M, uno zoom 10x (25 - 250mm) f/2,8 – 5,9, un EVF da 1.166.000 punti con copertura del 100%, un sofisticato sistema autofocus a rilevamento contrasto a 49 punti AF con tecnologia DFD (Depth from Defocus) e funzione Post Focus, un display LCD touch fisso di 3'' da 1.040.000 punti, un sofisticato sistema di stabilizzazione su 5 assi, controlli manuali completi, sensibilità ISO nativa 125 – 12800 (estesa 100 – 25600), velocità di scatto continuo di 10fps, supporto Raw, capacità video 4K/UHD 2160p30 con audio stereo nei formati AVCHD, AVCHD Progressive e MP4, flash incorporato e connettività Wi-Fi integrata. Pesante pronta all'uso 312gr, la TZ100 è una LSC dalle eccellenti caratteristiche, criticabile unicamente per l'EVF dalle performance non eccezionali ma comunque integrato, a differenza di altre concorrenti che ne richiedono l'acquisto a parte. Nel secondo trimestre 2016 la Lumix DMC-TZ100 aveva un prezzo medio di 640 euro, molto concorrenziale rispetto alle dirette rivali.

Panasonic Lumix DMC-LX10È di questi giorni l'annuncio al Photokina 2016 dell'ultima nata in tema di LSC in casa Panasonic. La nuovissima Lumix DMC-LX15, la cui uscita è prevista per ottobre-novembre, dovrebbe andare a coprire la fascia medio-bassa tra le LSC targate Panasonic, collocandosi quindi un gradino al di sotto rispetto a LX100 e TZ100. Incentrata su un sensore CMOS di 1,0'' (13,2 x 8,8mm) da 20,1M, la LX15 offre un luminoso zoom 13x (26 - 78mm) f/1,8 – 2,8, un sistema autofocus a rilevamento contrasto a 49 punti AF con tecnologia DFD (Depth from Defocus), un display LCD touch inclinabile di 3'' da 1.040.000 punti, un sistema di stabilizzazione avanzato su 5 assi Hybrid OIS+', controlli manuali semplificati, sensibilità ISO nativa 125 – 12800 (estesa 100 – 25600), velocità di scatto continuo di 10fps, supporto Raw, capacità video 4K/UHD 2160p30 con audio stereo nei formati AVCHD, AVCHD Progressive e MP4, flash incorporato e connettività Wi-Fi integrata. Pesante pronta all'uso 310gr, valore praticamente identico alla TZ100, la LX15 si presenta come una LSC dalle ottime caratteristiche, cui manca unicamente l'EVF delle sorelle maggiori. Il prezzo iniziale dovrebbe essere di 699 dollari.

logo ricoh

 

 

Nessuna novità recente in casa Ricoh-Pentax per ciò che riguarda le LSC, il cui unico esponente rimane l'eccellente Ricoh GR II del 2015, una delle migliori se non la migliore Large Sensor compact in formato APS-C attualmente in circolazione (escludendo le molto più costose Leica). Descritta su Fotoguida.it che in 'Large Sensor Compact: all'avanguardia nella fotografia digitale', la Ricoh GR II aveva nel secondo trimestre un prezzo medio di 660 euro, cui si deve aggiungere per chi lo desidera il costo del mirino ottico opzionale.

logo sigma

 

 

Niente novità in materia neanche per Sigma, che nel 2015 ha completato la gamma di LSC DP Quattro con il modello DP0 Quattro. Incentrate sulla peculiare tecnologia dei sensori Foveon, le DP Quattro adottano un approccio simile a quello seguito da Nikon con la serie DL: macchine identiche con ottica diversa da un modello all'altro. Così DP0 Quattro (21 mm), DP1 Quattro (28 mm), DP2 Quattro (45 mm) e DP3 Quattro (75 mm) presentano caratteristiche identiche fra loro. Descritte nei nostri due precedenti articoli sull'argomento ('Large Sensor Compact: all'avanguardia nella fotografia digitale' e 'Large Sensor Compact: compatte da sogno') ai quali rimandiamo per maggiori dettagli, le LSC Sigma sono fotocamere sofisticate (il mirino ottico è però soltanto opzionale) che utilizzano una tecnologia che vanta uno zoccolo duro di appassionati ma rimane comunque di nicchia. Nel secondo trimestre 2016 prezzi medi erano di 789 euro (DP0 Quattro), 852 euro (DP1 Quattro), 809 euro (DP2 Quattro) e 816 euro (DP3 Quattro).

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Come spesso accade, anche nel settore delle LSC Sony è uno dei produttori più prolifici se non il più prolifico in assoluto. Nella gamma Sony spiccano infatti le LSC entry-level/midrange della famiglia RX100, che annovera attualmente la capostipite Cyber-shot DSC-RX100 (2012) e le successive Cyber-shot DSC-RX100 II o RX100M2 (2013), Cyber-shot DSC-RX100 III o RX100M3 (2014) e Cyber-shot DSC-RX100 o RX100M4 (2015). Queste eccellenti LSC, di cui abbiamo parlato in 'Large Sensor Compact: all'avanguardia nella fotografia digitale' e 'Large Sensor Compact: compatte da sogno', sono ancora oggi tra le LSC di fascia entry-level (RX100/RX100 II) e midrange (RX100 III/IV) più apprezzate dagli appassionati, potendo offrire caratteristiche e qualità dell'immagine di alto livello. Nel secondo trimestre 2016 il prezzo medio di RX100, RX100 II, RX100 III e RX100 IV era rispettivamente di 390 euro, 520 euro, 711 euro e 982 euro. A queste ottime LSC, disponibili anche nelle varianti Hasselblad (Stellar, alias RX100 e Stellar II, alias RX100 II), si affianca la lens style camera Cyber-shot DSC-QX100, una camera unit che permette di trasformare qualunque smartphone di caratteristiche adatte in una vera fotocamera fornendogli tutto ciò che gli manca. Descritta in 'Large Sensor Compact: compatte da sogno', la Sony QX100 nel secondo trimestre 2016 aveva un prezzo medio di 370 euro.

Sony Cyber-shot DSC-RX1R IILa LSC più recente in casa Sony è la top di gamma Cyber-shot DSC-RX1R II o RX1RM2. Sul mercato da fine 2015, questa eccezionale LSC full frame si affianca alla versione precedente Cyber-shot DSC-RX1R del 2013 e alla di poco antecedente Cyber-shot DSC-RX1, identiche fra loro eccettuata l'assenza di filtro passa basso sulla RX1R. Descritte nei due articoli succitati, RX1 e RX1R si collocano ai vertici della categoria per caratteristiche e prestazioni insieme alla versione più recente. Descritta anche su Fotoguida.it, la RX1R II è incentrata su un sofisticato sensore BSI-CMOS Exmor R Full Frame (35,9 x 24,0mm) da ben 42,4M con filtro passa basso variabile, una novità assoluta nel settore, integrato da un potente processore Bionz X, un luminoso 35 mm f/2,0, un nitido display LCD inclinabile di 2,95" da 1.228.800 punti, un sofisticato sistema autofocus a 399 punti AF a rilevamento di fase e 25 punti AF a rilevamento di contrasto, un luminosissimo EVF OLED a scomparsa da 2.359.296 con copertura del 100%, capacità video full HD 1080p60 nei formati XAVC S, AVCHD e MP4, capacità ISO nativa 100 – 25600 (estesa 50 – 102400), raffica di 5fps, un valore invero non eccezionale, e connettività Wi-Fi con NFC. Assente per ragioni di spazio il flash integrato. Con un peso pronto di 507gr, la Cyber-shot DSC-RX1R II è in grado di offrire immagini di qualità eccezionale, comparabili alle migliori DLSR full frame. Purtroppo un simile livello qualitativo ha un costo molto elevato anche su una compatta quale è la Cyber-shot DSC-RX1R II: nel secondo trimestre 2016 il prezzo medio era di ben 3.458 euro, mentre per Cyber-shot DSC-RX1R e Cyber-shot DSC-RX1 bastavano – si fa per dire – rispettivamente 2.727 euro e 2.669 euro.

In conclusione

Come il lettore può apprezzare, le LSC (unitamente alle consorelle LSC superzoom) rappresentano oggi le più reali e temibili concorrenti delle fotocamere a ottica intercambiabile (DSLR e CSC). E quanto ciò sia vero è testimoniato dal numero e dalla varietà dei modelli disponibili, a conferma del fatto che nonostante la crisi di mercato che affligge ormai da anni in particolare il comparto delle fotocamere a ottica fissa, le LSC rimangono in assoluto i prodotti trainanti. Le caratteristiche sempre più complete e le prestazioni sempre più sofisticate che questa tipologia di fotocamera è in grado di esprimere ne fanno sempre più la scelta privilegiata per l'appassionato che non vuole sacrificare la qualità al vincolo del corpo macchina e delle ottiche separate e che per tale comodità è disposto a pagare prezzi anche molto elevati. Si tratta non soltanto di una tendenza ormai consolidata ma che in prospettiva sembra destinata a rafforzarsi ulteriormente.

Data di pubblicazione: ottobre 2016
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