A volte le città di provincia offrono opportunità inaspettate e Nizza non fa eccezione. Abituata a Roma che, per quanti difetti abbia, non è comunque mai a corto di mostre da visitare per colmare i momenti di spleen che sempre più spesso accompagnano la nostra frenetica vita moderna, soggiornando a Nizza avevo paura di non trovare abbastanza cose da vedere; per quanto turistica, è pur sempre una cittadina di provincia e quindi spesso vista con la puzza sotto il naso da chi abita nelle grandi metropoli: anche la sottoscritta era caduta in questa trappola mentale… ma era uno sbaglio.

Théatre de la Photographie et de l'Image di Nizza. Mostra di Patrick Swirc, 2015Fra le diverse esposizioni primaverili in corso ci sono infatti due mostre fotografiche davvero interessanti: la prima, “Patrick Swirc – Viaggi Fotografici”, è ospitata al Théatre de La Photographie et de l’Image, mentre la seconda, dal titolo “La Fotografia in bianco e nero nelle collezioni del MAMAC”, è visitabile alla Galerie des Ponchettes.

Forse non tutti conoscete Patric Swirc, ma sicuramente verrà annoverato fra i migliori fotografi ritrattisti a cavallo fra il secolo scorso e quello attuale. È francese ma la sua fama è internazionale ed è il prototipo del fotografo che lavora per le riviste patinate (che se lo contendono da anni). È specializzato nei ritratti people e alla sua macchina fotografia non è sfuggito praticamente nessun vip. Se Swirc fosse però “solo” questo, francamente io non scriverei nemmeno due righe su di lui, ma il fatto è che non è solo questo. Spiego meglio: ritrae personaggi famosi, certo, ma ha un modo davvero tutto suo di farlo perché lui stesso è qualcuno di davvero singolare.
“Se nel giro di due minuti non ho la foto che desidero, so già che non l’avrò mai”. In questa frase è condensato il 90% della sua personalità e del suo modo di lavorare.

Da più di trent’anni scatta quasi quotidianamente ritratti delle star dello show-business, ma anche di uomini d’affari e di politici. Lavora esclusivamente per la stampa: Elle, Marie Claire, Paris Match.

Come dicevo però, Patric Swirc non è solo questo: ha girato il mondo e, ovviamente, lo ha fotografato e nell’esposizione in corso al Teatro della Fotografia e dell’Immagine, la sezione dedicata alle sue foto di viaggio è sicuramente una delle parti migliori, se non la migliore dal punto di vista emotivo. Lui, sempre di fretta perché pressato dai tempi dettati dalle impaginazioni dei giornali e dal mondo editoriale, quando viaggia prende il suo tempo e lo ferma in uno scatto.

Clint Eastwood. Fotografia di Patrick SwircL’esposizione presenta l’intero arco del suo lavoro: la Corea del Nord, le celebrità, la moda, i quaderni di viaggio, la madre dei morti, gli spiriti; ci si trova immersi nel suo mondo lavorativo e creativo e alla fine del percorso si giunge alla conclusione che è la ricerca permanente la chiave di lettura che corrisponde al suo io più profondo. Questa ricerca la si trova nei suoi incontri vis à vis con i personaggi che immortala per la stampa (anche se, per sua stessa ammissione, negli ultimi anni i ritratti sono pilotati dagli agenti delle star che immortala e dalle stesse riviste che li pubblicano: gli uni e le altre non vogliono nulla di troppo forte, nulla che possa disturbare lo sguardo di chi compra i giornali e questo, come afferma lui stesso, è un po’ un peccato); ma la si trova anche nei reportage di viaggio e nei lavori degli ultimi anni (estremamente singolari ed interessanti). Sto parlando della serie “La mère des morts” (La madre dei morti) e “Les esprits” (Gli spiriti). Convinto che la madre che dona la vita doni anche la morte, nel 2010 Swirc realizzò la serie “La mère des morts” per la Galleria parigina Thierry Marlat. Ogni foto è stata scattata a casa sua, che, a detta di chi c’è stato, è ricca di cose curiose e stravaganti, che gli tornano utili per “decorare” i suoi modelli durante le sedute fotografiche. Tornando alla serie: amore e morte, fratelli a un tempo stesso ingenerò la sorte, così dice il nostro Poeta più malinconico e così pensa anche Swirc, che si è rifatto al mito di Eros e Thanatos ma anche ai baudelariani “Fiori del male”, per creare questo lavoro che definire singolare è dir poco. Di sicuro questi scatti evidenziano un lato della sua personalità molto oscura e sobria al tempo stesso. E questo lato creativo si sviluppa anche nel lavoro successivo, “Les Esprits”, del 2013. Queste opere sono nate dalla sua precisa convinzione che degli spiriti infestassero la sua casa. Patric Swirc crede fermamente nell’irrazionale, nel non spiegabile, nel mistero. Lui, fotografo, crede anche in ciò che non vede. Le immagini che appartengono a questa serie, scattate anche queste a casa sua, sono comunque al tempo stesso un modo di esorcizzare la morte, di familiarizzare con lei e di prepararsi all’ultimo viaggio verso l’affascinante aldilà.

Altra esposizione primaverile di notevole rilievo è quella ospitata alla Galerie des Ponchettes, nella vecchia Nizza: “La fotografia in bianco e nero nelle collezioni del MAMAC”. Sono raccolte cinquanta opere fotografiche appartenenti al Museo d’Arte Contemporanea di Nizza che da oltre trent’anni non venivano esposte (e alcune addirittura non sono mai state presentate al grande pubblico prima d’ora).

Si possono vedere foto di Jean Brasille, Norbert Buchsbaum, Bernard Descamps, Robert Doisneau, Nicolas Dubreuil, Claude Fournet, Serge Gal, Gérardpierre, Michel Guillemin, Bernard Guillot, Pascal Hausherr, Raolu Hausmann, Eikoh Hosoe, Vera Isler, Alain Leloup, O. Winston Link, Robert Mapplethorpe, Peter Marifoglou, Gérard Pillon, Olivier Remualdo, Michou Strauch, Juliet Van Otteren.

È davvero una collettiva di tutto rispetto ed è emozionante poter vedere in una sorta di anteprima alcuni lavori di questi grandi fotografi, alcuni dei quali annoverati fra i maestri della fotografia.

Se nei prossimi mesi passate da Nizza, ve ne consiglio la visione. Solo un’ultima cosa: tempo fa scrissi che il Teatro della Fotografia e dell’Immagine era gratuito e quando lo dissi era vero, ma dal 1° gennaio 2015 tutti i musei nizzardi non sono più ad ingresso libero, a meno che non si sia residenti a Nizza: purtroppo anche la Francia ha dovuto adeguarsi alla crisi economica.

“Patric Swirc - Voyages Photographique”
Nizza, Théatre de la Photographie et de l’Image
27 Boulevard Dubouchage
14 febbraio- 24 maggio 2015-03-30

“La Photographie en noir et blanc dans les collections du MAMAC”
Nizza, Galerie des Ponchettes
77 quai des Etats-Unis
3 febbraio- 3 maggio 2015

Data di pubblicazione: aprile 2015
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