Fotografia, ovvero scrittura con la luce, se guardiamo il significato etimologico della parola. Quasi inutile aggiungerlo: la luce è molto importante quando si parla di fotografia, ma in questo caso, in un momento come quello di fine anno/inizi del nuovo, sembra veramente dominare. E parliamo proprio di luce, perché il periodo con tutti i problemi che presenta evoca piuttosto qualcosa di diverso. Ecco dunque che è logico parlarne anche in queste righe, in un momento in cui le luminarie dominano le strade e gli alberi di Natale fanno sfoggio di luci in casa e nelle piazze e, se vogliamo parlare di un aspetto più spirituale, altra luce è insita proprio nel significato del Natale.

Il mese di gennaio nel calendario 2015 Epson firmato da Renato MarcialisDunque in queste righe parliamo di luce in tutte le sue sfaccettature. Ma la luce, in questo periodo in particolare, si intreccia con un altro tema che sta assumendo di giorno in giorno un rilievo più importante: l’Expo, naturalmente, che animerà i mesi da maggio a ottobre e, si spera, sarà occasione di nuova luce. Metaforica, naturalmente.

La luce è protagonista di un nuovo calendario: è quello Epson che ogni anno ripropone i 365 giorni con delle fotografie. E che per il 2015 proprio dalla luce prende il titolo: il quindicesimo calendario Epson si intitola "Luci e ombre" ed è firmato da Renato Marcialis. Il titolo non è certo casuale perché Renato Marcialis da molti anni ha voluto portare la luce (e dunque le ombre) di Caravaggio nelle sue foto, che hanno per protagonisti ortaggi e frutta. E anche questo secondo aspetto è comune a entrambi: anche Caravaggio ha spesso dipinto nature morte - ma certo non solo: cambiano i soggetti ma non il modo di usare la luce - come Marcialis si è specializzato in cocktail e food. Davanti all’obiettivo, naturalmente.

Questa sua linea fotografica l’ha chiamata “Caravaggio in cucina” e il risultato sono immagini di grande effetto che sanno trasfigurare gli elementi fotografati suscitando l’attenzione, la soddisfazione, il piacere dell’osservatore. Da parte loro, gli ortaggi fotografati assumono una forza, un rilievo, trasfigurati dalla luce e dall’occhio del fotografo. Ora una serie di queste foto, che segnano in particolare l’origine della linea caravaggesca, è raccolta nel calendario che, secondo tradizione Epson, è stato realizzato incollando foto originali. Queste sono state stampate, in agosto e settembre con due Epson Stylus Pro 7890 su carta Epson Enhanced Matte Paper. Una scelta che garantisce la qualità delle pagine e che l’applicazione sul calendario ha imposto, perché la carta utilizzata abitualmente da Renato Marcialis è troppo spessa e pesante per essere usata nel calendario: il fotografo stampa infatti le sue opere su Water Resistant Canvas Matte Roll, sulla quale passa col pennello una particolare vernice trasparente per dare una finitura simile ai colori a olio usati in pittura.

Il calendario non rimarrà comunque solo visibile sulle pareti di un numero ridotto di fortunati/appassionati: sarà esposto allo Urban Center di Milano dal 17 al 26 febbraio 2015 con una mostra che celebrerà, con qualche mese di anticipo, il tema dell’Expo, "Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita".

Michaelmas Cay, Grande barriera corallina, Australia orientale, 1969 ©Walter Bonatti/ContrastoIl pianeta non si nutre però solo di alimenti: la cultura deve essere un elemento che ugualmente nutre gli esseri umani. In questo caso cervello e spirito, come abbiamo già ricordato nei mesi precedenti. In questa linea si inserisce il programma di mostre del Palazzo della Ragione Fotografia di Milano, che, in questi mesi di preExpo, fino all’8 marzo 2015 ospita la prima mostra mai dedicata a Walter Bonatti. Per il visitatore è una occasione di scoprire – ecco dunque la luce - un Bonatti non solo scalatore, ma anche grande fotografo.

Intitolata “Walter Bonatti. Fotografie dai grandi spazi”, permette di far luce su una intensa attività con la macchina fotografica utilizzata negli angoli più diversi del nostro pianeta. «Le immagini in mostra – si legge nella scheda di presentazione – testimoniano oltre 30 anni di viaggi alla scoperta dei luoghi meno conosciuti e più impervi della Terra e raccontano una passione travolgente per l’avventura insieme alla straordinaria professionalità di un grande reporter». E parlano anche di un grande coinvolgimento di Bonatti e una sua forte partecipazione con la natura che lo circonda: in gran parte delle foto è infatti presente anche lui nella inquadratura grazie ad autoscatti, telecomandi, scatti fatti da altri secondo l’inquadratura da lui scelta. «Piccolo uomo curioso con le sue emozioni»: così si definisce Bonatti e queste parole, che si possono leggere in un pannello in mostra, comunicano quella stessa emozione anche ai visitatori. Che, si può prevedere, saranno ancora numerosi: «Alle mostre, la domenica, c’è più gente che allo stadio», annuncia, con logica soddisfazione, l’assessore alla Cultura del Comune di Milano, Filippo Del Corno.

Antartide (quadrante neozelandese). Novembre dicembre 1976  ©Walter Bonatti/Contrasto

Ecco dunque che quello stretto rapporto cultura-nutrimento si ripropone. E si riproporrà in occasione dell’Expo, sotto molti aspetti, con spettacoli teatrali, appuntamenti musicali con concerti e opere liriche, ma anche, naturalmente, con mostre. E con mostre fotografiche: il Photofestival nel 2015, infatti, raddoppierà. La grande rassegna con oltre un centinaio di mostre fotografiche, ancor più delle precedenti otto edizioni, renderà Milano capitale della fotografia: in concomitanza con l'Expo sarà dal 21 aprile al 30 giugno e dal 15 settembre al 31 ottobre e si rivolgerà a un pubblico internazionale, che avrà così la possibilità di avvicinarsi con piacere al Made in Italy fotografico e conoscerlo meglio.

Il Photoshow: come apparirà nel 2015 con il nuovo logo e nella nuova locationAl Photofestival si accompagnerà il Photoshow, secondo una formula nuova. L’edizione numero 15 dell’importante rassegna di Fotografia e Digital Imaging promossa da AIF - Associazione Italiana Foto & Digital Imaging è in programma a Milano presso Superstudio Più dal 23 al 25 ottobre 2015. Per l’occasione è stato studiato un nuovo marchio: «Un marchio che vuole mettere a fuoco il posizionamento del nuovo evento come un’occasione unica di incontro e confronto sui temi della tecnica e dell’arte fotografica per il pubblico di professionisti e appassionati. Nella nuova grafica, gli schermi digitali delle reflex e i frame fotografici si fondono per diventare simbolo delle infinite possibilità che la fotografia ha, ancora oggi, di sorprendere la nostra immaginazione, scatto dopo scatto.

Il sistema grafico rende inoltre espliciti l’anno di svolgimento e la sede di Photoshow, come accade per gli eventi e le manifestazioni culturali più rilevanti». Così si legge nella scheda di presentazione del prossimo Photoshow e non è un caso se, anche da queste parole, traspare la voglia di mettere in luce le possibilità espressive e di comunicazione della fotografia, grazie agli strumenti che la tecnologia mette a disposizione, studiati per le più differenti situazioni.

Dunque, voglia di luce e di nutrimento dello spirito che si intersecano. Appare logica, a questo punto, una domanda: se guardiamo l’andamento del mercato siamo anche in questo caso in un momento di luce? La risposta non appare positiva: a confermarlo intervengono i dati dell'Osservatorio Findomestic che, come ogni anno a dicembre, ripropone l'andamento del mercato. Quest'anno il settore della fotografia non sta vivendo un momento positivo. Anzi: «Nel 2014 – si legge nel documento – si accentua la flessione delle vendite e del fatturato, che il settore sta gia? sperimentando da alcuni anni. In calo le macchine compatte, che perdono in quota sul comparto sia in volume sia a valore in favore di segmenti tecnologicamente piu? evoluti, come le fotocamere reflex, a testimonianza dello spostamento delle preferenze dei consumatori verso prodotti di alta gamma non sostituibili dalle funzionalità degli smartphone o dei tablet. Unico segmento che contribuisce positivamente alla crescita del fatturato del settore e? quello delle mirrorless, sebbene con quote ancora molto contenute».

Il 30º anno di Findomestic ha fatto sì che venisse fatto un raffronto tra coloro che trent'anni fa avevano 30 anni (e dunque oggi hanno sessant'anni) e i trentenni di oggi. Risulta che tutto è molto differente: le attese sono diverse, le prospettive sono differenti e il mercato nel frattempo è totalmente cambiato. Negli anni ’80, si legge sull’Osservatorio Findomestic, «l’edonismo, che caratterizza lo stile di vita del tempo, permea anche il comparto della fotografia, che passa da strumento di partecipazione alla vita di massa a strumento di valorizzazione del singolo individuo. La distribuzione avviene presso negozi specializzati e l’informazione demandata a riviste specializzate». Nel decennio successivo «nonostante la crisi del ’93, le vendite del comparto tengono grazie all’innovazione tecnologica. La grande distribuzione specializzata apre le porte anche ai prodotti del comparto della fotografia». E gli anni 2000? «Il 2003 segna il passaggio della fotografia da mercato di nicchia a bene “consumer”. Avviene cosi? il sorpasso del digitale sull’analogico (valore del digitale piu? del 50%). Si fa forte la convergenza con i settori dell’IT e TLC. Nell’arco del decennio, la diffusione degli smartphone sancisce la fotografia come bene di massa, in quanto in grado di sostituire una compatta entry level e avendo inoltre la possibilità di elevare la fotografia a “momento di condivisione” tramite l’accesso immediato a Internet. Si nota anche la crescita dell’e-commerce nel settore». Per quanto riguarda lo scenario evolutivo si legge, tra l’altro, «potenziale di sviluppo si potra? rinvenire negli “amatori” di nuova e vecchia generazione che cercano nel prodotto uno strumento per affermare la propria “arte”».

È uno scenario futuro, che, a breve termine, si interseca con l’Expo. Secondo le previsioni dovrebbe arrivare a Milano, e più in generale nel nostro Paese, un numero molto elevato di turisti da tutto il mondo: i biglietti già acquistati da privati e agenzie offrono una prima piccola conferma incoraggiante. I differenti soggetti – i prodotti esposti all’Expo, i padiglioni, le iniziative, Milano e le altre città, loro bellezze architettoniche e paesaggi – tutto sembra offrire occasioni fotografiche uniche e, logicamente, irripetibili. Quelle occasioni che si possono considerare capaci di suscitare quel desiderio che l’Osservatorio Findomestic indica come voglia di «affermare la propria “arte”».

(data di pubblicazione: dicembre 2014)

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