analisi-mercato-mondiale-fotografia-digitale-2013Nel numero scorso di questa rubrica abbiamo analizzato lo stato del mercato globale della fotografia digitale nel 2013, evidenziando come alla grave crisi commerciale, che per la prima volta in assoluto da quando sono disponibili i dati CIPA per il settore ha provocato un calo delle vendite anche dei corpi macchina e delle ottiche, faccia da contraltare il forte dinamismo sul versante tecnologico, con tutti i produttori attivamente impegnati nello sviluppo e nella commercializzazione di fotocamere e obiettivi sempre più capaci e sofisticati nell'intento di sovvertire una tendenza al ribasso che si protrae ormai da alcuni anni. La seconda parte del nostro studio è invece dedicata all'analisi del mercato nelle diverse aree geografiche, dalla quale emergono spunti di riflessione di notevole interesse.

La crisi del mercato che ha caratterizzato anche il 2013, come abbiamo visto nella prima parte della nostra analisi, ha provocato un calo delle consegne di fotocamere di quasi il 40% in Europa (20,3 milioni di unità, con una riduzione del 37,51% rispetto al 2012), Americhe (18,4 milioni, -36,63%) e Asia (14,4 milioni, -39,2%), mentre il Giappone è riuscito a contenere la flessione al 13,38% (7,9 milioni di consegne). Grazie a questo risultato il Giappone sale al 12,62% del mercato mondiale, avvicinando Asia (22,96%), Americhe (29,3%) ed Europa (32,27%). Vale la pena di evidenziare però come il mercato orientale nel suo complesso, ovvero Asia e Giappone, commercialmente omogeneo almeno nell'ottica occidentale, sia in realtà il primo mercato mondiale con una quota complessiva del 35,58% (22,4 milioni di unità consegnate lo scorso anno). È interessante inoltre sottolineare che la flessione del mercato giapponese, che grazie a una serie di incentivi al consumo introdotti dal governo (terminati però in marzo) ha registrato una forte crescita delle vendite di corpi macchina e ottiche, è da imputare integralmente al calo delle vendite di fotocamere a ottica fissa.

Fotocamere a ottica intercambiabile e obiettivi


Mercato fotocamere a ottica intercambiabile 2006-2013

Questa tendenza balza immediatamente all'occhio concentrando l'attenzione sul mercato dei corpi macchina. Il Giappone è stato infatti l'unico mercato positivo nel 2013 con una crescita di ben il 27,39% (2,3 milioni di fotocamere a ottica intercambiabile consegnate), al contrario di Europa (-22,33%, 5,4 milioni), Americhe (-16,2%, 4 milioni) e Asia (-18,27%, 5,1 milioni). La flessione percentuale più contenuta di questo segmento rispetto all'intero settore delle fotocamere testimonia che anche in Europa, Americhe e Asia il calo delle vendite è imputabile principalmente all'inarrestabile contrazione del mercato delle fotocamere a ottica fissa. Asia (29,59% del mercato complessivo) e Giappone (13,62%) insieme rappresentano una porzione ancora più ampia del mercato mondiale, il 43,21%, nettamente davanti ad Europa (31,72%) e Americhe (23,49%). Particolarmente degna di nota l'avanzata del Sol Levante, cresciuto come quota di mercato di oltre il 50% in un anno (la quota per il 2012 era infatti di poco superiore all'8%). L'analisi dei dati forniti dalla CIPA, l'associazione dei produttori giapponesi di dispositivi fotografici, offre spunti ancora più interessanti riguardo la ripartizione delle vendite di fotocamere a ottica intercambiabile tra DSLR e CSC o mirrorless.

Mercato DSLR 2012-2013

Mercato CSC 2012-2013

I due grafici precedenti mostrano in maniera eloquente come l'unica area geografica in controtendenza dal punto di vista commerciale nel segmento delle fotocamere a ottica intercambiabile sia stato il mercato giapponese. Ciò è sicuramente dovuto in parte agli incentivi al consumo introdotti dal governo lo scorso anno, misure i cui effetti si ripercuoteranno però solamente nel primo trimestre di quest'anno, fino alla scadenza di marzo. Particolarmente interessante è il diverso comportamento dei singoli mercati nelle consegne di DSLR e CSC. La crescita registrata nel mercato giapponese è stata infatti di oltre il 42% per le prime ma solo poco meno del 9% per le seconde. Rimanendo in oriente, il mercato asiatico ha visto un calo molto più sensibile delle reflex (-21% circa) rispetto alle mirrorless (-9%). Viceversa, in Europa la flessione delle vendite è stata più pronunciata per le CSC (-26% circa) che per le DSLR (approssimativamente -22%) mentre nelle Americhe il divario è stato ancora maggiore, rispettivamente -45% contro -11%. Tali differenze sono imputabili alla fortissima presa che ha avuto in oriente il concetto di fotocamera a ottica intercambiabile priva di pentaspecchio, con i benefici che ne derivano in materia di minori pesi e ingombri, mentre nelle Americhe e nel Vecchio Continente vi sono evidentemente maggiori resistenze da parte dei consumatori.

La predilezione per le reflex tradizionali è confermata dal fatto che Europa e Americhe nel 2013 assommavano rispettivamente al 34,45% (4,8 milioni circa rispetto ai 6,1 milioni di unità del 2012) e al 26,17% (3,6 milioni contro 4 milioni) del mercato in contrapposizione al 27,47% dell'Asia (3,8 milioni anziché 4,8 milioni) e al 10,47% del Giappone, per il quale la crescita è stata addirittura del 66,31% rispetto al 2012 (1,45 milioni contro 1 milione). Per quanto riguarda le DSLR, Asia e Giappone assieme rappresentano sì il primo mercato mondiale ma soltanto con poco meno del 38% del totale, nemmeno il 4% in più rispetto all'Europa. Rivolgendo l'attenzione al segmento delle CSC vediamo che le differenze sono nettamente maggiori.

Percentuali mercato DSLR/CSC 2012-2013

Il grafico evidenzia chiaramente la crescita di Asia e Giappone, che rappresentano rispettivamente il primo e il secondo mercato mondiale, assommando a oltre il 65%. Per l'anno in corso non sono disponibili previsioni relative ai singoli mercati, in quanto la CIPA rilascia stime solamente per il mercato domestico e il resto del mondo. Per quanto riguarda il mercato del Sol Levante per quest'anno viene stimata una crescita dell'8,7% per complessivi 2,5 milioni di fotocamere a ottica intercambiabile, con una incremento più consistente nelle vendite di CSC, mentre il resto del mercato dovrebbe registrare un ulteriore calo di vendite a 14,2 milioni (-4,1%).

Mercato ottiche 2006-2013

In piena sintonia con la flessione delle vendite di corpi macchina, anche il segmento delle ottiche ha registrato per la prima volta in assoluto un calo sensibile, sebbene con accenti diversi nelle varie aree geografiche. Con 7,2 milioni di pezzi, infatti, le Americhe nel 2013 hanno registrato un calo delle consegne del 9,23%, ben inferiore al quasi -21% dell'Europa (poco meno di 8 milioni di unità vendute) e al -18,16% dell'Asia (7,1 milioni di ottiche consegnate). Anche per quanto riguarda gli obiettivi il Giappone si conferma nettamente in controtendenza, con un incremento delle vendite di ben il 24,14% con quasi 4 milioni di unità. Tale crescita si è tradotta in un balzo in avanti nella quota mondiale del Giappone di oltre il 41% rispetto al 2012 a quasi il 15%, avvicinando Americhe e Asia al 27% ed Europa a quasi il 30%. È da sottolineare il fatto che anche in questo segmento di mercato Asia e Giappone insieme rappresentano il primo mercato mondiale con oltre il 41% del totale (più di 11 milioni di pezzi consegnati). Anche per quanto riguarda le ottiche la CIPA diffonde previsioni geografiche riguardanti solamente il mercato interno e il resto del mondo. Secondo l'associazione dunque, per l'anno in corso il Giappone registrerà una crescita nelle consegne di obiettivi pari al 5% con 4,2 milioni di unità, ancora in controtendenza rispetto al resto del mercato che dovrebbe fare segnare un ulteriore calo del 5,7% a 21,4 milioni.

Fotocamere a ottica fissa

Mercato fotocamere a ottica fissa 2006-2013

Con un crollo superiore al 40% sia in Europa (-42%, 14,8 milioni di unità), Americhe (-41%, 14,4 milioni) e Asia (-46%, 9,4 milioni), il segmento delle compatte conferma in pieno la crisi generalizzata in cui si dibatte ormai dal 2010 e che appare destinata a proseguire anche quest'anno. Per quanto riguarda le fotocamere a ottica fissa la CIPA non ha diffuso previsioni per il 2014 relativamente al mercato giapponese e al resto del mondo. Tuttavia il Giappone, che nel 2013 grazie agli incentivi statali terminati a marzo di quest'anno era riuscito a contenere la flessione al 23,6% con 5,6 milioni di unità vendute, nel 2014 dovrebbe ritornare in linea con le altre aree geografiche. Per l'anno in corso la CIPA ha stimato il calo globale delle consegne di compatte del 26% con 33,8 milioni di unità e questa percentuale dovrebbe applicarsi senza marcate variazioni a tutti i mercati geografici, Giappone compreso.

In conclusione

Dall'analisi dei dati di mercato per aree geografiche emerge con forza il predominio commerciale dell'Asia, intesa per noi occidentali come tutto l'Oriente, che si rafforza come primo mercato mondiale in tutti i segmenti nettamente davanti a Europa e Americhe. Particolarmente degna di nota è stata la flessione nelle consegne di fotocamere a ottica intercambiabile che ha interessato Europa, Americhe e Asia, sebbene con accenti molto diversi, in particolare nella ripartizione tra DSLR e CSC. Alla luce delle differenze nell'andamento registrate quest'anno, c'è dunque nel settore notevole curiosità riguardo a quale sarà la responsabilità dei singoli mercati geografici nel calo complessivo rispettivamente del 2,3% e del 4,1% delle consegne di fotocamere a ottica intercambiabile e di ottiche, previsto per quest'anno. Sarà anche interessante verificare quale sarà il comportamento dei vari mercati riguardo all'ennesima contrazione del mercato delle fotocamere a ottica fissa prevista dalla CIPA.

(data di pubblicazione: aprile 2014)

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