Con l'avvento del digitale, che ha praticamente mandato in pensione le pellicole, si è verificato un fenomeno inizialmente difficile da prevedere: la smisurata proliferazione dei formati. La fotografia digitale, infatti, è diventata una vera e propria giungla di formati e relative sigle - full frame, APS-H, APS-C Canon e APS-C Nikon, EVIL, mirrorless, FT, MFT - nella quale non è affatto facile districarsi. Ebbene, in questo numero della nostra rubrica vogliamo cercare di mettere un po' di ordine rivolgendo l'attenzione a un ampio e variegato settore che oggi, dopo alcuni anni di sviluppo, appare in procinto di conoscere un vero e proprio boom: le cosiddette fotocamere "mirrorless".

Le fotocamere mirroless

Capostipite delle fotocamere mirrorless è il formato Quattro Terzi sviluppato da Kodak e Olympus ed è proprio a quest'ultima e alla sua gamma di fotocamere che vogliamo dedicare questa prima parte del nostro studio, riservando alla seconda parte le proposte degli altri produttori, ovvero Panasonic, Ricoh, Samsung e Sony. Dunque, fotocamere "mirroless", dicevamo. Chiariamo innanzitutto cosa si intende con questo termine. Le fotocamere tradizionali, siano esse analogiche o digitali, sono dotate di pentaprisma/pentaspecchio interno che serve a proiettare raddrizzata all'interno del mirino ottico l'immagine inquadrata dall'obiettivo. Come indica chiaramente il termine inglese, una fotocamera "mirrorless" è dunque priva di pentaprisma/pentaspecchio. In effetti, una definizione più precisa delle attuali fotocamera mirrorless la fornisce la sigla EVIL (Electronic Viewfinder with Interchangeable Lens), ovvero, reflex a obiettivo intercambiabile con mirino elettronico incorporato. Come accennato, per parlare di fotocamere mirrorless è necessario partire da Olympus, ma per fare ciò dobbiamo ripercorrere la storia del formato FT, che nasce su corpi macchina dotati di normale pentaspecchio.

FT, 4/3, ovvero Quattro Terzi

Il formato 4/3 o FT (Four Third) nasce per volontà di Kodak e Olympus, che all'edizione 2001 del PMA annunciano una collaborazione finalizzata allo sviluppo di una nuova tecnologia per fotocamere digitali basata su uno standard totalmente nuovo, non zavorrato dall'eredità delle fotocamere a pellicola. L'intento è quello di definire uno standard nel settore delle DSLR che permetta l'uso di corpi macchina e ottiche di produttori differenti. Lo standard FT viene dunque sviluppato senza compromessi allo scopo precipuo di catturare immagini digitali, consentendo di ridurre dimensioni e pesi delle ottiche a tutto vantaggio della maneggevolezza e portabilità degli apparecchi. Ovviamente, le dimensioni ridotte del sensore rispetto, ad esempio, al formato APS-C (17,3x13mm contro 25,1x16,7mm), praticamente dimezzate nei confronti del 35mm o Full Frame (36x24mm), fanno sì che l'angolo di campo delle ottiche sia anch'esso dimezzato e la focale raddoppiata, così che un 300mm equivale a un 600mm nel formato 35mm. Se sotto certi aspetti ciò può costituire un vantaggio per quanto riguarda teleobiettivi e zoom, nei grandangoli significa però l'impossibilità pratica di avere a disposizione un reale super-grandangolo: per ottenere un obiettivo 18mm sarebbe infatti necessaria un'ottica di 9mm, dai costi produttivi impraticabili ai fini commerciali. Sia come sia, l'apprezzabile sforzo compiuto da Kodak e Olympus ha dato il "la" a una vera e propria rivoluzione nella fotografia digitale.

Olympus

Mirrorless Olympus E-1 L'ingresso di Olympus nel mondo delle reflex risale al giugno del 2003, quando ha luogo il lancio in grande stile della Olympus E-1, la prima di una lunga serie di DSLR, la quale adotta un attacco totalmente nuovo per gli obiettivi nonché il nuovo formato 4/3, sotto forma di un sensore CCD da 5,1 megapixel di produzione Kodak. Si tratta di una fotocamera piuttosto sofisticata per l'epoca, caratterizzata da un corpo tropicalizzato in lega di magnesio, sensibilità ISO 100-800 espandibile a 3200, sistema anti-polvere automatico incorporato, velocità di scatto continua di 3fps e monitor LCD da 1,8" con risoluzione di 134.000 pixel. Nel settembre 2004 debutta la seconda FT Olympus, il modello E-300, una DSLR da 8 megapixel con corpo parzialmente in lega di magnesio, sensibilità ISO 100-400 espandibile a 1600, sistema anti-polvere integrato, velocità di scatto continua di 2,5fps e monitor LCD identico al modello precedente. A un anno di distanza è il turno della E-500, che incorpora l'identico sensore CCD della E-300, ma introduce alcuni miglioramenti, tra cui un nuovo filtro per la riduzione del rumore a valori ISO elevati, uno schermo LCD da 2,5" e un sistema di controllo migliorato.

È il gennaio 2006 quando Olympus presenta il quarto modello della famiglia E System: si tratta della E-330, una sorta di sorella della E-300 caratterizzata però da un sensore Live MOS da 7,4 megapixel e un corpo più compatto, che eredita molte della caratteristiche della precedente E-500 (velocità di scatto continuo 3fps, sensibilità ISO 100-400 espandibile a 1600) aggiungendovi però due interessanti "prime" assolute: la funzione Live View nello schermo LCD HyperCrystal da 2,5" e 215.250 pixel di risoluzione, e la possibilità di orientare liberamente quest'ultimo. Settembre vede la presentazione di quella che all'epoca è la DSLR più compatta del mondo, il modello E-400. Questa FT da 10 megapixel, che propone un look ancora più vicino alle "vecchie" reflex a pellicola, è caratterizzata da uno schermo LCD fisso da 2,5 pollici, velocità di scatto continuo di 3fps e sensibilità ISO fino a 1600. Marzo 2007 è testimone dell'annuncio del successore della E-500, il modello E-510 con sensore Live MOS da 10M, che riprende molte delle caratteristiche della E-400 collocandosi però in una fascia di mercato più bassa. La E-410 annunciata in contemporanea è invece una versione aggiornata della E-400, dalla quale si distingue per alcuni miglioramenti, tra i quali l'integrazione del processore di immagini TruePic III.


Prezzi Olympus

Arriviamo finalmente ai modelli Olympus ancora prodotti o comunque usciti da poco produzione. Il grafico mostra appunto i modelli di reflex Olympus in commercio. Rammentiamo ai lettori che i prodotti rilasciati recentemente sono evidenziati dai marcatori (nello specifico i modelli EP-2 ed E-PL1) mentre quelli ormai difficilmente reperibili presentano una linea tratteggiata. Il modello più vecchio, annunciato a ottobre 2007, è l'ammiraglia E-3, sempre con sensore Live MOS da 10 megapixel, una reflex professionale caratterizzata da velocità di scatto continuo di 5fps, sensibilità ISO fino a 3200, ovviamente capacità Live View, l'abituale schermo LCD fisso da 2,5" e costruzione in lega di magnesio con corpo tropicalizzato. La E-3, che nella prima metà del 2010 ha avuto un prezzo medio di 1.191 euro (contro i 1.311 del 2009 e le 1.099 sterline all'epoca del lancio), oggi risente in pieno dei quasi tre anni trascorsi dall'annuncio, ma riguardo al suo successore al momento non vi sono certezze. Da più parti viene indicata la prossima edizione del Photokina come la sede candidata per la presentazione del successore che potrebbe assumere la denominazione "E-5", ma altre voci riportano che il suo annuncio slitterà probabilmente al 2011, in quanto sembra che Olympus stia spingendo per la rapida introduzione sul mercato della propria versione di un sistema fotografico modulare sulla falsariga di quello proposto da Ricoh. Le voci più recenti al riguardano indicano che il palcoscenico del Photokina 2010 vedrà l'annuncio di questo sistema, per il quale si mormora di un nuovo sensore da 14-15 megapixel, della possibilità di utilizzare gli obiettivi sia 4/3 che m4/3, di un design completamente nuovo basato sulla Olympus OM4ti e, soprattutto, di un concetto differente da quello adottato da Ricoh, che vede l'accoppiamento all'interno del modulo di sensore e ottica. Non ci resta che attendere la manifestazione di Colonia per saperne di più.

Tornando ai modelli Olympus in commercio, il modello E-420 (annunciato a marzo 2008) è ormai difficile da reperire in commercio (il prezzo medio nel primo trimestre di quest'anno è stato di 276 euro contro i 300 euro del 2009). Si tratta comunque di una rivisitazione con aggiornamenti marginali della precedente E-410, che si colloca nella parte più bassa della gamma FT di Olympus. Aggiornamento della E-510, anche la E-520 annunciata a maggio 2008 riprende integralmente le caratteristiche del predecessore incorporando alcuni miglioramenti nell'interfaccia. Il prezzo medio di questo modello nel primo semestre 2010 è stato di 353 euro per il solo corpo macchina a fronte dei 368 euro del 2009. La "media" nella gamma Olympus è rappresentata dal modello E-30, annunciato a novembre 2008, caratterizzata da un sensore Live MOS da 12,3M, schermo LCD orientabile da 2,7", velocità di scatto continuo di 5fps e sensibilità ISO fino a 3200. La E-30 è contraddistinta da un prezzo medio piuttosto stabile (926 euro nel primo semestre 2010 contro i 934 del 2009), in quanto si tratta di una reflex molto valida e dalle caratteristiche ancora al passo con i tempi (se tralasciamo l'assenza dell'ormai onnipresente capacità video).

L'altro "cavallo di battaglia" della gamma Olympus è rappresentato dalla "sempreverde" E-620, annunciata a febbraio 2009, un modello estremamente compatto che riprende molte delle caratteristiche della E-30 (sensore Live MOS da 12,3M, schermo LCD da 2,7" orientabile, sensibilità ISO fino a 3200) superando i punti deboli della E-520 (attraverso un EVF migliorato e un nuovo sistema AF a 7 punti) e integrandoli con una velocità di scatto continuo di 4fps. Il prezzo medio della E-620 nel primo semestre del 2010 è stato pari a 564 euro (a fronte dei 630 euro del 2009). L'ultima FT in ordine di tempo annunciata da Olympus risale a marzo 2009 (tralasciando la E-600 dell'agosto successivo, versione "ridotta" della E-620 destinata al solo mercato nordamericano): si tratta della E-450, un aggiornamento della compatta E-420 che è andata a sostituire e della quale riprende integralmente le caratteristiche, a conferma della bontà del predecessore, differenziandosi per il nuovo processore di immagini TruePic III+, lo schermo LCD migliorato e una velocità di scatto continuo di 3,5fps. Il prezzo medio della E-450 nella prima parte del 2010 è stato di 321 euro, contro i 366 euro del 2009.

Questa è la situazione di Olympus a oggi per quanto riguarda la gamma FT: da marzo 2009, quindi da oltre un anno a questa parte, non ci sono state novità in quanto la società si è lanciata nel mercato delle MFT (Micro Fourth Third). Rispetto al formato FT, il sistema Micro Quattro Terzi è un nuovo standard che si fonda su una combinazione tra l’utilizzo della modalità Live View e il sistema Quattro Terzi, eliminando la necessità di utilizzare un mirino e riducendo ulteriormente lo spessore e le dimensioni di tutti i componenti, dando luogo a un sistema ancora più compatto e facilmente trasportabile. E proprio con la prima MFT che per Olympus si apre l'era delle fotocamere mirrorless.

Mirrorless Olympus EP-1 Il capostipite di Olympus in questo formato è costituito dalla EP-1, erede della mitica Olympus PEN degli anni '60, della quale riprende lo stile e il design retro'. La EP-1 è a tutti gli effetti una reflex - per così dire - in miniatura, caratterizzata da un sensore Live MOS da 12.3 megapixel, processore di immagini TruePic V, sensibilità ISO 200-3200 espandibile a 100-6400, velocità di scatto continuo di 3fps, capacità video HD (1280x720 a 30 fps) e supporto del formato RAW. Annunciata a giugno 2009, la EP-1 ha avuto nella prima metà dell'anno un prezzo medio oscillante attorno ai 600 euro per il kit comprendente lo zoom 14-42mm. La caratteristica comune a tutte le MFT è infatti quella di essere proposte quasi esclusivamente in kit con vari modelli di ottica. A distanza di pochi mesi dalla sua prima M4/3, a novembre 2009 Olympus ha annunciato la E-P2, che rispetto alla precedente rappresenta un aggiornamento di modesta entità così come è stato per la E-450 nei confronti della E-420. In pratica, la EP-2 si contraddistingue per l'aggiunta di una porta per la connessione di un nuovo mirino elettronico ad alta risoluzione oppure di un microfono esterno, a cui si aggiungono alcune modifiche minori. Proposta con il mirino esterno in dotazione, la nuova EP-2 ha avuto nel primo semestre un prezzo medio attorno ai 900 euro per il kit con l'abituale zoom 14-42mm.

La stessa Olympus deve essersi accorta della sovrapposizione di questi due modelli sostanzialmente simili fra loro e all'inizio di febbraio 2001 ha annunciato la nuova E-PL1, una sorta di sorella minore di EP-1 and EP-2, delle quali riprende molte delle caratteristiche aggiungendovi il flash integrato. La Olympus E-PL1 ha avuto nel primo semestre di quest'anno un prezzo medio di 549 euro per il solito kit con lo zoom 14-42mm. Per quanto riguarda il futuro, Olympus ha dichiarato ufficialmente di non avere intenzione di abbandonare il formato FT a vantaggio dell'MFT, tuttavia non è dato sapere se e quando vedranno la luce nuovi modelli nel formato 4/3 per sostituire molti apparecchi che appaiono ormai abbastanza datati. È anche possibile che Olympus intenda spingere sul formato MFT per la parte bassa della sua gamma, rimanendo fedele allo standard FT per la parte alta, senza dimenticare l'annuncio previsto per la seconda parte dell'anno o per il 2011 del sistema modulare destinato a fare concorrenza a Ricoh. Quello che è certo è che nella cosiddetta porzione entry-level del mercato della reflex, ovvero i modelli fino a 500 euro, considerando gli ultimi 18 mesi - ovvero la durata media del ciclo di vita commerciale di un apparecchio - Olympus ha introdotto soltanto la E-450. Potrebbe quindi esserci spazio nella gamma Olympus per un'ipotetica MFT "E-PL2" avente un prezzo per il solo corpo attorno ai 400 euro, così da andare a rinforzare una fascia di prezzo fino allo scorso anno fortemente presidiata. Non ci rimane dunque che attendere l'imminente edizione del Photokina per vedere scoperte le carte e sapere qualcosa di più riguardo la strategia commerciale di Olympus.

Nella seconda parte di questo speciale si parlerà dei modelli mirrorless di Panasonic, Ricoh, Samsung e Sony.

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