analisi mercato mirrorlessChe la categoria delle fotocamere mirrorless goda di ottima salute ormai da anni è un fatto noto e il Photokina 2016 lo ha riconfermato con l'annuncio di svariati nuovi modelli. Nel corso degli anni il concetto di fotocamera priva del complesso pentaspecchio/pentaprisma si è evoluto tecnologicamente fino ad assumere la piena dignità di pari classe con le blasonate reflex, e la bontà di tale concetto è testimoniata dalla costante crescita del segmento delle mirrorless a scapito delle DSLR un po' in tutto il mondo, pur con ritmi diversi da un mercato all'altro.

Le tipologie di fotocamere a ottica fissa più vendute - travelzoom, bridge superzoom, all-weather, LSC (Large Sensor Compact) e LSC superzoom, delle quali ci siamo occupati nei mesi scorsi, hanno beneficiato nel corso degli anni di innovazioni tecnologiche che ne hanno accresciuto enormemente le capacità, ma le mirrorless o CSC (Compact System Camera) sono indubbiamente le fotocamere che negli anni recenti hanno vissuto la crescita più spettacolare.Ci siamo occupati di mirrorless meno di un anno fa – 'Mirrorless update: parte prima' (Canon, Fujifilm, Leica, Nikon e Olympus) e 'Mirrorless update: parte seconda' (Panasonic, Ricoh-Pentax, Samsung e Sony) – e in questo lasso di tempo le novità introdotte sono state numerose, complice anche il più importante evento a livello mondiale nel campo della fotografia, il Photokina. Prima ancora, a cavallo tra il 2014 e il 2015, avevamo affrontato per la prima volta l'argomento in maniera organica in uno studio articolato in ben quattro parti a causa della moltitudine di modelli in commercio ('Il mercato delle Compact System Camera. Prima parte' (Canon, Fujifilm, Hasselblad, Kodak e Leica), 'Seconda parte' (Nikon e Olympus), 'Terza parte' (Panasonic e Ricoh-Pentax) e 'Quarta parte' (Samsung e Sony). Il riepilogo dettagliato delle precedenti analisi ha lo scopo di fornire al lettore interessato le indicazioni per farsi un quadro completo della materia attraverso il confronto con modelli meno recenti ma ancora attuali, in quanto per evidenti ragioni di spazio in questa sede limiteremo il nostro esame soltanto alle fotocamere uscite sul mercato successivamente all'ultima volta che ci siamo occupati di questo interessantissimo argomento, rimandando appunto ai relativi articoli per la descrizione dei modelli antecedenti. Ricordando come sempre al lettore che i dati completi di tutte le fotocamere che analizzeremo, tranne alcune eccezioni evidenziate, sono consultabili nel comparatore di Fotoguida.it, affrontiamo questa prima parte della nostra analisi, che riguarderà le nuove mirrorless targate Canon, Fujifilm, Hasselblad e Olympus.

logo canon

 

 

Canon è stata tra gli ultimi produttori a interessarsi alle mirrorless con l'uscita della capostipite EOS M a metà 2012. Dopo la fugace comparsa della M2 a fine 2013, il modello principale è rappresentato oggi dalla midrange EOS M3 del 2015 (vedasi Fotoguida), alla quale sempre nel 2015 si è affiancata la entry-level EOS M10 (annunciata su Fotoguida). EOS M3 ed EOS ME10, per quanto ottime sotto diversi aspetti, semplicemente non sono all'altezza delle dirette rivali se non per il prezzo concorrenziale. A costi di poco superiori, infatti, sono presenti sul mercato mirrorless entry-level dalle performance complessivamente migliori, quali Fujifilm X-A3, Olympus E-PL7 e O-MD E-M10 II, Panasonic DMC-GF7 e Sony A5000. Alla gamma di CSC Canon mancava un modello di fascia alta e tale lacuna è stata colmata a ridosso di Photokina 2016 con l'annuncio dell'ammiraglia EOS M5.

Canon EOS M5La EOS M5 sulla carta sembrerebbe avere tutte le carte in regola per affermarsi. Incentrata su un sensore CMOS APS-C (22,3 x 14,9mm) da 24,2M integrato da un potente processore di nuova generazione DIGIC 7, questa nuovissima CSC propone un EVF ad alta risoluzione da 2.360.000 punti con copertura del 100%, sistema autofocus con tecnologia Dual Pixel AF per una velocità di messa a fuoco ottimale anche in modalità Live View e video, sistema di stabilizzazione integrato su 5 assi, display LCD touch inclinabile di 3,2'' da 1.620.000 punti, attacco obiettivo Canon EF-M, controlli manuali completi, supporto Raw, sensibilità ISO nativa 100 – 25600, velocità di scatto continuo di 7fps (9fps con messa a fuoco bloccata), capacità video full HD 1080p60 con audio stereo nei formati MPEG4, AVC/H.264 e MP4, flash incorporato, slitta a contatto caldo e connettività Wi-Fi con NFC e Bluetooth. Pesante pronta all'uso 427gr, la EOS M5 sembra finalmente incarnare il concetto di mirrorless high-end in casa Canon, nonostante alcuni abbiano criticato l'assenza del supporto video 4K e altri ne abbiano sottolineato il ritardo dell'uscita in commercio, quando ormai il mercato offre modelli di assoluto rilievo, pensiamo alle nuovissime Fujifilm X-Pro2 e X-T2, all'altrettanto nuova Sony A6500 e alla futura Panasonic DMC-GH5, solo per rimanere nel formato APS-C. Secondo alcuni, la EOS M5 è un'ottima CSC che però giunge in ritardo di qualche anno e in effetti, di fronte a una concorrenza tanto agguerrita (e abbiamo tralasciato la APS-C con sensore Foveon Sigma sd Quattro, le nuovissime MFT Olympus O-MD E-M1 II e Panasonic DMC-GH5 e le full-frame Sony A7, A7R e A7S), la EOS M5 non avrà sicuramente vita facile. Concludiamo con i prezzi: nel terzo trimestre 2016 EOS M10 ed EOS M3 avevano un prezzo medio rispettivamente di 380 euro (kit con zoom 14-45mm) e 544 euro (kit con zoom 18-55), mentre la EOS M5 aveva un prezzo iniziale solo corpo attorno ai 1.150 euro.

logo fujifilm

 

 

Fujifilm propone da anni una gamma particolarmente ricca e articolata di CSC, nella quale la fascia entry-level era rappresentata in origine dalla X-M1 con sensore X-Trans CMOS e dalla X-A1 con sensore con filtro colore Bayer tradizionale. Queste due capostipiti, uscite sul mercato nella seconda metà del 2013, sono alla fine della vita commerciale ma mentre la X-A1 è stata rimpiazzata a marzo 2015 dalla X-A2, affiancata recentemente (ottobre 2016) dalla X-A3, la X-M1 (prezzo medio nel terzo trimestre di 409 euro per il solo corpo) sembra destinata a uscire di scena senza avere un successore.

Fujifilm X-A3In casa Fujifilm la mirrorless entry-level più recente è dunque la nuovissima X-A3, che riprende e arricchisce le caratteristiche del predecessore a partire dal sensore CMOS, ora da 24,2M sempre nel formato APS-C (23,5 x 15,7mm), integrato da un processore EXR II. Le altre caratteristiche principali vedono un sistema autofocus a 49 punti AF di precisione e 77 punti AF per soggetti in movimento, display LCD touch inclinabile di 3'' da 1.040.000 punti, attacco obiettivo Fujifilm X, controlli manuali completi, supporto Raw, sensibilità ISO nativa 200 – 6400 (estesa 100 – 25600), velocità di scatto continuo di 6fps, capacità video full HD 1080p60 con audio stereo nei formati H.264, MPEG4 e MOV, flash incorporato, slitta a contatto caldo e connettività Wi-Fi. Con un peso equipaggiato di 339gr, questa mirrorless intuitiva e 'selfie-friendly' incarna perfettamente il concetto di moderna CSC entry-level, confrontandosi favorevolmente con le dirette concorrenti Canon EOS M10, Olympus E-PL7 e E-PL8 e Olympus OM-D E-M10 II, Panasonic DMC-GF7 e DMC-GF8 e Sony A5100. Il prezzo medio iniziale della Fujifilm X-A3 è però piuttosto elevato per la categoria: 657 euro per il kit con zoom 16-50 II, mentre la precedente X-A2 nel terzo trimestre 2016 aveva un prezzo medio di 528 euro per il kit con il medesimo obiettivo.

Nella fascia midrange, così come accade in quella high-end, Fujifilm propone due linee di prodotti dal look molto diverso fra loro: le mirrorless 'rangefinder-style' X-E e le mirrorless 'DSLR-style' X-T. Relativamente a queste ultime non vi sono novità recenti e la proposta attuale rimane l'ottima X-T10 del 2015, descritta anche su Fotoguida.it. Versione compatta e alleggerita dell'ammiraglia X-T1, la X-T10 sacrifica alcune caratteristiche (come la tropicalizzazione) a vantaggio di pesi e ingombri, mantenendo comunque le eccellenti performance e caratteristiche della 'sorella maggiore', quali corpo in lega, controlli manuali completi e un eccellente EVF, che ne fanno una rivale estremamente agguerrita per le più dirette concorrenti Canon EOS-M3, Olympus OM-D E-M10 II, Panasonic DMC-G7 e DMC-GX80 e Sony A6000. Qualità del video, prestazioni dell'autofocus in alcune situazioni e qualità dei file Raw non sono al top ma la qualità delle immagini JPEG è eccellente. Nel terzo trimestre 2016 la X-T10 aveva un prezzo medio solo corpo di 609 euro, abbastanza concorrenziale nei confronti delle rivali.

Fujifilm X-E2SLa mirrorless 'rangefinder-style' X-E2S, sul mercato da febbraio 2016, rappresenta soltanto un aggiornamento di modesta entità rispetto all'eccellente X-E2 di fine 2013 (vedasi Fotoguida). Incentrata sul medesimo complesso sensore X-Trans CMOS II in formato APS-C (23,6 x 15,6mm) da 16,3M / processore EXR II che potenzia la X-T10, qui però in versione priva di filtro passa-basso, la X-E2S propone un EVF ad alta risoluzione da 2.359.000 punti con copertura del 100%, una versione ulteriormente migliorata del sistema autofocus a rilevamento di fase a 49 aree AF di precisione/77 aree AF per soggetti in movimento, display LCD fisso di 3'' da 1.040.000 punti, attacco obiettivo Fujifilm X, controlli manuali completi, supporto Raw, sensibilità ISO nativa 200 – 6400 (estesa 100 – 51200), velocità di scatto continuo di 7fps, capacità video full HD 1080p60 con audio stereo nei formati H.264 e MOV, flash incorporato, slitta a contatto caldo e connettività Wi-Fi. Pesante 350gr in configurazione pronta all'uso come le versioni precedenti, la X-E2S essendo sostanzialmente un modesto aggiornamento della precedente X-E2, inizia a mostrare i segni dell'età dal punto di vista delle capacità video e alcuni altri aspetti operativi, ma per tutte le altre caratteristiche rimane una delle migliori CSC midrange in commercio per caratteristiche complessive e performance, sebbene oggi le concorrenti particolarmente agguerrite siano aumentate. Dalla sua la Fujifilm X-E2S può vantare anche un prezzo medio molto favorevole, 634 euro nel terzo trimestre per il solo corpo, praticamente identico alla più anziana X-E2 (614 euro per il solo corpo nel medesimo periodo).

Fujifilm X-Pro2Similmente alla fascia midrange, anche nel segmento high-end Fujifilm propone due linee di prodotti: le mirrorless 'rangefinder-style' X-Pro e le mirrorless 'DSLR-style' X-T. Erede della X-Pro1 del 2012, la recente X-Pro2 mantiene la classica impostazione a telemetro della progenitrice aggiornandone numerose caratteristiche. La nuova incarnazione di questa particolare fotocamera dai numerosi estimatori, di cui abbiamo parlato anche anche su Fotoguida.it, rimane inestricabilmente legata al complesso e sofisticato mirino ibrido ottico/elettronico, qui in versione aggiornata, che caratterizzava la X-Pro1. Incentrata su un complesso sensore X-Trans CMOS III in formato APS-C (23,6 x 15,6mm) da 24,3M / X Processor Pro di nuova generazione in variante priva di filtro passa-basso, la X-Pro2 propone come detto la nuova versione del sofisticato mirino ibrido ottico/elettronico da 2.359.000 punti con copertura del 100%, corpo in lega di magnesio tropicalizzato, display LCD fisso ad alta risoluzione di 3'' da 1.620.000 punti, attacco per ottiche Fujifilm X, controlli manuali completi, nuovo sistema di messa a fuoco a rilevamento contrasto a 77 punti AF, raffica di 8fps, supporto Raw, sensibilità ISO nativa 200 – 12800 (estesa 100 – 51200), capacità video full HD 1080p24 nei formati MPEG4, AVC/H.264 e MOV, slitta a contatto caldo e connettività Wi-Fi. Assente invece il flash integrato come sulla X-Pro1. Pesante pronta all'uso 495gr, la Fujifilm X-Pro2 è una mirrorless di fascia alta dalle eccellenti caratteristiche per quanto riguarda la qualità dell'immagine, mentre le capacità video sono ottime ma non eccezionali. Nel terzo trimestre 2016 il prezzo medio della X-Pro2 era di 1.618 euro per il solo corpo.

Fujifilm X-T2Il panorama delle CSC high-end in casa Fujifilm è arricchito dalla nuovissima X-T2, erede dell'eccellente X-T1 del 2014, da più parti considerata una delle migliori mirrorless in circolazione almeno per quanto riguarda il formato APS-C. Annunciata a luglio 2016, la X-T2 migliora ulteriormente le caratteristiche della progenitrice mantenendone i numerosi punti di forza, tra cui il corpo in lega di magnesio tropicalizzato. Incentrata sul medesimo complesso sensore X-Trans CMOS III in formato APS-C (23,6 x 15,6mm) da 24,3M / X Processor Pro di nuova generazione in variante priva di filtro passa-basso che potenzia la X-Pro2, la X-T2 vanta caratteristiche che la pongono ai vertici fra le mirrorless APS-C: sistema di messa a fuoco ibrido intelligente a contrasto/rilevamento di fase, EVF OLED ad alta risoluzione da 2.360.000 punti con copertura del 100%, display LCD inclinabile ad alta risoluzione di 3'' da 1.040.000 punti, attacco per ottiche Fujifilm X, controlli manuali completi, velocità di scatto continuo di 14fps, supporto Raw, sensibilità ISO nativa 200 – 12800 (estesa 100 – 51200), capacità video 4K/UHD 2160p30 con audio stereo nei formati MOV, MPEG4 e AVC/H.264, slitta a contatto caldo, flash esterno (in dotazione) e connettività Wi-Fi integrata. Pesante 507gr in configurazione pronta all'uso, la Fujifilm X-T2 ha le carte in regola per posizionarsi ai vertici della categoria grazie e qualità dell'immagine e video eccellenti e a funzionalità e caratteristiche di livello professionale, quali il battery grip opzionale Vertical Power Booster Grip VPB-XT2 che triplica l'autonomia della fotocamera. Naturalmente il costo è in linea con il livello qualitativo: il prezzo medio iniziale della X-T2 è infatti di 1.683 euro per il solo corpo mentre la precedente X-T1 poteva essere acquistata nel terzo trimestre 2016 mediamente per 968 euro sempre solo corpo.

Fujifilm GFX-50SPer completare il quadro delle CSC Fujifilm dobbiamo parlare della mirrorless medio formato GFX 50S, che tanta sensazione ha destato all'annuncio in occasione di Photokina 2016 quando ne è stata mostrata una versione non ancora definitiva e pertanto non ancora conosciuta dettagliatamente. Attesa per il 2017, la GFX 50S si propone di portare le meraviglie del medio formato nella fotografia sul campo sulla falsariga dell'altrettanto nuova CSC Hasselblad X1D-50c presentata anch'essa al Photokina e di cui parleremo oltre, e della reflex medio formato Pentax 645Z. Incentrata su un sensore medio formato (43,8 x 32,9mm) da 51,4M di nuova concezione, la GFX 50S incorpora il processore di nuova generazione X-Processor Pro, un nuovo attacco per ottiche Fujifilm G per gli obiettivi dedicati che saranno introdotti contestualmente, un EVF ad alta risoluzione staccabile e orientabile per una superiore flessibilità di scatto e un display LCD di caratteristiche al momento non precisate. Queste prime caratteristiche lasciano intravvedere una mirrorless professionale che, con un prezzo indicato dal produttore come 'considerevolmente inferiore ai 10.000 dollari', promette di cambiare le regole del gioco nella fotografia professionale insieme all'annunciata CSC Hasselblad.

logo hasselblad

 

 

Hasselblad X1D-50cProprio la Hasselblad X1D-50c, di cui abbiamo parlato anche su Fotoguida.it, è stata la prima mirrorless medio formato a vedere la luce nella primavera del 2016. Naturalmente trattandosi di una Hasselblad ci troviamo di fronte a una fotocamera scevra da compromessi, se vogliamo escludere il fatto della scelta del concetto mirrorless per contenere pesi e ingombri di quella che rimane pur sempre una medio formato. Per intenderci, utilizzando come metro di confronto la Pentax 645Z, l'unica altra medio formato per la fotografia sul campo attualmente in commercio, dotata però di pentaprisma/pentaspecchio, quest'ultima ha un peso pronto all'uso di ben 1.550gr contro la metà soltanto della X1D-50c (725gr). Incentrata su un sensore CMOS Medio Formato (32,9 x 43,8mm) da 50M, la X1D-50c come è lecito attendersi propone caratteristiche al top: sistema di messa a fuoco a contrasto, EVF ad alta risoluzione da 2.360.000 punti con copertura del 100%, display LCD touch fisso di 3'' da 920.000 punti, attacco per ottiche Hasselblad XCD compatibile con l'impiego di ottiche Hasselblad H mediante apposito adattatore, robusto corpo in lega tropicalizzato, controlli manuali completi, supporto Raw, sensibilità ISO nativa 100 – 25600, slitta a contatto caldo per flash esterni Nikon e GPS e connettività Wi-Fi integrati. Capacità video (Full HD 1080p24 con audio stereo nel formato H.264) e velocità di scatto continuo (2,3fps) naturalmente sono in linea con il concetto di fotocamera non votata né al video nella a fotografia sportiva. Sul mercato da settembre 2016, la X1D-50c offre quanto di meglio si possa desiderare dal punto di vista della qualità dell'immagine. Naturalmente il costo tiene conto del blasone Hasselblad: il prezzo iniziale è infatti di circa 9.600 euro per il solo corpo.

logo leica

 

 

Nessuna novità recente per Leica in tema di CSC, con la full frame SL (Typ 601) di fine 2015 e la APS-C T (Typ 701) del 2014, che rimangono comunque nelle posizioni di vertice delle rispettive tipologie in quanto a caratteristiche e prestazioni offerte. Nel terzo trimestre 2016 il prezzo medio di queste due eccellenti mirrorless, di cui abbiamo parlato nei precedenti articoli sull'argomento, era rispettivamente di 6.742 euro e 1.379 euro, sempre per il solo corpo.

logo nikon

 

 

 

Anche per Nikon non ci sono novità sul versante mirrorless, e infatti ritroviamo ancora oggi la midrange Nikon 1 V3, sul mercato da maggio 2014, la più recente entry-level Nikon 1 J5, in commercio da giugno 2015, e la CSC all-weather Nikon 1 AW1 dell'ottobre 2013, prima e unica mirrorless di questo tipo. Il prezzo medio nel terzo trimestre 2016 di queste tre fotocamere era di 794 euro per la Nikon 1 V3 (kit con zoom 10-30 PD), 431 euro per la Nikon 1 J5 (kit con la stessa ottica) e 671 euro per la Nikon 1 AW1 (kit con zoom 11-27,5mm). Proprio il prezzo rappresenta il punto debole delle fotocamere Nikon 1, unitamente al fatto di essere basate su un sensore Nikon CX da 1,0" (13,2 x 8,8mm). Risulta infatti difficile comprendere per quale ragione un utente dovrebbe pagare queste cifre quando agli stessi prezzi è possibile acquistare mirrorless nei ben più performanti formati MFT o APS-C, senza neppure penalizzazioni particolarmente significative in fatto di pesi e ingombri. Alla luce di queste considerazioni, che hanno decretato lo scarso successo delle mirrorless Nikon 1, viene da chiedersi per quale ragione Nikon non investa nello sviluppo di CSC dotate di sensore APS-C o – perché no – full frame.

logo olympus

 

 

Concludiamo questa prima parte della nostra analisi del vasto e variegato mercato delle CSC parlando di Olympus, che a differenza di Nikon è fortemente e attivamente presente nel segmento fin dai sui albori, essendo stata tra i fondatori insieme a Panasonic del fortunato formato di sensori MFT (Micro Four Thirds). L'ampia e ricca gamma di proposte Olympus comprende ben due linee di CSC, le caratteristiche 'rangefinder-style' PEN, che richiamano le originali a pellicola degli anni '60, e le 'DSLR-style' O-MD. Merita una citazione la Olympus Air A01, una 'camera unit' esterna per smartphone e tablet con sensore Quattro Terzi da 16,1M del 2015 concettualmente simile alla 'lens style camera' Sony QX1, che però fino a oggi non è stata ancora commercializzata in Europa.

Olympus PEN E-PL8Partendo dalla fascia entry-level, ormai uscita di scena la PEN Mini E-PM2 del 2012, il modello di punta della linea è rappresentata dalla nuovissima PEN E-PL8 annunciata a Photokina 2016. La E-PL8, che va ad affiancare e in prospettiva a sostituire la precedente E-PL7 del 2014, fa leva sulla tradizione inaugurata con la E-PL1 del 2010 e proseguita con E-PL2 ed E-PL3 (2011), E-PL5 (2012) ed E-PL6 (2013). Incentrata come tradizione Olympus su un sensore in formato Quattro Terzi (17,3 x 13mm) del tipo Live CMOS da 16,1M coadiuvato da un processore TruePic VII, la E-PL8 offre un display LCD touch inclinabile di 3'' da 1.037.000 punti, sistema di stabilizzazione integrato, attacco per ottiche Micro 4:3, sistema autofocus avanzato a 81 punti AF a rilevamento contrasto, sensibilità ISO nativa 200 – 25600, supporto Raw, raffica di 8fps, capacità video full HD 1080p30 con audio stereo nei formati MOV, MPEG-4, AVC/H.264, AVI e MJPEG, slitta a contatto caldo per il montaggio del flash esterno in dotazione, supporto GPS tramite dispositivi esterni e connettività Wi-Fi integrata. Assente il mirino elettronico come sulla maggior parte delle mirrorless di questa fascia. Pesante pronta all'uso 374gr, la E-PL8 integra molte delle caratteristiche della 'pari-classe' O-MD E-M10 II in un corpo più compatto e leggero, rinunciando a caratteristiche quali l'EVF anche per ragioni di costo. Con caratteristiche che dovrebbero collocarla tra le migliori mirrorless entry-level, come per la precedente E-PL7, la nuovissima PEN E-PL8 ha un prezzo iniziale di 578 euro per il kit con zoom 14-42mm Serie II, mentre la PEN E-PL7 nel terzo trimestre 2016 poteva essere acquistata mediamente per 538 euro (kit con il medesimo obiettivo).

Restando nella fascia entry-level relativamente però alla linea O-MD, ricordiamo la O-MD E-M10 II del 2015 (vedasi Fotoguida.it), sicuramente una delle migliori CSC attualmente in circolazione per qualità e caratteristiche, naturalmente per i sostenitori del formato Micro Quattro Terzi, più piccolo dell'APS-C. Per questi appassionati la O-MD E-M10 II offre più di quanto generalmente riscontrabile in una fotocamera di questa fascia, in particolare un EVF integrato ad alta risoluzione e il sofisticato sistema di stabilizzazione su 5 assi sviluppato da Olympus, il tutto a un prezzo medio concorrenziale: 530 euro per il solo corpo nel terzo trimestre 2016. La precedente e ancor valiva O-MD E-M10 nello stesso periodo aveva un prezzo medio di 457 euro sempre per il solo corpo. Salendo di fascia sempre nel 2015 Olympus aveva aggiornato la linea O-MD con l'eccellente O-MD E-M5 II, una sofisticata mirrorless tropicalizzata molto apprezzata dagli appassionati del formato MFT per le prestazioni e le caratteristiche al vertice, descritta su Fotoguida. Nel terzo trimestre 2016 la O-MD E-M5 II aveva un prezzo medio di 935 euro per il solo corpo, in linea con le agguerritissime concorrenti nella porzione superiore della fascia midrange: Panasonic DMC-GX8, Sigma sd Quattro e Sony A7 e A6300.

Olympus PEN-FAl vertice della gamma PEN troviamo attualmente la nuova PEN-F, che ha preso il posto dell'ormai datata PEN E-P5 del 2013. Sul mercato da febbraio 2016, la PEN-F incorpora molte delle caratteristiche della O-MD E-M5 II in un corpo dal design più compatto e leggero. Incentrata su un complesso sensore Quattro Terzi (17,3 x 13mm) Live CMOS da 20,4M / processore TruePic VII in variante priva di filtro passa-basso, la PEN-F offre un EVF ad alta risoluzione da 2.360.000 punti con copertura del 100%, display LCD touch inclinabile di 3'' da 1.037.000 punti, sistema di stabilizzazione integrato su 5 assi, attacco per ottiche Micro 4:3, sistema autofocus a rilevamento contrasto a 81 punti AF, sensibilità ISO nativa 80 – 25600, supporto Raw, raffica di 10fps, capacità video full HD 1080p60 con audio stereo nei formati MOV, MPEG-4, AVC/H.264, AVI e MJPEG, slitta a contatto caldo, flash incorporato e connettività Wi-Fi integrata. Pesante pronta all'uso 374gr, la PEN-F possiede indubbiamente numerosi pregi ma, a causa del prezzo medio piuttosto elevato, ben 1.138 euro per il solo corpo nel terzo trimestre 2016, si trova a confrontarsi con rivali meglio equipaggiate sotto importanti aspetti (la citata O-MD E-M5 II meno costosa e tropicalizzata; Canon EOS M5, Leica T, Sigma sd Quattro e Sony A7 e A6300, tutte con sensore più grande), che ne rendono problematica l'affermazione.

Olympus O-MD E-M1 IIL'ultimo modello – ma non certo per qualità – di cui parleremo in questa prima parte del nostro approfondimento riguardante le CSC è stato annunciato a Photokina 2016: si tratta della top di gamma in casa Olympus, la O-MD E-M1 II, erede dell'eccellente O-MD E-M1 del 2013, sicuramente la migliore mirrorless MFT in circolazione insieme alla rivale Panasonic DMC-GH4. La O-MD E-M1 II fa leva sui molteplici punti forti della progenitrice migliorandone ulteriormente le caratteristiche. Potenziata da un sensore Live MOS Quattro Terzi da 20,4 megapixel di nuova concezione integrato da un altrettanto nuovo processore TruePic VIII, la E-M1 II si contraddistingue per un EVF ad alta risoluzione da 2,36M con copertura del 100%, un display LCD touch inclinabile di 3'' da 1.037.000 punti, un sistema di stabilizzazione avanzato su 5 assi in grado di ridurre le vibrazioni con un guadagno fino a 5,5 stop, attacco per ottiche Micro 4:3, sistema autofocus avanzato Dual FAST ibrido a 121 punti AF a rilevamento di contrasto e di fase, robusto corpo in lega resistente alla polvere e alla pioggia, sensibilità ISO nativa 200 – 25600 (estesa 64 – 25600), eccellente velocità di scatto continuo (15fps con otturatore meccanico e messa a fuoco continua, 60fps con otturatore elettronico senza messa a fuoco continua), supporto Raw, capacità video 4K/UHD 2160p30 con audio stereo nei formati MOV, MPEG-4, AVC/H.264, AVI e MJPEG, slitta a contatto caldo per il montaggio di un flash esterno (il flash integrato è assente) e connettività Wi-Fi integrata. Pesante pronta all'uso 574gr, la O-MD E-M1 offre quanto di meglio si possa desiderare in fatto di capacità fotografiche e video, con molteplici funzioni e regolazioni per la fotografia e il video professionali, naturalmente nel formato MFT, non a livello dell'APS-C per non parlare del full frame. La nuovissima OM-D E-M1 II sarà disponibile da dicembre al prezzo indicativo di 1.999 dollari per il solo corpo. Per completezza d'informazione, nel terzo trimestre 2016 la precedente OM-D E-M1 aveva un prezzo medio di 995 euro sempre solo corpo, molto concorrenziale per una mirrorless di tale qualità.

La seconda parte della presente analisi del ricco e variegato mondo delle mirrorless riguarderà le novità proposte recentemente da Panasonic, Sigma e Sony e altre interessanti novità.

Data di pubblicazione: novembre 2016
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