analisi fotocamere all-weatherLe fotocamere all-weather, come indica chiaramente il nome, sono fotocamere che si prestano all'impiego in situazioni in cui l'utilizzo di qualunque altra tipologia di apparecchio è escluso (in acqua, a meno di non disporre di una costosa custodia subacquea dedicata) o quanto meno richiede una grande cautela (ogni appassionato che si sia trovato a utilizzare una delicata combinazione corpo/ottica non tropicalizzata, magari in spiaggia, con il vento che solleva sabbia ovunque, si sarà trovato sicuramente in angustie). Ecco perché, nonostante la grave crisi che affligge il mercato delle fotocamere a ottica fissa, le fotocamere all-weather continuano ad avere la loro ragion d'essere.

Ogni tipologia di fotocamera è, come per quasi tutte le cose, frutto di compromessi e le fotocamere all-weather non fanno eccezione, anzi. Proprio la loro particolarità le rende soggette a notevoli limitazioni. Ingombri e pesi contenuti per poter sigillare tutto l'apparecchio impongono il ricorso a sensori molto piccoli, generalmente di 1/2,3" (6,17 x 4,55mm), dai quali non si possono pretendere performance di livello superiore alla semplice sufficienza, in abbinamento a ottiche di capacità non certo superiori. Scopo delle attuali fotocamere all-action non è infatti rivaleggiare a livello prestazionale con fotocamere incomparabilmente meglio attrezzate, ma consentire all'appassionato di catturare immagini di buona qualità senza angosce per lo stato di salute della propria fotocamera.

La crisi del mercato delle fotocamere digitali in generale e di quelle a ottica fissa in particolare, categoria in cui rientrano tutte le fotocamere all-weather (con l'eccezione della CSC Nikon 1 AW1), di cui abbiamo dato conto recentemente ('2015: Ennesima contrazione per il mercato mondiale delle fotocamere' e '2015: Le mirrorless avanzano ovunque') costringe i produttori a rallentare fortemente il ricambio generazionale delle fotocamere, con la conseguenza che negli anni recenti il ritmo di uscita dei nuovi modelli, con la parziale eccezione delle mirrorless, è rallentato fortemente e la vita commerciale dei prodotti si è allungata proporzionalmente. Per tale ragione il numero di nuove 'rugged camera' che hanno fatto la loro comparsa sul mercato dal maggio 2015, quando ci siamo occupati di questo argomento ('All-weather: fotocamere per situazioni proibitive'), è estremamente basso e quasi tutti i modelli descritti in quella circostanza rappresentano ancora oggi il meglio proposto da diversi produttori.

Fortunatamente non mancano alcune interessanti novità e proprio di queste ci occuperemo nella presente analisi, che deve essere vista dunque come una sorta di integrazione del succitato articolo, cui rimandiamo il lettore per avere una visione completa dell'attuale panorama delle fotocamere all-weather. Rammentato come di consueto che i dati completi di tutte le fotocamere di cui parleremo sono consultabili nel comparatore di Fotoguida.it, esaminiamo qual'è oggi lo stato dell'arte nelle fotocamere all-weather.

La proposta Canon in questo segmento di mercato è ancora la Powershot D30, una delle migliori all-weather in circolazione al momento dell'uscita sul mercato nell'aprile 2014. Questa fotocamera, descritta in 'All-weather: fotocamere per situazioni proibitive', rimane a tutt'oggi una delle opzioni più valide per chi è alla ricerca di una fotocamera 'rugged' ad alte prestazioni. Nel primo trimestre 2016 la Powershot D30 aveva un prezzo medio di 253 euro.

Fujifilm FinePix XP90Al contrario di Canon, Fujifilm ha già fatto seguire alla FinePix XP80 dello scorso anno, analizzata nell'articolo succitato, la FinePix XP90 annunciata a gennaio. La nuova XP90 rimane fedele all'impostazione del modello precedente, rispetto al quale introduce upgrade di minore entità. Ciò non deve sorprendere, in quanto come abbiamo accennato i vincoli cui deve sottostare una fotocamera all-weather sono tali da precludere lo stravolgimento di impostazioni oramai abbastanza consolidate per questa tipologia di apparecchi. La XP90 appare dunque quasi indistinguibile dalla XP80 eccettuato per il display LCD. Il sensore CMOS rimane nel classico formato 1/2,3" (6,08 x 4,56mm) da 16,4 megapixel così come il sistema autofocus a rilevamento contrasto, lo zoom ottico 28 – 140mm f/3,9-4,9, la velocità di scatto continuo di 10fps, la capacità video full HD 1080p60 con audio mono nei formati H.264 e MOV, il flash e la connettività Wi-Fi integrati. Rispetto alla XP80 cambiano la sensibilità ISO (nativa 100 – 3200, 100 – 6400 con risoluzione inferiore) e le specifiche ambientali, che ora comprendono resistenza alla polvere, impermeabilità 15m e antiurto 1,7m. La principale differenza esterna invece è costituita come detto dal display LCD fisso, ampliato a 3'' con risoluzione di 920.000 punti. Molto leggera (peso equipaggiato di 203gr), la XP90 è un'ottima all-weather priva di supporto Raw ma dall'eccellente velocità di scatto oltre che da un prezzo medio concorrenziale: 206 euro nel primo trimestre, di poco superiore alla precedente XP80 (187 euro).

Leica X-ULa novità più eclatante nel settore delle fotocamere all-weather è però sicuramente rappresentata dalla nuovissima Leica X-U (Typ 113), annunciata a gennaio 2016 e da poco in commercio. Come consuetudine per la storica casa dal 'bollino rosso', si tratta di una fotocamera dalle performance (e dal costo) inarrivabili per la concorrenza, essendo in pratica la versione rugged della Leica X (Typ 113). Il sensore CMOS da 16,2 megapixel è dunque in formato APS-C (23,6 x 15,7mm), e ciò spiega dimensioni e pesi da reflex della Leica X-U. A ciò si aggiungono il display LCD fisso di 3'' da 920.000 punti, la luminosissima ottica fissa 35mm f/1,7, il sofisticato sistema autofocus a rilevamento contrasto a 11 punti AF, la velocità di scatto continuo di 5fps, la sensibilità ISO nativa 100 – 12500, il supporto Raw, la capacità video full HD 1080p30 con audio stereo in formato MP4, la slitta a contatto caldo, il flash integrato nel corpo dell'ottica e le specifiche ambientali comprendenti resistenza alla polvere, impermeabilità 15m e antiurto 1,22m. Assente invece per ovvie ragioni il supporto dell'EVF esterno come accade invece sulla Leica X (Typ 113). Di gran lunga più ingombrante e pesante (peso equipaggiato 635gr) di qualunque altra all-weather, la Leica X-U (Typ 113) è a tutti gli effetti tra le migliori LSC (Large Sensor Compact) in commercio, integrata in un robusto corpo macchina in lega dalle caratteristiche all-weather avanzate. Volendo necessariamente muovere un appunto a questa eccezionale fotocamera, possiamo indicare l'assenza della connettività Wi-Fi. Naturalmente, come si conviene a un apparecchio forte del blasone Leica, la X-U (Typ 113) ha un prezzo fuori dalla portata della stragrande maggioranza degli appassionati: 3.415 euro di media al lancio!

La proposta Nikon in questo segmento di mercato è tutt'ora l'eccellente Coolpix AW130, in commercio da marzo 2015. Come nel caso della citata Canon Powershot D30, questa fotocamera rugged, descritta in 'All-weather: fotocamere per situazioni proibitive', è perfettamente in grado di soddisfare le esigenze di qualunque appassionato, tenuto conto che come per tutti i prodotti della categoria, è stato ormai raggiunto un grado di maturazione tecnologica tale da allungarne considerevolmente la vita commerciale. Considerando le limitazioni e le peculiarità intrinseche di una fotocamera all-weather, infatti, oggi non vi sono ampi margini per migliorare prodotti già ottimi per caratteristiche e prestazioni a meno di non intraprendere approcci innovativi e non convenzionali sui quali evidentemente i produttori non sono attualmente disposti a rischiare. Nel caso di Canon e Nikon, dunque, è probabilmente prevalsa la considerazione che una nuova all-weather sarebbe stata talmente simile ai modelli attuali da non giustificarne l'introduzione a uno o due anno di distanza. Nel primo trimestre 2016 la Coolpix AW130 aveva un prezzo medio di 265 euro.

Olympus Tough TG-870Queste considerazioni si applicano parzialmente anche a Olympus, la cui all-weather top di gamma rimane la Tough TG-4 del maggio 2015, senza dubbio ai vertici della categoria. Abbiamo detto 'parzialmente' perché Olympus, assai più prolifica di altri produttori in questo segmento di mercato, propone – almeno in linea teorica – ben quattro fasce di prodotti: alta (TG-x), medio-alta (TG-8xx), media (TG-6xx) ed entry-level (TG-3xx), le cui ultime due sembrerebbero però abbandonate non essendovi stati nuovi annunci negli ultimi tre anni. L'unica novità proposta quest'anno è almeno fino a oggi la high-midrange Tough TG-870. Annunciata a gennaio 2016 e da pochissimo in commercio in Italia, quest'ottima fotocamera rugged succede all'altrettanto valida Tough TG-860 iHS di marzo 2015. TG-4 e TG-860, analizzate nell'articolo succitato al quale rimandiamo per maggiori dettagli, sono tutt'ora perfettamente al passo con i tempi ma evidentemente Olympus ha ritenuto opportuno rinnovare quanto meno la propria proposta midrange. La nuova Tough TG-870 si caratterizza dunque per un sensore BSI-CMOS di 1/2,3" (6,17 x 4,55mm) da 16 megapixel coadiuvato da un potente processore TruePic VII, sistema autofocus a rilevamento contrasto, zoom ottico 21 – 105mm f/3,5 – 5,7, display LCD di 3'' da 920.000 punti inclinabile, sensibilità ISO nativa 125 – 6400 (fino a ISO 12800 estesa), velocità di scatto continuo di 7fps, capacità video full HD 1080p60 con audio stereo nei formati H.264 e MOV, flash incorporato, GPS e connettività Wi-Fi integrati e specifiche ambientali comprendenti resistenza alla polvere, impermeabilità 15m, antiurto 2,1m e antischiacciamento 100kg. Con un peso pronto all'uso di 221gr, la Tough TG-870 incarna perfettamente il concetto di moderna fotocamera all-action rinunciando ad alcune delle sofisticazioni dell'ammiraglia Tough TG-4 (supporto Raw, altimetro, profondimetro, bussola) per contenere il prezzo a 290 euro di media al lancio, comunque superiore alle concorrenti, rispetto ai 352 euro nel primo trimestre 2016 della Tough TG-4, che rimane tutt'ora la fotocamera rugged più sofisticata e costosa attualmente in circolazione, esclusa naturalmente la Leica X-U.

Similmente ad altri produttori, anche Panasonic ha deciso di non aggiornare le proprie proposte in materia di all-weather, trattandosi di modelli estremamente validi. Lo scorso anno hanno visto la luce la midrange Lumix DMC-FT30 e la high-end Lumix DMC-FT6. Quest'ultima in particolare, non commercializzata direttamente nel nostro Paese, dunque non ha neppure sostituito la Lumix DMC-FT5 del febbraio 2013, che rimane a tutti gli effetti la top di gamma attualmente in commercio in Italia. Descritta nel precedente articolo 'All-weather: fotocamere per situazioni proibitive', la FT5 è una rugged eccellente, perfettamente all'altezza delle rivali, che nel primo trimestre 2016 aveva un prezzo medio di 264 euro.

Situazione praticamente speculare per Ricoh, le cui all-weather più recenti rimangono la midrange WG-30, uscita sul mercato a ottobre 2014, e la high-end WG-5 del marzo 2015. Contraddistinte da un prezzo medio nel primo trimestre 2016 rispettivamente di 238 euro e 255 euro, WG-30w (versione con connettività Wi-Fi integrata) e WG-5 GPS mantengono inalterata la propria validità, in particolare la più sofisticata WG-5, per la cui analisi rimandiamo all'articolo succitato. In tempi recenti Ricoh ha annunciato la nuova WG-40 ma al momento la commercializzazione è limitata al solo Giappone.

Identica decisione per Sony, le cui Cyber-shot TF1 (midrange) e Cyber-shot TX30 (high-end), sul mercato dal 2013, rimangono tuttora le proposte più recenti in materia di all-weather. Pur valide e prestanti, si tratta di fotocamere rugged che, come sottolineato nella nostra precedente analisi sull'argomento, soffrono del pesante handicap del display touch, che risulta praticamente inutilizzabile nell'impiego subacqueo. Nel primo trimestre 2016 la Cyber-shot TX30 aveva un prezzo medio di 241 euro.

In conclusione

Le caratteristiche delle all-weather high-end più recenti rappresentano come abbiamo visto lo stato dell'arte della categoria e le peculiarità intrinseche di questa tipologia di fotocamera non lasciano ai produttori che margini minimi per migliorarne le caratteristiche. Con un investimento attorno ai 200-250 euro o anche inferiore optando per i modelli della generazione precedente, le cui performance sono in molti casi praticamente identiche a quelle dei modelli più recenti, oggi l'appassionato può dunque dotarsi di una fotocamera rugged top di gamma di buone caratteristiche evitando di porre a repentaglio la propria costosa mirrorless o reflex. Certamente la qualità delle immagini sarà inferiore ma l'alternativa è rappresentata dall'acquisto di una custodia subacquea dedicata il cui costo è spesso non troppo lontano da quello della fotocamera stessa.

La crisi commerciale ormai inarrestabile che interessa le fotocamere a ottica fissa, con la parziale eccezione dei modelli più sofisticati e costosi, non lascia presagire un futuro roseo per le all-weather. Come abbiamo visto, non esistono ulteriori margini di miglioramento per una tipologia di prodotti che ha raggiunto ormai la sua piena maturità. L'unica alternativa sembrerebbe essere costituita dall'approccio intrapreso da Leica, ovvero trasformare in all-weather una LSC esistente. In effetti, non dovrebbe essere troppo complesso dal punto di vista tecnologico estrapolare una versione all-weather dalle numerose e ottime LSC attuali, pensiamo per esempio alle eccellenti Canon Powershot G9X, Fujifilm X30, Nikon Coolpix P7800, Olympus Stylus 1, Panasonic Lumix DMC-LX100 o Sony Cyber-shot DSC-RX100, solo per citare alcuni dei modelli meno costosi. Si tratterebbe certamente di un approccio innovativo per ridare linfa a un segmento in stagnazione, rimane da vedere se quest'anno qualche produttore avrà il coraggio di intraprendere questa strada, fornendoci l'opportunità di analizzare nuove LSC all-weather quando l'anno prossimo torneremo a trattare l'argomento.

(data di pubblicazione: maggio 2016)
© riproduzione riservata

alt

Cerca su Osservatorio Digitale