Una Stella per l'Arte

La Bellezza tra guardare e osservare

Maristella Ciminella

Rimaniamo estasiati davanti a fotografie di paesaggi chissà quanto lontani da noi e ci affascina ancora l'esotico e il remoto.
 Così distanti, talvolta irraggiungibili, paradisi solo sognati... 
E se ci fermassimo un attimo in più a pensare che forse la Bellezza a cui aspiriamo è invece proprio più vicina di quello che sembra?

©Maristella Ciminella – 2019

Rimaniamo estasiati davanti a fotografie di paesaggi chissà quanto lontani da noi e ci affascina ancora l'esotico e il remoto.
 Così distanti, talvolta irraggiungibili, paradisi solo sognati...

E se ci fermassimo un attimo in più a pensare che forse la Bellezza a cui aspiriamo è invece proprio più vicina di quello che sembra?

È solo dovuto alla nostra assuefazione e al dare per scontato ciò che la nostra piccola Italia ci offre?

Spesso sono solo piccoli dettagli e frammenti che passano sotto i nostri occhi ormai incapaci di apprezzare ciò che diamo per assodato sia immutabilmente lì e che non ci fanno accorgere di quanta bellezza, piccola o piccolissima, invade il nostro territorio.

Non serve neanche fuggire in mete più turistiche famose di grandi città perché nei 7.914 comuni, bene o male, a volte molto nascosti, c'è sempre qualcosa per cui stupirsi ancora.

©Maristella Ciminella – 2019

Sarà la differenza fra guardare e osservare?

Vivo in un piccolo paesello, nei giorni della sua maggior gloria definito "La perla del Varesotto", situato in un fazzoletto di terra disperso fra le Prealpi ai confini con la Svizzera chiamato Viggiù.

Conta circa 5.700 abitanti che si addormentano la sera e si svegliano il giorno dopo per trasformarsi in frontalieri, passare la dogana, a volte inconsapevoli del tutto del passato glorioso e di ciò che "Bellezza" gli offre quotidianamente ai loro occhi assonnati.

Prendono un bel caffè nella piazza principale prima di buttarsi a capofitto nella loro quotidianità e spesso non alzano lo sguardo, neanche furtivo, al monumento di "Garibaldi", voluto dal primo sindaco, collega di camicia rossa dell'eroe dei due mondi che salpò da Quarto in direzione Sicilia, oppure svogliatamente entrano nel panificio senza prestare attenzione al "Monumento ai Caduti" di Enrico Butti, una statua dello stesso artista autore di "Giuseppe Verdi" presente a Milano.

Il 2 novembre si infilano dolenti nei cimiteri, perfino in quello abbandonato che non ha niente da invidiare al Monumentale di Milano se non l'incuria. 

©Maristella Ciminella – 2019

Nelle piccole vie si destreggiano con le loro auto, a volte con difficoltà, scordando che ogni cortile era una bottega di intagliatori di pietra "Picasass" e che la percentuale di persone che lavorava in manufatti d'arte era la più alta d'Italia in confronto alla popolazione.

Non è fra le abilità del fotografo avere proprio questi occhi che osservano e catturare "il dettaglio" al momento giusto, con la luce giusta?

È solo davanti all'istante perfetto del particolare che si sprigionano in noi i sentimenti che scaturiscono dalla "Bellezza".

Non servono macchine perfette e sofisticate, serve saper cogliere, ciò che sfugge. In effetti l'attimo dopo è già una cosa diversa.

Forse prima di ritrarre tramonti indimenticabili negli arcipelaghi sperduti del mondo, non potremmo usare come esercizio quanto il territorio ci offre e quanto abbiamo dimenticato?

"Non esiste la fotografia artistica. Nella fotografia esistono, come in tutte le cose, delle persone che sanno vedere e altre che non sanno nemmeno guardare."

Nadar (Gaspard Félix Tournachon)

Data di pubblicazione: dicembre 2019
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