Camera con vista - W. Meregalli - OD95

Camera con vista

Immaginarsi cantastorie

Walter Meregalli

Da anni parliamo di viaggi e fotografia, al punto che abbiamo creato anche una sorta di brand, ODTravel, che avete imparato a conoscere negli anni attraverso le sue proposte. Oggi apriamo le porte a un amico di vecchia data che, di professione, si occupa proprio di questo: girare il mondo in compagnia di chi lo vuole seguire nelle sue avventure e scoperte. Ce ne parlerà qui a Camera con Vista: Walter Meregalli.

India - @Walter Meregalli 2019 - OD95

Mi chiamo Walter Meregalli e mi piace pensare di essere uno storyteller più che un fotografo, insomma, qualcuno che racconta storie, al di là del mezzo che ha scelto per farlo.

Lo so, attorno allo story telling ultimamente si è andata a creare la solita confusione, tipica di quando la gente usa le parole a sproposito, consegnandole così all’inflazione, ma più guardo quello che ho combinato nella mia vita e più mi rendo conto che molto, se non tutto, ha ruotato e ruota attorno alla magia di raccontare storie, che è poi, appunto, lo story telling.

Devo molto di questo approccio a un amico di mio padre, Pietro Donzelli, grazie al quale, poco più che bambino, mi sono avvicinato alla fotografia. Allora non sapevo certo chi fosse quell'omone di poche parole, che provava a trasmettermi la sua passione per la fotografia, soltanto più tardi ho scoperto che Donzelli era uno dei grandi fotografi italiani degli Anni Sessanta, i cui reportage sull’esondazione del Po nel 1954 e sulle condizioni dei minatori del Sulcis erano già diventate icone del fotogiornalismo italiano.

Certi incontri hanno il potere di segnare intere esistenze e quello con Donzelli è stato sicuramente uno di quelli. Pietro, dal bordo  della sua esigua pazienza, mi ripeteva due cose di continuo. “La tecnica la imparano anche i muli” e “Se non c’è una storia, non scattarla”. Quelle due frasi hanno segnato il mio modo di fotografare e continuano a farlo.

Mi muovo nell’ambito della comunicazione sin dai primissimi Anni Novanta, durante i quali ho aperto uno studio grafico, prima, e un’agenzia pubblicitaria, poi. Col passare degli anni, la fotografia, da passione personale, è diventata sempre più parte integrante del mio lavoro.

Nel 2012 ho deciso di legare la fotografia a un’altra grandissima passione della mia vita, il viaggio, e ho dato vita a Photo Avventure, che si occupa di organizzare viaggi fotografici pensati per tutte le tipologie di fotografo, dal principiante all’esperto entusiasta.

Tutti i viaggi proposti da Photo Avventure nascono da progetti fotografici personali, sia per le mete proposte, sia per gli itinerari, in modo da non cadere in un’organizzazione seriale, che è poi (per me) sinonimo di qualità dozzinale.
Mi piace pensare di non organizzare viaggi fotografici, ma esperienze, in grado di trasmettere il più possibile la passione che ho per la fotografia e l’amore che provo nei confronti dei luoghi che le Photo Avventure toccano. Un’altra caratteristica fondamentale dei miei viaggi fotografici è il numero contenuto di partecipanti. Non si tratta di un vezzo, ma di una necessità personale, in modo da poter stringere con tutti i partecipanti una relazione personale unica.

Ai viaggi fotografici, affianco poi un'attività didattica che si sviluppa in una serie di workshop specifici, dedicati ognuno ad un argomento chiave della fotografia – dalla composizione, alla tecnica di base, allo story telling. I miei workshop hanno una caratteristica: sono studiati per piccoli gruppi, affinché chiunque vi prenda parte possa venire seguito con la giusta cura. La pratica, durante gli workshop, solitamente organizzati sui due giorni del fine settimana, prende spesso il sopravvento sulla teoria. Voglio che i partecipanti imparino, ma che si divertano, soprattutto.

I luoghi attraverso l’uomo

Per molti, sia che si tratti di fotografi, sia no, una fotografia è semplicemente la registrazione di ciò che in quel momento si trovava di fronte all’obiettivo, grazie a Pietro Donzelli e a un’altra piccola schiera di persone che ho incontrato nella mia vita, ho invece imparato che quello che sta di fronte all’obiettivo, la scena, è soltanto il punto di partenza, lo spunto per raccontare una storia, che è personale e spesso intima e che dalla realtà prende soltanto in prestito.
Sono personalmente convinto che chiunque consideri la fotografia un attività creativa veda gli elementi della scena come i personaggi di un canovaccio, per mezzo dei quali può raccontare la sua storia.

Ho imparato a dare la precedenza a soggetti che mi piacciono ed ecco dove entra il viaggio, ma il mio modo di intendere la fotografia di viaggio – ammesso e non concesso che un’accezione simile abbia senso – passa più attraverso volti e dettagli, che non panorami.

Molti anni fa, in una dhaba di Kathmandu, ho incontrato un fotografo canadese. Davanti ad un piatto di momo, ci siamo scambiati una serie di pareri personali, ognuno sull’approccio alla fotografia dell’altro. Un suo commento, in particolare, mi colpì, per chiarezza e per onestà intellettuale. “Cerca la tua voce, scendi ad un livello di racconto più personale, non importa se si tratta di luoghi. Cerca le storie e che siano storie soltanto tue.”

Proprio come Pietro Donzelli trent’anni prima. Le storie!

Nel tempo di un piatto speziato, ho capito che l’elemento umano sarebbe stato il cardine e il viatico per raccontare i luoghi.

Per coloro interessati alle mie attività pubbliche, ecco un breve elenco delle principali di questi ultimi 13 anni:

  • 2006 IN ASIA, libro fotografico
     
  • 2008 L'ERA DI KALI, libro fotografico
     
  • 2013 POSING SOULS, libro fotografico
             VARANASI, TRA ACQUA E FUOCO, mostra, Milano
             I LUOGHI DELL'UOMO, mostra, Castellazzara (GR)
     
  • 2014 NOTTURNI, mostra, Milano per i 10 anni di Emergency
             SO SPECIAL, libro fotografico edito da Skira, in collaborazione con Triumph Motorcycles
     
  • 2015 EMERGENZE RITRATTE, mostra, Perugia (col patrocinato del Comune di Perugia)
     
  • 2017 AVVENTURA, libro curato da Jeffrey Zani per OCGarage e tratto dall'omonimo progetto di Oscar Tasso.
     
  • 2018 UN QUARTO DI STORIE, workshop fotografico dedicato agli alunni delle quarte elementari della scuola Arturo Graf di Milano e propedeutico all'insegnamento della narrazione fotografica come strumento per la memoria collettiva e sociale.

Data di pubblicazione: febbraio 2019
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