Camilla FerrariNon so voi, ma ogni volta che mi capita di guardare le immagini dei più grandi fotografi – e capita spesso – mi chiedo sempre a che cosa stessero pensando nel momento dello scatto, quali suoni li stessero accompagnando e quali odori stessero riempiendo le loro narici. Erano capitati nella via di quel piccolo paese in mezzo alla campagna per caso, o l'avevano cercata? Conoscevano quell'uomo o quella donna in posa per loro? Per quanto tempo sono stati fermi a osservare il movimento delle persone, prima di catturare il momento perfetto? Ma, soprattutto, perché hanno deciso di scattare quella fotografia?

Da quando ho preso in mano per la prima volta la macchina fotografica molte cose sono cambiate e, in particolare, è cambiato il mio modo di vedere il mondo: inizialmente la natura e il paesaggio non lasciavano alcuno spazio alla figura umana, tanto da escluderla. Sono poi diventati, invece, il contesto nel quale l'azione trova compimento, fino a creare un amalgama inseparabile – d'altro canto che cos'è l’uomo senza il suo contesto?

Istanbul, Turchia ©Camilla Ferrari 2015

Inoltre dove c'è l'uomo c'è Storia. Ogni fotografia racconta una piccola parte di storia, che ha dei suoni, degli odori, delle emozioni, delle attese: il fotografo dev'essere in grado di catturarli con rapidità, nella loro immanenza. Mi chiamo Camilla Ferrari e sono una fotografa di viaggio in continua esplorazione del mondo, della fotografia che lo rappresenta e delle tecniche che ci permettono di farlo. La mia rubrica “Dietro lo scatto” sarà un modo per raccontarvi le storie che si nascondono dietro alle mie immagini. Ciò che farò sarà rivelarvi cosa succede quando premo il pulsante di scatto: anzi, che cos'è successo prima, durante, e dopo. Per rendervi partecipi e forse un po' curiosi. Se sarò fortunata, per farvi scoprire qualcosa che non sapevate o che non vi siete mai chiesti.

Data di pubblicazione: marzo 2016
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