Cristianesimo, Arte, Paganesimo è il titolo che ho scelto di dare ad una delle tre più recenti ricerche con le quali ho dato avvio a quello che amo definire il secondo periodo della mia attività fotografica.
Cristianesimo, Arte, Paganesimo è un lavoro che affronta il tema del rapporto dell’uomo con lo spirituale e comprende una serie di foto di statue raccolte nelle chiese di un ambito che decisi doveva essere ristretto, fatto coincidere con il solo Centro Antico di Napoli.

Le foto sono state scattate come sempre L’Armonia nascosta fotografa la realtà: senza forzature per volere dimostrare una tesi, senza giudizio. Semmai con la necessaria contemplazione del reale che ci circonda, al fine di riuscirne ad osservare sempre dell’armonia. Collocandosi in quel punto C, per dirla con le parole di de Chirico, dove ci si trova nella fascia di sicurezza della ‘relatività’, per godere il piacere dell’osservatore, dello spettatore e del creatore. (1)
La posizione biblica di Dio rispetto alle statue è chiaramente esposta in numerosi brani del testo sacro: Dio è un Dio geloso che non accetta assolutamente che l’uomo possa avere altri idoli. Per idolatria si può intendere in generale qualunque aspetto della vita umana che venga posta al di sopra di Dio perciò, ad esempio, il denaro, il sesso, la politica, l’arte, persino la propria famiglia. Nulla è male in sé, il male nasce quando quel qualcosa diventa un idolo, cioè viene amato più di Dio a tal punto da rinnegarLo.

Idoli sono ovviamente anche le statue e alcune delle pagine dove le parole di Dio appaiono incomprensibili come provenienti da un Dio d’Amore, sono quelle nelle quali non viene mostrata alcuna pietà proprio contro il popolo eletto, il popolo ebraico, che dimentico del bene ricevuto da Dio si concede agli idoli e si rivolge alle statue.
Scopo della ricerca è però quello di affrontare il tema non in senso religioso, ma secondo una visione laica, razionale e, se si vuole, illuminista. Da questa angolatura si potrebbe riconoscere che Dio dice delle cose corrette: “Gli idoli sono come uno spauracchio in un campo di cocòmeri, non sanno parlare, bisogna portarli, perché non camminano. Non temeteli, perché non fanno alcun male, come non è loro potere fare il bene”. (2)

Insomma, le statue sono un po’ di materia plasmata da qualche lavorante, a volte eccezionali artisti, magari i più grandi artisti, ma non restano sempre e solo materia? Possibile che invocando un po’ di legno o altra materia forgiata a forma di qualche santo defunto, oppure nelle sembianze immaginate di Maria o di Gesù, quella materia inerte possa agire in termini concreti e risolvere i problemi della nostra vita?

Dio è chiaro: “non fanno alcun male, come non è loro potere fare del bene”.

Le altre religioni monoteiste, quella ebraica e quella musulmana, sono rimaste fedeli al divieto di uso delle immagini perché Dio è puro spirito e, non avendo similitudine né un’effigie conforme a una realtà corporea, non poteva essere rappresentato dall’uomo con alcuna immagine senza cadere inevitabilmente nel peccato di idolatria. (3)

Il Cristianesimo invece, trovando il suo elemento fondante nell’incarnazione di Dio in Gesù di Nazareth che ha dato a Dio una effigie umana, inizia progressivamente ad affidare all’immagine un ruolo di divulgazione attraverso l’Arte di quello che era stato prima l’unico linguaggio di rivelazione di Dio: la Parola.

Nel corso dei secoli la Chiesa cattolica divenne così la principale committente di opere d’arte affidando a queste varie funzioni quali quella contemplativa, per facilitare al fedele il dialogo con l’invisibile, quella di memoria, per tenere sempre vivi gli episodi di fede, quella di catechesi, per consentire un rapido apprendimento dei concetti cristiani.

Un vertice di quest’arte dedicata al sacro è la Cappella Sistina che può essere considerata, per la capacità mitopoietica del Michelangelo, anche arte sacra nella formulazione che di essa ne darà de Chirico.
E cosa è il paganesimo? Il paganesimo è una religione politeista, che divinizza l’uomo in quanto la vita degli Esseri della Natura (e non solo dell'Essere Umano) altro non è che un percorso di costruzione e incubazione del DIO CHE CRESCE IN OGNUNO DI NOI, IL NOSTRO DAIMON, IL NOSTRO GENIO O JUNO. (4)

Mentre per il Cristianesimo l’uomo raggiunge la salvezza per Grazia, nel paganesimo l’uomo conquista la divinità per meriti. Il pagano può essere fatto Dio, per consulto o in proprio.
Pregare dunque una statua può costituire un potenziale atto di idolatria e di adesione alla religione pagana? Il santo era in origine il cristiano che all’epoca delle persecuzioni non rinnegava Dio e affrontava il martirio. Oggi un uomo viene santificato dopo che gli sono state riconosciute capacità divine o comunque eccezionali rispetto agli altri uomini. Certo Gesù ha detto che i suoi discepoli avrebbero potuto compiere miracoli nel suo nome ma anche quando sono morti e attraverso la loro rappresentazione tramite materia in una statua?

Domande che possono tornare utili anche ad una più corretta interpretazione di coloro che definiscono le vicende odierne del terrorismo islamico come una guerra di religione. Ammesso che così fosse, sarebbe in corso una guerra, ma tra quali religioni? Il mondo occidentale ha forse una riconoscibile conformazione cristiana oppure può essere considerato quale espressione di una religione pagana? Sicuramente laico e che ammette la libertà di religione di ogni tipo, tanto da escludere le radici cristiane dalla Costituzione europea, il mondo occidentale viene combattuto dal fanatismo dei fondamentalisti in quanto cristiano o in quanti portatore di una altra civiltà o religione? Agli occhi dei fondamentalisti islamici non potremmo apparire più plausibilmente come una società pagana? E si ribadisce che qui non si vuole esprimere nessun giudizio, ma sempre restare fermi nel punto C di de Chirico.

Proprio a dimostrazione di volere soltanto offrire spunti di riflessione senza alcuna intenzionalità a persuadere verso proprie convinzioni, si conclude riportando le idee di de Chirico sull’arte sacra, argomento che il pittore metafisico affrontò in vari suoi scritti.

Per de Chirico la vera arte è l’arte sacra, anche quella pagana: è il modo di farsi incontro da parte dell’artista al proprio mondo per scoprirvi le tracce, le vestigia del divino, e per riversarvi il suo bisogno dell’assoluto. (5)

Arte sacra non è quella che tratta un tema religioso ma l’opera di un artista che, forte di un’abilità acquisita con grande lavoro e sforzo, dà il suo personale contributo alla storia sacra intesa come storia della salvezza e redenzione dell’umanità. (5)

L’artista non risolve il mistero: ne è osservatore e partecipante. La rappresentazione artistica diviene il momento in cui l’artista, personalmente impegnato nella storia umana o storia universale, partecipa al tempo stesso a un’altra storia, la storia sacra o storia della salvezzaIn questo senso il servizio dell’artista è un servizio reso al divino e reso al tempo stesso all’umanità: è storia sacra e al tempo stesso storia universale. (5)

Bibliografia:

[1] Cfr. G. de Chirico, Perché ho illustrato l’Apocalisse, «Stile», Milano, n. 1, gennaio 1941. Ora in Scritti/1, cit., pp. 893-895

[2] Geremia 10, 5

[3] Lydia Salviucci Insolera, Arte e Sacro, sito on-line La Comunicazione

[4] Claudio Simeoni - Il panteismo e la religione pagana, on-line

[5] Riccardo Dottori, De Chirico e l’arte sacra, Fondazione de Chirico, pdf on-line

Data di pubblicazione: giugno 2017
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