Mercati

2018: Male Europa e Asia, meglio le Americhe

Stefano Tieghi

L’analisi a livello regionale dell’andamento del mercato della fotografia digitale nel 2018 resituisce un quadro a tinte particolarmente fosche, composto da luci (davvero poche) e ombre (assolutamente predominanti).

L’analisi a livello regionale dell’andamento del mercato della fotografia digitale nel 2018 resituisce un quadro a tinte particolarmente fosche, composto da luci (davvero poche) e ombre (assolutamente predominanti).

Nella prima parte della nostra analisi abbiamo constatato il nuovo tonfo – l’ennesimo – del mercato mondiale della fotografia digitale tanto a livello numerico quanto, seppure in misura più lieve, a livello economico. Spostando l’attenzione dal quadro globale al livello regionale si scoprono dinamiche commerciali spesso differenti da un’area all’altra quando non in controtendenza fra loro. Ma entriamo nel dettaglio senza dilungarci ulteriormente.

Le consegne di fotocamere nel 2018 sono calate pesantemente, come abbiamo visto il mese scorso, ma i singoli mercati si sono comportati piuttosto diversamente. Se Europa e Asia praticamente sono sprofondate a braccetto – -24,8% sul 2017 (si veda in proposito l'articolo '2017: male le reflex in tutto il mondo') per 5,9 milioni complessivi per la prima, -26,9% per la seconda per un totale di 4,8 milioni circa – le Americhe hanno fatto un po’ meglio, limitando – si fa per dire – il crollo al 16,1% per un totale approssimativo di 5,3 milioni. A Europa, Americhe e Asia nell’ordine segue il Giappone con 2,85 milioni circa, corrispondenti a un calo del 19,2% rispetto al 2017. Fortunatamente in termini di valore economico la situazione non è altrettanto brutta, segno che gli appassionati sono disposti a pagare parecchio per la propria attrezzatura fotografica. Il Vecchio continente ha contenuto la flessione all’11%, praticamente sullo stesso piano del mercato asiatico Giappone escluso (-10,4%), mentre le Americhe hanno registrato addirittura una crescita (+0,5%) dovuta anche in questo caso a un sensibile rincaro dei prezzi. Meno bene il Giappone dove la flessione del mercato ha raggiunto il 13,9% in termini economici. Da precisare che, come dai dati forniti dalla CIPA, quando si parla di valore economico è da intendersi calcolato in Yen giapponesi.

Fotocamere a ottica fissa

Complici la forte erosione di quote dal basso da parte degli smartphone e dall’alto da parte delle fotocamere a ottica intercambiabile, il mercato delle fotocamere a ottica fissa attraversa ormai da anni un declino del quale ancora non si intravede la fine. Ciò significa che LSC (Large Sensor Compact) e LSC superzoom (si veda in proposito l’articolo ‘LSC: update 2017’), bridge superzoom (‘Bridge superzoom 2018-2019: le ultime novità’), travelzoom (‘Travelzoom 2018: il punto della situazione’), fotocamere all-weather (‘All-weather: update 2018’) e gli ormai pochissimi modelli di ‘compattine’ ancora in produzione vendono sempre meno.

mercato fotocamere a ottica fissa 2006-2018

Come mostra chiaramente il grafico, il Vecchio continente si conferma primo mercato mondiale nelle fotocamere a ottica fissa con poco meno di 3,1 milioni di unità consegnate, equivalenti a un calo di ben il 35,8 percento in termini numerici e del 26,1% in termini economici rispetto al 2017. Poco meglio ha fatto il mercato americano, con una flessione del 33,4% per numero di esemplari consegnati (poco meno di 2,3 milioni) e del 25,8% in termini di valore economico. È andata molto peggio al mercato asiatico (Giappone escluso), da sempre non particolarmente favorevole a questa tipologia di fotocamere: il 2018 ha visto un crollo numerico delle consegne addirittura del 46,8% – corrispondente a poco più di 1,2 milioni di pezzi – che per valore economico si limita – si fa per dire – a -32,4%. In linea con questa tendenza generale ma su livelli senbilmente migliori anche il Giappone, dove i quasi 1,8 milioni di unità consegnate nel 2018 – un valore ben superiore al resto del mercato asiatico – corrispondono a un calo del 22,5% in termini numerici e del 18,4% in termini economici.

Fotocamere a ottica intercambiabile

Migliore, ma non poi di molto, è la situazione del mercato delle fotocamere a ottica intercambiabile. Appare evidente che anche reflex ('DSLR update: Canon', 'Nikon', 'Pentax e Sony) e mirrorless ('Mirrorless 2018: Canon', 'Fujifilm', 'Leica e Nikon', 'Olympus e Panasonic' e 'Sony e gli altri') non vendono più come una volta, sebbene queste ultime – come vedremo – siano cresciute ancora in alcune aree geografiche.

mercato fotocamere a ottica intercambiabile 2006-2018

Nonostante il sensibile calo registrato, l’Asia si riconferma primo mercato mondiale per le fotocamere a ottica intercambiabile: i 3,57 milioni di corpi macchina equivalgono infatti a una riduzione del 16,1% numericamente parlando, che si limita però al 6,2% per valore economico delle vendite. Abbastanza bene le Americhe che – grazie al forte incremento delle vendite di mirrorless – vedono crescere il mercato dei corpi macchina, attestatosi nel 2018 a 3 milioni circa di unità, che si traducono in un incremento del 4,3% in termini numerici, che però lievita fino al 10,2% in termini economici. Maluccio invece il Vecchio continente, che con una flessione numerica dei corpi macchina del 7,6% (ma solamente del 2% per valore economico) scende in terza posizione attestandosi poco sopra i 2,8 milioni di unità. In sensibile calo anche le vendite nel mercato giapponese, attestatesi nel 2018 a 1,06 milioni, corrispondenti a -13% a livello numerico e a -11,3% a livello economico. Molto interessante è il quadro che emerge scomponendo i dati regionali relativi alle fotocamere a ottica intercambiabile nelle due componenti: DSLR e mirrorless.

Reflex e mirrorless

mercato dslr 2012-2018

Partendo dalle reflex, il grafico illustra chiaramente il forte calo delle vendite in molte aree, calo particolarmente contenuto nelle Americhe ma drammatico nel mercato giapponese. Analizziamo i dati. La flessione contenuta all’1,3% in termini numerici – con poco più di 2,2 milioni di unità consegnate – ha permesso alle Americhe di conquistare la prima piazza scavalcando l’Asia, che con quasi il 15% in meno si è fermata a 2 milioni circa. Peggio ha fatto il Vecchio continente, sceso del 18,8% approssimativamente a 1,7 milioni. Il dato oltremodo interessante riguarda però l’aspetto economico, perchè in tutte le aree la flessione è stata più pronunciata: -5,7% nelle Americhe, -14,6% in Asia, addirittura -24,5% in Europa, un chiaro segnale di dinamiche dei prezzi molto penalizzanti per le fotocamere con pentaspecchio un po’ ovunque, eccettuato il mercato asiatico. Malissimo poi il Giappone, che con 469.000 esemplari circa di reflex consegnate registra un calo del 30,4% in termini numerici e addirittura del 37,4% per valore economico.

mercato mirrorless 2012-2018

Volgendo lo sguardo alle mirrorless troviamo le uniche note positive del mercato della fotografia digitale nel 2018. Pur con una forte flessione sulle spalle, unica area geografica in ribasso, il mercato asiatico rimane di gran lunga al primo posto. Con 1,52 milioni di esemplari venduti infatti – corrispondenti a una riduzione del 17,6% – l’Asia rimane nettamente davanti all’Europa, che con 1,1 milioni circa è cresciuta di un lusinghiero 18,3%, e alle Americhe, che con 795.000 unità circa sono però cresciute di quasi il 24%. Bene si è comportato anche il Giappone, che con 591.000 esemplari circa ha visto le consegne aumentare dell’8,6%. É però spostando l’attenzione all’aspetto economico che emergono i dati più confortanti. In forte flessione in termini numerici, il mercato asiatico è però cresciuto del 6,1% per valore economico, un buon risultato che tuttavia impallidisce nei confronti delle performance delle altre aree: +25,4% per il Giappone, +37,3% per il Vecchio continente, addirittura +41,1% per le Americhe. Appare evidente quindi che il valore delle mirrorless vendute cresce a un ritmo nettamente superiore, talvolta quasi doppio, rispetto al loro numero.

percentuali dslr/mirrorless 2012-2018

Un altro aspetto interessante emerge confrontando le percentuali di vendita di reflex e mirrorless nelle varie aree geografiche. Osservando il grafico precedente emerge come lo scorso anno il Vecchio continente non abbia fatto preferenze tra le due tipologie di fotocamere, acquistando il 26% circa tanto delle prime quanto delle seconde, mentre nel 2017 le reflex erano quasi il 6% in più delle mirrorless (28% contro il 23% circa del mercato mondiale). I clienti americani prediligono invece le DSRL e nel 2018 ne hanno acquistato oltre il 33% contro poco più del 19% di mirrorless ma anche qui le fotocamere con pentaspecchio cedono terreno rispetto al 2017. Asia e Giappone – viceversa – amano maggiormente le mirrorless ma mentre la prima lo scorso anno ha limitato il divario a meno del 7% (nel 2017 però il vantaggio delle mirrorless era quasi doppio, toccando il 13%), nel paese del Sol levante le mirrorless assomano ormai al doppio delle reflex – 14% circa contro approssimativamente il 7% del totale globale, mentre nel 2017 tale divario era meno pronunciato.

Ottiche

mercato ottiche 2006-2018

Da quando la CIPA fornisce i dati relativi all’andamento del mercato fotografico, quadsi mai è accaduto che le vendite di ottiche viaggasero in controtendenza con le vendite di corpi macchina e il 2018 non ha fatto eccezione: dove i corpi macchina sono scesi gli obiettivi sono scesi e viceversa. Se nel 2017 Asia e Americhe erano cresciute seppure lievemente, l’Europa ha proseguito il trend negativo senza invertire la tendenza neppure nel 2018. Le ottiche vendute nel Vecchio continente sono state infatti poco meno d 5,7 milioni, in calo di quasi il 7% in termini numerici ma solamente dello 0,5% in valore. Flessione praticamente analoga per Asia e Giappone tanto in termini numerici – -11% circa, rispettivamente 5,4 milioni e 2,1 milioni approssimativamente – quanto per valore economico – poco più dell’1%. Sorridono invece le Americhe, che hanno visto crescere le consegne dell’1,17% per numero di pezzi ma del 4,7% per valore.

In conclusione

Con la parziale eccezione delle mirrorless, e anche qua non in tutti i mercati geografici, nel 2018 le vendite hanno arrancato pesantemente, specialmente per numero di esemplari consegnati. Il valore economico diminuisce in misura sensibilmente inferiore o addirittura aumenta, ma così non è stato per le reflex, segmento nel quale la flessione economica è stata più accentuata rispetto a quella numerica (mercato asiatico escluso). In linea generale dunque, si assiste a quella che oggi rappresenta una tendenza comune a un po’ tutti i settori commerciali in crisi: le vendite diminuiscono, per compensare il calo in termini numerici i produttori aumentano i prezzi nel tentativo di contenere le perdite almeno in termini economici e in risposta all’aumento dei prezzi il mercato si contrae ancora numericamente, dando luogo a una spirale discendente della quale è francamente difficile ipotizzare la fine.

L’aspetto però più preoccupante riguarda le prospettive future. Come di consueto la CIPA non fornisce previsioni sull’andamento dei singoli mercati geografici, ma le previsioni – come abbiamo visto nella prima parte della nostra analisi – prefigurano l’ennesima flessione di tutti i comparti anche nel 2019. Alla luce di questo trend, viene dunque spontaneo domandarci se oggi i produttori di fotocamere e di ottiche non siano troppi numericamente per un mercato sempre più asfittico. Da qui il timore che l’esempio di Samsung, che qualche anno fa ha deciso che semplicemente il ritorno dal mercato fotografico non valesse più la pena di proseguire l’attività, possa essere seguito a breve anche da altri. Un produttore attivo in diverse aree dell’ottica e dell’elettronica, per il quale il settore della fotografia digitale è soltanto uno dei numerosi rami di attività, oggi può trovare non pochi argomenti per decidere di ‘tagliare’ un ramo che, per quanto prestigioso, non è più sufficientemente redditizio. Se perfino un gigante come Canon ha dichiarato che, stante la crisi perdurante delle vendite di fotocamere a ottica intercambiabile, in futuro intende dedicare maggiore attenzione – ovvero investimenti e risorse – ad altri settori più remunerativi, cosa faranno gli altri: ne seguiranno l’esempio? Usciranno del tutto dal settore come ha fatto Samsung? Come appassionati di fotografia non possiamo fare altro che attendere trepidanti, naturalmente incrociando ben strette le dita.

Data di pubblicazione: maggio 2019
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