Mercati

2021: “Digital photography will never die”

Stefano Tieghi

Dopo lo sprofondo del 2020 – momento più buio della pandemia di Covid-19 – nel 2021 il settore della fotografia digitale sembra tornato quanto meno ai ritmi di declino “abituali”

Dopo lo sprofondo del 2020 – momento più buio della pandemia di Covid-19 – nel 2021 il settore della fotografia digitale sembra tornato quanto meno ai ritmi di declino “abituali”

Parafrasando il famoso motto (“Rock ‘n roll will never die”) di tutti coloro che si rifutano di dare per morto il rock, nel 2021 il settore della fotografia digitale sembra aver recuperato almeno parzialmente dal baratro in cui era sprofondato nel 2020, tornando ai livelli di perdite – dicamo così – abituali. Quando in tempi recenti ci siamo occupati dell’argomento (‘2021: prezzi alle stelle per le nuove fotocamere’, ‘Gli effetti del Covid 19 sulla fotografia digitale nel 2020’) non erano ancora disponibili i dati relativi all’intero 2021 forniti dalla CIPA (Camera & Imaging Products Association), ma già allora appariva chiaro che le vendite di fotocamere e ottiche avrebbero quantomeno arrestato il crollo che aveva caratterizzatro il periodo più buio della pandemia. Poi però è intervenuta la nuova crisi legata alla carenza di materie prime e componenti essenziali, quali chip e processori, che ha costretto i produttori a rallentare se non addirittura a interrompere la produzione di svariati modelli di fotocamere e persino a posporre il lancio di quelle ormai rare novità che interessano il settore. Ma vediamo nel dettaglio come è andata.

Fotocamere

Fotocamere 2006-2021

Nel 2021 la produzione di fotocamere si è attestata a 8,34 milioni di unità, in calo del 4,6% rispetto all’anno precedente. Passando alle consegne a livello mondiale, il grafico mostra che la contrazione è stata più marcata: –5,91%, per complessivi 8,36 milioni di pezzi consegnati. Si tratta evidentemente di un risultato sì negativo ma non così terribile come il –22% circa di 2018 e 2019 per non parlare del quasi –42% del 2020. E per quanto riguarda l’anno in corso, le previsioni diffuse dalla CIPA indicano un calo del 6,1% a 7,85 milioni di unità, un risultato in linea con il 2021.

Fotocamere a ottica intercambiabile

Fotocamere ottica intercambiabile 2006-2021

Passando al segmento delle fotocamere a ottica intercambiabile, il 2021 ha segnato un incremento inferiore all’1% rispetto al 2020 – precisamente +0,77% – a cui corripondono approssimativamente 5,35 milioni di corpi macchina consegnati. Sul versante industriale, la produzione complessiva è stata di 5,33 milioni di pezzi, in crescita dell’1,38% anno su anno. Come evidenziato dal grafico, si tratta di un risultato più che positivo – considerata la congiuntura in atto – che se non altro ha il merito di riportare il segno più nel comparto dopo ben quattro anni di marga e il crollo di quasi il 38% registrato nel 2020. Le anticipazioni per l’anno in corso indicano un lieve calo delle consegne, che secondo la CIPA dovrebbero contrarsi dell’1,1% per complessivi 5,29 milioni di pezzi.

Reflex e mirrorless

DSLR/Mirrorles 20212-2021

Guardando ai dati relativi alle due componenti il segmento delle fotocamere a ottica intercambiabile, ovvero mirrorless e DSLR, il 2021 ha visto la produzione attestarsi a 3,11 milioni per le prime, in crescita del 7,34% rispetto allo scorso anno, mentre le seconde hanno segnato un calo del 5,96% a 2,22 milioni di unità. Il grafico, che mostra l’andamento delle consegne per le due tipologie di fotocamere a partire dal 2012, ovvero da quando la CIPA ha iniziato a fornire i dati swcomposti nelle due componenti, mostra chiaramente la costante erosione da parte della componente mirrorless a scapito delle tradizionali fotocamere con pentaspecchio, evidenziando come anche lo scorso anno le prime sono creciute nella misura quasi esatta in cui le seconde sono calate: +5,91% per le mirrorless con 3,1 milioni di unità consegnate nell’anno contro 2,24 milioni di reflex, in discesa del 5,59%. Come consuetudine la CIPA non fornisce anticipazioni dettagliate per le due tipologie, ma alla luce dell’andamento storico è facile prevedere il proseguimento di questa tendenza anche per il 2022, con il predominio delle mirrorless sulle DSLR che si rafforzerà ulteriormente.

Fotocamere a ottica fissa

 Fotocamere ottica fissa 2006-2021

Le fotocamere a ottica fissa, le cosiddette compatte, da oltre un decennio rappresentano il punto più dolente dell’intero comparto della fotografia digitale. Osservando il grafico si vede chiaramente che con l’unica eccezione del 2017, le consegne di fotocamere compatte è in costante calo, una contrazione che nel 2021 ha toccato il 15,8% al nuovo record negativo di poco più di 3 milioni di unità, livello al quale si è attestata anche la produzione nell’anno. Inutile dire che per il 2022 è prevista una nuova flessione, che secondo la CIPA dovrebbe fermarsi sui livelli del 2021: –15% per complessivi 2,56 milioni di unità.

Ottiche

Ottiche 2006-2021

L’ultimo segmento di mercato che ci resta da esaminare è quello delle ottiche, che similmente ai corpi macchina nel 2021 è cresciuto, ma in maniera più robusta: +5,82% corrispondenti a quasi 9,55 milioni di pezzi consegnati, con la produzione che ha fatto anche meglio (+10,63% per 9,83 milioni di unità). Si tratta di un risultato la cui valenza positiva va al di là dei semplici numeri; innanzitutto perché si tratta del ritorno in campo positivo dopo diversi anni contrazione, se si eccettua la modestissima crescita (0,18%) registrata nel 2017, poi perché ci troviamo di fronte a numeri ancora ‘importanti’ nei confronti di corpi macchina e compatte, sebbene rodittisi a un terzo rispetto ai tempi d’oro del 2012, quando erano stati superati i 30 milioni di consegne. Per quanto riguarda il 2022, le previsioni indicano un nuovo calo, sebbene molto contenuto (–0,7%) corrispondente a 9,48 milioni di pezzi, un risultato tutt’altro che disprezzabile dati i tempi che corrono.

In conclusione

Tirando le somme cosa possiamo dire riguardo il futuro? Il mercato della fotografia digitale continua a contrarsi e questa tendenza sembra destinata a proseguire anche nei prossimi anni, segno probabilmente che il limite, dicamo così, ‘fisiologico’ del settore per i tempi odierni non è ancora stato raggiunto. Quale sarà l’entità di tale limite, ovvero quanti milioni di corpi macchina si venderanno annualmente quando il mercato avrà raggiunto il proprio punto di equilibrio, è impossibile dirlo: 7 milioni? Forse 5? Ancora meno? E quanti anni ci vorranno perché ciò avvenga? Le DSLR sembrerebbero davvero destinate a scomparire soppiantate completamente dalle mirrorless. Se anche Canon, primo produttore mondiale di fotocamere, ha fatto sapere che la EOS-1D X Mark III del 2020 sarà l’ultima reflex professionale, il destino delle fotocamere a ottica intercambiabile con pentaspecchio sembra davvero segnato. Anno dopo anno le vendite di mirrorless probabilmente rimpiazzeranno quelle di DSLR, sebbene quasi sicuramente su livelli più bassi rispetto alle consegne attuali di reflex.

Non è certo impossibile che anche le fotocamere a ottica fissa verranno sostituite quasi completamente dagli smartphone, ma anche in questo caso è difficile ipotizzare quanti anni ci vorranno perché ciò accada. Ciò che francamente sembra più che probabile è che nel medio periodo, e forse anche nel breve, assisteremo all’uscita di scena di altri produttori, impossibilitati a sopravvivere in un mercato sempre più ristretto e competitivo. Non è detto in assoluto che ciò sia un male – la selezione naturale da un numero più grande di marche a un numero inferiore di produttori più forti – certamente però sarà triste vedere scomparire nomi che hanno fatto la storia della fotografia.

Data di pubblicazione: aprile-giugno 2022
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