Taccuino

Europa, muri che non dividono

Valeria Prina

Una volta era il Muro di Berlino. Per anni si sono letti racconti di fughe rocambolesche, spesso intrecciate con racconti di uccisioni a cui corrispondeva un orrore generale. Poi venne il 1989: fine del Muro, fine dei muri. O almeno così si credeva.

Una volta era il Muro di Berlino. Per anni si sono letti racconti di fughe rocambolesche, spesso intrecciate con racconti di uccisioni a cui corrispondeva un orrore generale. Poi venne il 1989: fine del Muro, fine dei muri. O almeno così si credeva.

Ora che di muri si ricomincia a parlare e questi crescono febbrilmente, edificati da odio e paura, vogliamo parlare di muri che invece di dividere ed essere spie di sentimenti negativi sono eretti con sentimenti ben differenti. A volte, all'opposto, come delle porte.

Li abbiamo cercati un po' ovunque in Europa e ne abbiamo scelti alcuni, mai simboli negativi. Anzi. Non sono particolarmente famosi, ma forse proprio per questo l'obiettivo ci si è soffermato.

Da un punto di vista fotografico questo è anche un invito a guardare in modo diverso ciò che ci circonda, puntando l'obiettivo anche su ciò che le guide turistiche non segnalano. Ed è anche un invito, quando si gira per l'Europa, in questo caso, a non limitarsi a fare selfie con alle spalle il monumento famoso e, meno ancora, a fotografare gli amici lontani dieci metri per cogliere il monumento in tutta la sua altezza, con risultati che è facile intuire.

Eccoci dunque in giro per l'Europa con questa visione.

1 Muro è vita

Siamo circondati da muri: sono quelli delle case delle nostre città. A volte sono case che attirano l’attenzione, perché architettonicamente interessanti. Ma sempre, ed è bene non dimenticarlo, al di là di quei muri c’è la vita di chi vi abita.

2 Muro è cultura

Un muro unisce un passato storico con un presente di cultura: è il muro del Teatro romano di Orange in Provenza. Costruito nel primo secolo Avanti Cristo è considerato uno dei teatri romani meglio conservati al mondo ed è ora utilizzato per spettacoli estivi: il muro di fondo con la statua di Augusto fa da fondale agli spettacoli dei giorni nostri.

3 Muro è arte

Una casa dietro l’altra, dei muri che si susseguono e improvvisamente ne compare uno completamente diverso: è un modo per celebrare Cervantes e il suo Don Chisciotte. Così il muro con quell’accenno di mulino a vento diventa un momento di arte, di letteratura, di cultura e, appunto, di celebrazione, dal momento che siamo ad Alcalá de Henares, la città che diede i natali a Cervantes. Il muro è un elemento che ritorna nella storia del grande scrittore spagnolo, perché è dietro un muro di un convento madrileno che è stata ritrovata la sua tomba nel 2015, un anno prima del 400° anniversario della morte.

4 Muro è storia

In un momento in cui le testimonianze del nostro passato sembrano così fragili di fronte a una ruspa vale la pensa di puntare lo sguardo su ciò che rimane a testimoniare che il mondo è il risultato di un passato. Questi elementi archeologici sono stati fotografati in Albania, a Butrinto.

5 Muro è un modo per comunicare

Questo non è un semplice muro su cui è stato realizzato un murale. Siamo a Logroño, in Spagna e la città è un’importante tappa nel Cammino di Santiago, quel percorso di pellegrinaggio che porta a Santiago de Compostela nel nord del Paese iberico. Il muro diventa così un elemento informativo.

6 Muro è ricordo

Gli orologi segnano ore differenti: non è un problema di scarsa manutenzione. L’orologio della vecchia stazione ferroviaria di Skopje, nella Repubblica di Macedonia, è fermo all’ora del terremoto che nel 1963 devastò la città. Ora la capitale è stata totalmente ricostruita, ma l’orologio è stato lasciato a ricordo di quell’evento catastrofico, che ne ha cambiato per sempre la fisionomia. E, quasi a protezione, sono le tante telecamere di sorveglianza che lo fronteggiano.

7 Muro è una affermazione da condividere

«Lavoro con la serietà di un bambino che gioca»: forse è inutile aggiungere commenti a questa frase, letta su un muro di Pamplona. È solo da condividere. Se poi si considera che su quella scritta si riflettono delle case il significato sembra amplificarsi e assumere un valore ancor più universale.

8 Muro è entusiasmo

C’è anche un muro che circonda, che fa da contenitore. Dell’entusiasmo, del tifo in questo caso, che da qui dovrebbe uscire solo, appunto, come entusiasmo, mentre a volte straborda in modo violento. Tornando al tifo, qui vi vogliamo parlare del Santiago Bernabeu, lo stadio di proprietà del Real Madrid. La scelta è caduta su uno stadio all’estero perché è di proprietà di una squadra di calcio, diversamente da quanto succede nel nostro Paese, dove gli stadi sono praticamente tutti comunali. C’è una eccezione e altre si incomincia a dire che ce ne dovrebbero essere. Inoltre quest’anno, a dicembre, il Santiago Bernabeu festeggerà i 70 anni dall’inaugurazione, mentre a maggio cadranno i 60 anni dalla prima partita di calcio giocata ricorrendo all'illuminazione elettrica.

9 Muro è uno sguardo oltre

Un muro a volte può essere come uno schermo: basta una frattura per invogliare a guardare oltre, scoprendo che di là c'è il cielo, una piantina. In una parola, la vita.

10 Muro è una promessa di scoperta

A volte basta guardare oltre un muro e si intravede ciò che presto si potrà scoprire: basterà aggirare questo muro per scoprire una città che, così intravista, promette di offrire interessanti scoperte in fatto di architettura e di vita degli abitanti. Questa volta la città che si offre allo sguardo è Bouillon, in Belgio. Goffredo di Buglione era proprio di qui ed è proprio dal suo castello che la città si mostra.

11 Muro è scoperta

La curiosità precede la scoperta. In questo caso curiosi, pronti a scoprire il mondo, sono due gattini. Logico pensare a un motto popolare inglese (la curiosità uccise il gatto), con un significato simile al nostro «tanto va la gatta al lardo, che ci lascia lo zampino». Si può anche, con uno sguardo al passato, ricordare un gruppo musicale pop inglese formato nel 1984 e ormai da tempo sciolto, i Curiosity Killed the Cat che proprio da quel motto inglese presero il nome. E, dal momento che siamo sul web, è inevitabile pensare ai tanti gattini che popolano le pagine di Internet: chi avrebbe mai potuto pensarlo alle origini del web? Ma la curiosità di questi gattini è solo sinonimo di desiderio di non chiudersi in se stessi e invece vedere quanto avviene intorno.

12 Muro è un annuncio di pace

Tutto qui sembra il contrario di ostilità: le piantine che geometricamente sospese offrono un fiore, il lampione che da quello stesso muro permetterà una visione anche di notte, un gatto proteso in avanti. Un augurio di pace, insomma.

 Data di pubblicazione: aprile 2017
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