La sigla OLED, ormai diventata sinonimo di schermi e display ad altissima definizione, in realtà indica una tecnologia LED di tipo organico, da qui l'acronimo O(rganic) LED (light emitting diode o diodo ad emissione di luce). SI tratta di una tecnologia che permette di costruire degli schermi a colori dotati della capaacità di illuminarsi attraverso la propria luce senza bisogno dell'ausilio di un sistema esterno, come avviene per gli schermi LCD, a cristalli liquidi.

Schermi deformabili OLED presentati al CES 2013 da SamsungI vantaggi di questa tecnologia sono molteplici e vanno dal risparmio di energia, poiché il loro consumo è di molto inferiore agli schermi tradizionali, fino alla possibilità di realizzare delle superfici più sottili e quindi anche deformabili, caratteristica impossibile con gli schermi basati sulla tecnologia tradizionale. Ovviamente questo ha un costo e, attualmente, gli schermi OLED di dimensioni non grandi ma sufficienti a coprire la superficie di un tablet di uso comune, tipo iPad per intenderci, sono ancora impossibili da realizzare su vasta scala a costi concorrenziali. Per questo motivo gli schermi OLED trovano impiego all'interno delle fotocamere come mirini elettronici (come accade nella Fujifilm XE-1) o, al meglio, come display sulle macchine fotografiche più evolute o sui dorsi digitali professionali.