ABC degli Autori: S come Steichen, EdwardNel 2014 è ricorso il centenario della prima guerra mondiale. Il conflitto del 1914-1918 vide impegnati sul fronte anche i primi fotografi di guerra della storia e fra questi Edward Steichen. Steichen, lussemburghese di nascita, venne poi naturalizzato statunitense: la sua famiglia emigrò infatti negli Stati Uniti agli inizi del Novecento, quando lui aveva pochi anni.

Frequentò l’Accademia delle Belle Arti ma si avvicinò ben presto alla fotografia e divenne uno dei più significativi esponenti della fotografia pittorialista, aprendo una delle prime  gallerie d’arte moderna  di New York che esponeva foto d’arte; la galleria si chiamava “Little Galleries of the Photo-Secession” (Piccole gallerie della secessione fotografica) e Steichen la dirigeva  insieme ad Alfred Stieglitz.

Allo scoppio della Grande Guerra, Edward Steichen venne posto al comando della divisione fotografica delle forze armate statunitensi impegnate in Europa e realizzò veri e propri reportage di alto valore documentario. Tornato in America, forse per scrollarsi di dosso tutto l’orrore che aveva visto nel vecchio continente, cominciò ad interessarsi al mondo del cinema e dello spettacolo e successivamente a quello della moda.

Nel 1928 scattò uno dei suoi ritratti più famosi, nonché quello che viene considerato “il” ritratto di Greta Garbo per eccellenza; anni dopo questa foto venne pubblicata sulla rivista Life (il 10 gennaio 1955) e contribuì a creare l’appellativo di “Divina” che accompagnò la Garbo fino alla fine dei suoi giorni e che ancora oggi la caratterizza.
Attratto da tutto ciò che era glamour, cominciò a frequentare anche il mondo dell’alta moda e nel 1932 la rivista Vogue pubblicò in copertina una sua fotografia (una delle prime foto a colori della testata).

Edward Steichen apparteneva alla generazione “maledetta” - o quantomeno sfortunata - di coloro che vissero i due peggiori conflitti del ‘900: fu quindi fotografo di guerra durante la prima guerra mondiale e direttore dell’istituto fotografico navale durante la seconda guerra mondiale. In quest’occasione realizzo il documentario “The Fighting Lady”, che nel 1945 gli valse l’Oscar come miglior documentario.

Negli anni Cinquanta fu direttore di fotografia al Museo d’Arte Moderna di New York e nel 1955 realizzò il lavoro per cui è ricordato ancora ai giorni nostri: “The Family of Man”. L'opera si compone di una selezione di 503 tra quasi 2 milioni di foto scattate in 68 paesi da 273 fotografi diversi e rappresenta un ventaglio di sentimenti e di esperienze umane che vanno dalla nascita alla morte.

Per volontà dello stesso Steichen l’intera opera venne donata al Gran Duca di Lussemburgo ed è conservata in esposizione permanente al castello di Clervaux; nel 2003 è stata inserita dall’UNESCO nell’elenco delle Memorie del Mondo.

Steichen morì nel 1973 ma nel 2006 tornò a far parlare di sé poiché una copia della sua prima fotografia pittorialista, The Pond-Moonlight” (del 1904), venne battuta all’asta raggiungendo una delle cifre più alte mai pagate per una fotografia: circa 2,9 milioni di dollari. La foto, scattata a Mamorenck (vicino a New York), nei pressi dell’abitazione del critico d’arte Charles Caffin, amico di Steichen, raffigura una radura boscosa con un laghetto e il chiaro di luna che appare tra gli alberi illumina la scena riflessa sulla superficie del lago.

The Pond-Moonlight” è un raro esempio di fotografia a colori realizzata tramite l'applicazione manuale su carta di alcuni strati di gomma fotosensibile. Ad oggi rimangono solo tre copie di questa fotografia - incluso l'esemplare battuto all'asta - ciascuna delle quali costituisce un esemplare unico a causa della stesura manuale delle gomme; una caratteristica che ne ha giustificato, in parte, l'elevato prezzo di vendita.